<html><head><meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"></head><body dir="auto">Grazie a Benedetta e a Sonia per le loro parole.<div>Io non ho grandi commenti da fare. Sono senza parole, la tragedia è troppo dolorosa, troppo coinvolgente per me.</div><div>Credo che come singoli e come associazione dobbiamo continuare sulla strada che stiamo percorrendo: fornire conoscenza (anche scientifica) e supporto, si’ materiale, ma soprattutto psicologico ed empatico alle famiglie.</div><div>Molte volte ho parlato con genitori di ragazzi disabili e molte volte ho apprezzato i loro consigli e mi sono sentita finalmente compresa.</div><div>La maggior parte dei genitori che conosco ha la mia sensazione, una mamma che vive la tua stessa condizione, capisce meglio di una sorella...</div><div>Grazie ad ANGSA per essere fatta da famiglie che stanno vicino ad altre famiglie. Ho solo un appello, moltiplichiamo i nostri sforzi per tentare di arginare questi drammi, per tentare di essere più capillari.</div><div>Proviamo sempre e costantemente a far partecipi tutti delle realtà e dei compiti associativi.</div><div>Cerchiamo di rendere più sensibili i governanti, facciamo loro capire che carico pesante affrontiamo quotidianamente e soprattutto diffondiamo i numeri...</div><div>I nostri numeri. Cioè il risparmio che lo Stato avrebbe a trattare fin da subito, secondo le Linee Guida, i soggetti con autismo. </div><div>Io credo che in regioni come la mia, l’Emilia Romagna, così sensibili al tema di promozione della salute, si possa ancora riproporre il tema del risparmio a lungo termine.</div><div>Cos’è in fondo la promozione della salute se non il miglioramento della qualità di vita (con notevole risparmio economico)? E perché noi famiglie di soggetti con autismo non dovremmo avere una migliore qualità di vita?</div><div>Chiamo in causa Carlo Hanau che già aveva fatto i conti...</div><div>Un grande abbraccio virtuale </div><div>Antonella Pignatari</div><div><br><br><div id="AppleMailSignature">Inviato da iPhone</div><div><br>Il giorno 07 set 2018, alle ore 21:42, Sonia Zen <<a href="mailto:soniazen.rusticali@gmail.com">soniazen.rusticali@gmail.com</a>> ha scritto:<br><br></div><blockquote type="cite"><div><div dir="auto">Grazie Benedetta per aver fatto sentire la presenza di Angsa in queste tragedie che sono per noi una pugnalata.<div dir="auto">Mi chiedo se non ci siano responsabilità da parte dei servizi che lasciano a casa i ragazzi disabili a completo carico della famiglia.</div><div dir="auto">Se poi una mamma non.più giovane si ritrova con um carico di assistenza elevata é quasi inevitabile la depressione per burn out. C'era stato in precedenza un tentativo di suicidio. Per cui la fragilità era tangibile. E la,tragedia annunciata</div><div dir="auto">Sonia Zen Presidente Angsa Veneto</div><div dir="auto"><br></div><div dir="auto">Dato che i dati Censis del 2012</div><div dir="auto"><ul style="margin-top:0pt;margin-bottom:0pt"><li dir="ltr" style="list-style-type:disc;font-size:19.2pt;font-family:"noto sans symbols";color:rgb(45,162,191);font-weight:700;font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre"><p dir="ltr" style="line-height:1.2;margin-top:0pt;margin-bottom:0pt"><span style="font-size:24pt;font-family:arial;color:rgb(0,0,0);font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre-wrap">ben il 96% delle persone con autismo vivono in famiglia;</span></p></li><li dir="ltr" style="list-style-type:disc;font-size:19.2pt;font-family:"noto sans symbols";color:rgb(45,162,191);font-weight:700;font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre"><p dir="ltr" style="line-height:1.2;margin-top:6pt;margin-bottom:0pt"><span style="font-size:24pt;font-family:arial;color:rgb(0,0,0);font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre-wrap">sono richieste 17,1 ore di assistenza al giorno;</span></p></li><li dir="ltr" style="list-style-type:disc;font-size:19.2pt;font-family:"noto sans symbols";color:rgb(45,162,191);font-weight:700;font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre"><p dir="ltr" style="line-height:1.2;margin-top:6pt;margin-bottom:0pt"><span style="font-size:24pt;font-family:arial;color:rgb(0,0,0);font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre-wrap">si riscontra il 65,9% di impatto negativo sulla vita lavorativa delle famiglie (che raggiunge il 68,9% delle famiglie dei gravi);</span></p></li><li dir="ltr" style="list-style-type:disc;font-size:19.2pt;font-family:"noto sans symbols";color:rgb(45,162,191);font-weight:700;font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre"><p dir="ltr" style="line-height:1.2;margin-top:6pt;margin-bottom:0pt"><span style="font-size:24pt;font-family:arial;color:rgb(0,0,0);font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre-wrap">il 25,9% delle madri lascia il lavoro;</span></p></li><li dir="ltr" style="list-style-type:disc;font-size:19.2pt;font-family:"noto sans symbols";color:rgb(45,162,191);font-weight:700;font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre"><p dir="ltr" style="line-height:1.2;margin-top:6pt;margin-bottom:0pt"><span style="font-size:24pt;font-family:arial;color:rgb(0,0,0);font-variant-numeric:normal;font-variant-east-asian:normal;vertical-align:baseline;white-space:pre-wrap">il 23,4% delle madri chiede il part-time.