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<BODY dir=auto bgColor=#ffffff>
<DIV>Salve a tutti,</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>credo che questo studio fornisca basi biologiche e motivazione di più per
<BR>includere l'area sociale fra quelle di intervento negli approcci educativi
<BR>per l'autismo. I nostri bambini non cercano gli altri spontaneamente e
<BR>spesso questo si limita alla soddisfazione dei bisogni primari e a volte
<BR>nemmeno di quelli. A volte devono imparare la funzione e forme della più
<BR>semplice richiesta, spesso imparano solo in forme strutturate a condividere
<BR>un gioco o situazioni sociali come sedersi insieme e fare merenda o
<BR>pranzare. A volte imparano che può essere bella la condivisione di un gioco
<BR>o anche di un abbraccio. Purtroppo da tanto tempo non lavoro coi
<BR>piccolissimi ma ci sono tanti approcci, come Hanen Parent Program o
<BR>Musicoterapia e psicomotricità che fanno scoprire anche ai nostri bambini il
<BR>gesto di indicare e l'attenzione condivisa. Un po' più grandicelli imparano
<BR>che può essere divertente sedersi in cerchio e giocare con altri a sollevare
<BR>palline col paracadute colorato accompagnati dalla musica o condividere la
<BR>danza o imitare gli animali in una canzone sulla giungla. I più abili non
<BR>sentono a volte il bisogno di costruire amicizie e imparano con la Lego
<BR>Therapy che tutti, giocando a Lego, si può avere un ruolo e solo cooperando
<BR>si arriva al prodotto finito. Interagire è una grossa fatica perchè è
<BR>difficile mettersi nei panni degli altri e capire o immaginare quel che
<BR>sentono o pensano. Per questo si usano Comics Strip Conversations, dove le
<BR>situationi, positive o negative vengono riprese, trasformate in fumetto e
<BR>gli stick man parlano e pensano, aiutando i nostri ragazzini a vedere il
<BR>punto di vista degli altri.<BR></DIV>
<DIV>Grazie per l'attenzione,<BR>Angela Ottaviani<BR><BR></DIV>
<BLOCKQUOTE
style="BORDER-LEFT: #000000 2px solid; PADDING-LEFT: 5px; PADDING-RIGHT: 0px; MARGIN-LEFT: 5px; MARGIN-RIGHT: 0px">
<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
<DIV
style="FONT: 10pt arial; BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=marialuisa.scattoni@iss.it
href="mailto:marialuisa.scattoni@iss.it">Scattoni Maria Luisa</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A
title=autismo-biologia@autismo33.it
href="mailto:autismo-biologia@autismo33.it">autismo-biologia@autismo33.it</A>
</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Monday, August 20, 2018 9:29
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [autismo-biologia] Supekar et
al. Brain 2018</DIV>
<DIV><BR></DIV>
<DIV><SPAN></SPAN></DIV>
<DIV>
<DIV><SPAN></SPAN></DIV>
<DIV>
<DIV><SPAN></SPAN></DIV>
<DIV>
<DIV>
<DIV dir=ltr id=yui_3_16_0_ym19_1_1534794348014_10024>Carissimi,</DIV>
<DIV class=qtdSeparateBR><BR></DIV>
<DIV class=yahoo_quoted>
<DIV class=y_msg_container>
<DIV id=yiv7948353750>
<DIV dir=ltr>
<DIV dir=ltr id=yiv7948353750divtagdefaultwrapper>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN>Con Daniela Mariani
Cerati abbiamo pensato fosse importante divulgare sulla lista il contenuto di
un articolo appena pubblicato sulla prestigiosa rivista Brain (</SPAN><A
href="https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/30016410/">https://www.ncbi.nlm.nih.gov/m/pubmed/30016410/</A>).</DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN><BR></SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN>Vi invio il riassunto
preparato per la lista dalla dottoressa Angela Caruso (ISS).</SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN>Un caro
saluto,</SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN>Maria
Luisa</SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN><BR></SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px">
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>Maria Luisa Scattoni,
PhD</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN lang=EN-US>Research
Coordination and Support Service</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>Istituto Superiore di
Sanità</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>Viale Regina Elena
299,</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>00161 Rome,
Italy</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>Tel:
+39-0649903143</SPAN></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" class=MsoNormal><SPAN>E-mail: <A
href="mailto:marialuisa.scattoni@iss.it">marialuisa.scattoni@iss.it</A></SPAN></P></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN><BR></SPAN></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><BR></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px">- - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - -</DIV>
<DIV>
<DIV dir=ltr>
<DIV dir=ltr id=yiv7948353750x_divtagdefaultwrapper>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"></DIV>
<DIV style="MARGIN-TOP: 0px; MARGIN-BOTTOM: 0px"><SPAN><SPAN
style="TEXT-ALIGN: justify">Il mancato interesse nell’interazione sociale è
uno dei tratti caratteristici dei disturbi dello spettro autistico (ASD).
