<br>
<p class="MsoNormal">Cara Daniela,</p>
<p class="MsoNormal">ti ringrazio ancora una volta per il tuo impegno e le informazioni scientifiche e dettagliate che inoltri alla lista.</p>
<p class="MsoNormal">Le ultime segnalazioni di articoli sull’uso di Vit D e Acidi grassi omega 3 mi inducono a chiedere se sia opportuno effettuare il dosaggio della vit D e valutare il rapporto omega 6/omega 3 in tutti i bambini e adulti con autismo, in ordine ad un possibile trattamento.</p>
<p class="MsoNormal">Mi scuso se sono imprecisa e se pongo una domanda superflua, ma mio figlio è ormai adulto e non so quali siano attualmente i protocolli diagnostici per l’autismo all’esordio, nè se siano in corso in Italia studi randomizzati su questo tipo di approccio terapeutico.</p>
<p class="MsoNormal">Grazie.</p>
<p class="MsoNormal">Paola Fidani</p>
<p class="MsoNormal"><br></p>
<blockquote>
----Messaggio originale----
<br>Da: daniela@autismo33.it
<br>Data: 12-gen-2019 19.44
<br>A: <autismo-biologia@autismo33.it>
<br>Ogg: [autismo-biologia] vitamina D e omega3: una nuova sperimentazione randomizzata controllata con placebo
<br>
<br>Non é facile portare a termine una sperimentazione randomizzata
<br>controllata con placebo di lunga durata con pazienti che non sono
<br>ricoverati in ospedale, ma che se ne stanno al proprio domicilio. La
<br>difficoltá aumenta ulteriormente quando chi deve assumere la sostanza in
<br>esame é per definizione poco collaborante, come lo sono i bambini in
<br>generale e ancor piú i bambini con disturbi dello spettro autistico.
<br>Sono riusciti nell’impresa Mazahery H e coll., un gruppo di ricercatori
<br>delle Nuova Zelanda che ha pubblicato recentemente i risultati di una
<br>sperimentazione con vitamina D e acidi grassi poliinsaturi omega3 a
<br>lunga catena
<br>A randomised controlled trial of vitamin D and omega-3 long chain
<br>polyunsaturated fatty acids in the treatment of irritability and
<br>hyperactivity among children with autism spectrum disorder
<br>Mazahery, H., Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology,
<br>
<a href="https://doi.org/10.1016/j.jsbmb.2018.10.017">https://doi.org/10.1016/j.jsbmb.2018.10.017</a>
<br>
<a href="https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0960076018303923?via%3Dihub">https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0960076018303923?via%3Dihub</a>
<br>
<br>I risultati non sono trionfali, ma ci sono delle positivitá. Le due
<br>sostanze testate sono risultate entrambe superiori al placebo per quanto
<br>riguarda l’irritabilitá (tantrum, aggression and self-injuries) e la
<br>vitamina D é risultata superiore al placebo anche per la iperattivitá.
<br>
<br>I bambini inclusi nella sperimentazione avevano un’etá cmpresa tra 2.5 e
<br>8 anni, una diagnosi di spettro autistico secondo i criteri del DSM5 e
<br>un inizio dei sintomi dopo i 18 mesi di etá.
<br>
<br>Dal momento che la vitamina D puo’ dare una intossicazione per
<br>ipervitaminosi, i bambini venivano esclusi se la concentrazione sierica
<br>di 25(OH)D era uguale o superiore a 75 + 10 nmol/L (≥85 nmol/L) se
<br>entravano nello studio durante l’inverno e se era uguale o superiore a
<br>105 nmol/L + 10 nmol/L (≥115 nmol/) se entravano nello studio in estate.
<br>
<br>Il disegno sperimentale era uno studio randomizzato in doppio cieco
<br>controllato con placebo.
<br>Oltre al dosaggio della vitamina D, i bambini venivano sottoposti ad
<br>esami del sangue per evidenziare eventuali deficit nutrizionali
<br>(emocromo, acidi grassi, calcio, albumina, ferro, ferritina,
<br>saturazione della transferrina, vitamina B12 e folato ) che, se
<br>presenti, venivano corretti prima dell’inizio della sperimentazione.
<br>
<br>I bambini venivano poi assegnati ad uno dei seguenti 4 trattamenti:
<br>vitamina D3 2000 UI/die; acido docosaexaenoico (DHA) 722mg./die;
<br>entrambi o placebo.
<br>Il test utilizzato per misurare i livelli di irritabilitá e iperattvitá
<br>prima e dopo il trattamento é stato l’ABC (Aberrant Behaviour Checklis).
<br>Di 111 bambini, 73 hanno completato lo studio, con un follow up mediano
<br>di 54 settimane.
<br>E’ stata ritenuta positiva una riduzione di almeno il 25% del punteggio
<br>al test ABC.
<br>Questa riduzione é stata ottenuta dopo un anno nel 63% (12/19, P =
<br>0,02), 74 %(17/23, P = 0.003), e 53% (8/15, P = 0.11) rispettivamente
<br>nei gruppi vitamina D, Omega3 e vitamina D piú omega3, e nel 25% (4/16)
<br>nel gruppo placebo.
<br>
<br>Per quanto riguarda l’iperattivitá la riduzione rispetto al placebo é
<br>stata significativa solo per la vitamina D da sola: 68% (13/19, P =
<br>0.03) contro 31% (5/16) nel gruppo placebo.
<br>
<br> Gli autori concludono l’articolo con la seguente considerazione
<br>“Future studies with a larger sample size are warranted to investigate
<br>the impact of both nutrients on problem behaviours associated with ASD,
<br>to replicate the findings of the current study, and to explore the
<br>mechanistic pathways involved"
<br>
<br>Per realizzare quanto auspicato dagli autori é necessaria non solo la
<br>determinazione di ricercatori competenti e motivati, ma anche la
<br>disponibilitá dei genitori a partecipare a ricerche che vengono
<br>presentate come tali, accettando la possibilitá di ricevere il placebo
<br>nei casi in cui non ci sono farmaci attivi di riferimento per la
<br>sperimentazione.
<br> Daniela Mariani Cerati
<br>
<br>
<br>_______________________________________________
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<br>
</blockquote>
<br>