</span></p></li></ul><br></div></div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr">Il ven 7 set 2018, 21:19 demartisbenedetta <<a href="mailto:demartisbenedetta@gmail.com">demartisbenedetta@gmail.com</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex"><div><div><br></div><div><br></div><div><br></div><div><br></div><div id="m_-4087064102911195754composer_signature"><div style="font-size:85%;color:#575757" dir="auto">Inviato da smartphone Samsung Galaxy.</div></div><div><br></div><div style="font-size:100%;color:#000000"><div><br></div></div><div style="font-family:times new roman,new york,times,serif;font-size:16px"><div id="m_-4087064102911195754yahoo_quoted_6483152799" class="m_-4087064102911195754yahoo_quoted"><div style="font-family:'Helvetica Neue',Helvetica,Arial,sans-serif;font-size:13px;color:#26282a"><div><div id="m_-4087064102911195754yiv8850401869"><div><br></div><div style="font-size:100%;color:#000000"><div><br></div></div><div><span style="font-size:100%">Una madre che uccide i suoi figli. L'atto più anormale di tutti.</span></div><div style="font-size:100%;color:#000000"><div><br></div><div>Ancora un dramma che riguarda la disabilità. Una madre in Sardegna uccide col fucile i suoi gemelli disabili di 42 anni.</div><div>Leggendo altre fonti sembra non si tratti di abbandono e solitudine.</div></div><div>Non in questo caso. Mi torna in mente l'altro dramma successo a Novara solo qualche anno fa. Anche in questo caso sembra ci fosse l'assistenza indiretta in denaro. Una sorella medico molto presente. Famiglia allargata e servizi sociali. </div><div><br></div><div>Proprio come per il papà di Novara, credo si tratti di depressione. Quel male di vivere di cui soffrono un gran numero di persone. Posso solo dire che a peggiorare il quadro, ci sono certe disabilità che mettono a dura prova l'equilibrio psichico più di altre disabilità. </div><div>È un destino infame quello di chi ama perché non permette di uscire da quel "ricatto emotivo" che l'amore ci fa provare con i nostri cari più fragili.</div><div>Dobbiamo noi genitori, figli o fratelli imparare ad allontanarci un poco da loro, fare altro, parlare d'altro, per riprendere linfa vitale.</div><div>Lo dobbiamo fare per "durare" più a lungo nel tempo e per concederci un poco di normalità. E per permettere ai nostri cari di vivere altre relazioni, altrettanto importanti. </div><div>Certo che fuori casa ci servono altri supporti, altrimenti ci sentiremo e diventeremo indispensabili. Ma crolleremo prima, inevitabilmente. </div><div>Dobbiamo invece, come dovere sociale, costruire i supporti per il sostegno alla persona fragile e alla sua famiglia. Altrimenti succederà ancora, e ancora.....</div><div><br></div><div>Benedetta Demartis per Angsa </div><div><br></div><div id="m_-4087064102911195754yiv8850401869composeWebView_editable_content" style="text-align:left"><div id="m_-4087064102911195754yiv8850401869composeWebView_previouse_content"><blockquote id="m_-4087064102911195754yiv8850401869mail-app-auto-quote" style="border-left:1px solid #168de2;margin:10px 10px 10px 5px;padding:0 0 0 10px"><div class="m_-4087064102911195754yiv8850401869js-helper m_-4087064102911195754yiv8850401869js-readmsg-msg"><div>
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</div></blockquote></div></div></div></div>
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Lista di discussione autismo-biologia<br>
<a href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it" target="_blank" rel="noreferrer">autismo-biologia@autismo33.it</a><br>
ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).<br>
Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.<br>
Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: <a href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it" target="_blank" rel="noreferrer">valerio.mezzogori@autismo33.it</a></blockquote></div>
</div></blockquote><blockquote type="cite"><div><span>_______________________________________________</span><br><span>Lista di discussione autismo-biologia</span><br><span><a href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it">autismo-biologia@autismo33.it</a></span><br><span>ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).</span><br><span>Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.</span><br><span>Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: <a href="mailto:valerio.mezzogori@autismo33.it">valerio.mezzogori@autismo33.it</a></span></div></blockquote></div></body></html>