Sebbene non si conosca ancora l’origine di tali disturbi, è oggi ormai ben
documentato il fatto che le persone con ASD trovino meno 'interessanti' e
'piacevoli' le attività sociali svolte con gli
altri.</SPAN><BR></SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Diverse ricerche condotte
sui modelli animali suggeriscono il coinvolgimento di uno specifico
circuito cerebrale definito sistema della ricompensa
(sistema mesolimbico). Quest’ultimo rappresenta il “core”
anatomo-funzionale del cervello che mediante segnalazione dopaminergica si
occupa del processamento della ricompensa, ovvero di mettere in atto il
comportamento individuale per soddisfare i propri bisogni in maniera
vantaggiosa, anche rafforzato da elementi sia di piacere che da elementi
emotivi. Dunque, la via mesolimbica, tra gli altri compiti, regola la
gratificazione che può scature ogni qual volta si ha un’interazione di natura
sociale. Per quanto riguarda la specie umana, però, sappiamo
poco dell’integrità di questo circuito neurale e delle sue conseguenze
comportamentali in persone con disturbi dello spettro autistico.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>A tal proposito, è stata condotta di
recente una ricerca da un team della Stanford University che ha firmato un
articolo pubblicato sulla rivista di neurologia “Brain”. I ricercatori
americani hanno testato l’ipotesi secondo cui l’integrità strutturale e
funzionale del circuito mesolimbico deputato alla gratificazione possa essere
alterata in bambini con ASD e come queste alterazioni possano contribuire
all’insorgenza dei deficit nell’interazione sociale. Questo studio sembra,
infatti, fornire la risposta scientifica alla domanda: i bambini con diagnosi
di ASD sono intrinsecamente meno interessati ad interagire con i propri
coetanei?</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>I neuroscienziati americani hanno
esaminato la connettività strutturale e funzionale del circuito neurale
mesolimbico in ben due coorti separate di bambini, per un totale di 82
soggetti di sesso maschile di età compresa tra i 7 e i 13 anni, paragonabili
per quoziente intellettivo [<SPAN style="TEXT-ALIGN: left">i bambini con
ASD </SPAN><SPAN style="TEXT-ALIGN: left">in studio </SPAN><SPAN
style="TEXT-ALIGN: left">aveva</SPAN><SPAN style="TEXT-ALIGN: left">no un QI
medio tra 113.67 (prima coorte) </SPAN><SPAN
style="TEXT-ALIGN: left">e </SPAN><FONT style="TEXT-ALIGN: left">107.59
(seconda coorte</FONT>)]. Nessuno di loro
inoltre aveva un disturbo di linguaggio, disabilità
intellettiva o altre comorbilità associate (<FONT
size=+0>neanche</FONT> i loro parenti di primo grado, pena l'esclusione
dallo studio). Questo per consentire di avere un campione
omogeneo di bimbi in grado di completare il task di discriminazione
(stimoli sociali vs non sociali) della risonanza magnetica
(RM) funzionale. </SPAN></DIV>
<DIV style="TEXT-ALIGN: justify; LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>In particolare, l’attenzione del gruppo
di ricerca si è focalizzato sull’analisi dei tratti di materia bianca di due
subregioni cruciali del circuito della ricompensa, il nucleus accumbes (NAc) e
l’area tegmentale ventrale (VTA).</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Nel primo esperimento, finalizzato
all’esplorazione in vivo della connettività strutturale, sono state
riprodotte immagini mediante risonanza magnetica, nello specifico mediante la
tecnica HARDI (High Angular Resolution Diffusion Imaging). La sequenza delle
immagini HARDI è risultata molto interessante in quanto ha permesso di
delineare mediante modelli probabilistici la trattografia, ovvero la mappatura
tridimensionale e di alta qualità delle fibre di sostanza bianca che
caratterizzano le strutture profonde, come quelle della via mesolimbica. I
risultati hanno riportato che la densità delle connessioni del circuito della
ricompensa è significativamente minore nei bambini con diagnosi di ASD
rispetto ai normotipici.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Nel secondo esperimento, invece, è stata
studiata la connessione funzionale tra l’area tegmentale ventrale e il nucleo
accumbes mediante tecnica di RM funzionale. É stata infatti misurata
l’interazione funzionale tra i fasci di materia bianca del circuito
mesolimbico (NAc e VTA) in bambini appartenenti alla prima coorte, mentre
erano impegnati nell’osservazione di immagini rappresentanti stimoli sociali
(volti) e non sociali (ambientazioni). L’analisi funzionale ha rilevato che i
bambini con ASD, a differenza dei bambini del gruppo di controllo, mostrano
ridotta connettività funzionale tra NAc e VTA durante il processamento degli
stimoli sociali rispetto a quelli non sociali. Il fatto che il funzionamento
dell’attività mesolimbica sia stato misurato durante l’osservazione passiva
degli stimoli dimostra che il circuito della ricompensa risulta alterato in
soggetti con ASD anche in assenza di un una ricompensa esplicita.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Il dato ancora più sorpredente è
rappresentato dalle correlazioni tra le alterazioni a livello cerebrale e i
risultati dell'intervista ADI-R. Infatti, in entrambi gli esperimenti è
stato riportato che i bambini con ASD con maggiori alterazioni strutturali e
funzionali nei tratti di materia bianca sono anche quelli che mostrano deficit
sociali più severi quando sottoposti all'ADI-R, in particolare nella subscala
che misura l’interazione sociale piuttosto che in quelle che misurano il
linguaggio e/o i comportamenti ripetitivi.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Per riassumere, dunque, la ricerca
sopradescritta riporta in bambini con diagnosi di ASD alterazioni
strutturali accompagnate ad alterazioni funzionali in risposta agli stimoli
sociali, in tratti di materia bianca che intercorrono tra NAc e VTA. Inoltre,
maggiori alterazioni strutturali e funzionali sono state ritrovate in
associazione a deficits più severi nell'interazione sociale. I
risultati, quindi, forniscono un valido supporto scientifico alla teoria
secondo cui una debole connettività nel circuito della gratificazione sia alla
base dei comportamenti sociali 'anomali' nei disturbi dello
spettro autistico.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Un punto di forza di questo studio è
rappresentato dalla riproducibilità del dato che è stato replicato due volte
in coorti indipendenti. L’altro punto di forza è la specificità delle
alterazioni strutturali del circuito mesolimbico che sottolinenano l’esistenza
di un pathway neurobiologico circoscritto nell’autismo. Infatti, gli autori di
questa ricerca non hanno identificato anomalie (nè strutturali nè funzionali)
nei fasci di materia bianca che mettono in relazione il nucleo accumbens e
l’amigdala, altra regione cerbrale spesso ritrovata alterata in soggetti con
ASD. Dal punto di vista neurobiologico, questo potrebbe essere spiegato dal
fatto che i principali fasci nervosi che vanno dall’amigdala al nucleo
accumbes sono glutammatergici e non dopaminergici, a differenza delle
connessioni NAc-VTA che più propriamente rappresentano il sistema della
gratificazione sociale. </SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN><BR></SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Complessivamente lo
studio suggerisce come alterazioni nel circuito neurale della ricompensa
contribuiscano all’insorgere delle difficoltà che i bambini con ASD
riscontrano nello svolgere compiti sociali. Essi infatti sembrano non provare
gratificazione nello stabilire relazioni sociali per cui tendono a non
interagire facilmente con gli altri.</SPAN></DIV>
<DIV style="LINE-HEIGHT: normal; MARGIN-BOTTOM: 0pt"
class=yiv7948353750x_MsoNormal><SPAN>Nella specie umana, i
circuiti di base che presiedono alla regolazione del comportamento
sociale devono infatti essere mantenuti intatti per non avere
compromissioni nella sfera sociale e per evitare effetti a cascata sugli altri
circuiti neurali. Se da una parte questo studio fornisce ulteriori
basi scientifiche alla comprensione dei meccanismi neurobiologici che
spiegano la diversità e la complessità dei comportamenti sociali messi in atto
quotidianamente dall’uomo, dall’altro suggerisce un possibile ruolo
dei trattamenti mirati al sistema della ricompensa e della gratificazione
nel mitigare/compensare i deficits nel comportamento sociale delle
persone con ASD.</SPAN></DIV>
<DIV>
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type="cite"></BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
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<P>
<HR>
<P></P>_______________________________________________<BR>Lista di discussione
autismo-biologia<BR>autismo-biologia@autismo33.it<BR>ANGSA (Associazione
Nazionale Genitori Soggetti Autistici).<BR>Fondazione Augusta Pini ed Istituto
del Buon Pastore Onlus.<BR>Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
valerio.mezzogori@autismo33.it</BLOCKQUOTE></BODY></HTML>