[autismo-biologia] Fwd: Fw:I: Galli della loggia

Fondazione Marino fondazionemarino a gmail.com
Ven 19 Gen 2024 13:02:20 CET


L’INCLUSIONE DEI DISABILI NELLA SCUOLA ITALIANA NON E' UN MITO MA UN VANTO
>
> Pensare che i problemi della scuola italiana derivino dall'inserimento dei
> disabili è quasi una bestemmia. Che rilancino questa tesi “maitre a penser”
> di chiara fama , palesando , senza aver nemmeno il coraggio di dirlo
> apertamente il ritorno alle classi differenziali è segno di desolante
> superficialità. Urge dunque qualche ripasso. L’integrazione dei disabili
> nella scuola non è un mito , è civiltà. La disabilità è una condizione che
> accomuna mille forme diverse ognuna delle quali ha specifiche peculiarità,
> menomazioni, interazioni e potenzialità.Le disabilità fisica e sensoriale,
> fino a qualche decennio addietro, erano le uniche forme evidenti mentre
> tutte quelle che comprendono la compromissione del sistema neurologico
> centrale erano considerate una vergogna da tenere nascosta. Per capirci,
> nel nostro Paese oggi in tutte le scuole di ogni ordine e grado si
> registrano circa 300 mila alunni con disabilità. Per il 95 % si tratta di
> alunni con disabilità del neurosviluppo ed autismo e soltanto il 5%
> comprende disabilità fisica e sensoriale. La legge 104, considerata un
> modello di integrazione scolastica, ha superato l’emarginazione delle
> scuole differenziate ed ha restituito dignità agli alunni destinati
> all'emarginazione. A trarre benefici sono però stati soltanto gli alunni
> portatori di disabilità fisica- e sensoriale, statisticamente una
> minoranza. Per loro era già sufficiente essere inseriti in classi
> differenziate per partecipare, alla pari, alla didattica e conseguire
> regolari corsi di studio assistiti di un minimo di ausili di comunicazione
> e di accessibilità. E’ un processo ormai irreversibile che le Associazioni
> difendono con determinazione.
>
> La disabilità che colpisce il sistema neurologico centrale generalmente è
> diversa, gli alunni non hanno bisogno di ausili ne hanno problemi di
> accessibilità. Presentano però condizioni di gravi e diverse menomazioni e
> tutti hanno bisogno di un sostegno che nonostante i 40 anni della legge 104
> la scuola non riesce ancora a garantire. Ecco il punto: non si tratta di
> tornare all'esclusione ma di applicare bene una legge avanzata.Infatti no
> mancano i problemi, vincoli sindacali e le graduatorie sommate alla facoltà
> delle scuole di nomina dei posti in deroga alimentano il clientelismo a
> scapito della formazione degli insegnanti di sostegno provocando ingenti
> impegni di spesa quasi tutti privi di un minimo di efficacia dunque è vero
> che tutta questa popolazione convive nelle classi privi di un progetto
> educativo. Ma la soluzione non è tronare alle calssi differenziali quanto
> applicare la legge con scienza, coscienza.
>
> Nella stessa epoca della legge 104 è stata emanata la legge Basaglia che
> chiudeva i manicomi (venivano internati e tenuti separati dalla società
> tutte le persone con autismo insieme ad altre disabilità intellettive) e si
> sono affermate le Neuroscienze. Riapriamo dunque anche i manicomi? Le
> neuroscienze in questi anni hanno fatto enormi progressi e dimostrano che
> anche da una persona con residue capacità si possono trarre delle
> potenzialità spendibili come contributo alla vita sociale. Lo ha ricordato
> anche il nostro Presidente Sergio Mattarella quando in occasione dei saluti
> per il nuovo anno ci ha parlato dell'iniziativa di PizzAut dove circa 500
> ragazzi con autismo sperimentano occasioni lavorative certamente di
> autostima ma sicuramente di valore produttivo in termini di impegno sociale.
>
> Le Neuroscienze dimostrano che si possono trasformare persone che
> presentano alti bisogni di supporto in soggetti utili nella società
> produttiva. Non tanto per il principio di solidarietà sociale ma perché in
> questi casi la persona con disabilità che viene formata presenta un costo
> economico nullo o nettamente inferiore di quello della assistenza. Le
> tecniche riabilitative di tipo cognitivo comportamentale hanno bisogno dei
> contesti di vita per esprimere la loro efficacia con vantaggi per tutta la
> classe così come dimostrato anche dal desiderio delle famiglie ad iscrivere
> i propri figli nelle classi dove è presente un alunno con disabilità. Le
> classi speciali sono frutto di un'altra cultura quella dell'esclusione,
> dell'aparthed del diverso.
>
> Tutte le rivoluzioni degli anni 80: legge 104; legge Basaglia e
> Neuroscienze hanno faticato decenni per essere pienamente applicate ed il
> percorso non è ancora concluso. Quello della piena integrazione scolastica
> e dell’inclusione è fermo per responsabilità dei Governi che non sono
> capaci di offrire insegnanti di sostegno adeguatamente formati mentre
> invece preferiscono spendere per incrementare il loro numero. Un esercito
> privo di qualsiasi formazione costa molto di più di insegnanti qualificati
> che garantiscono maggiore efficacia in un rapporto insegnanti -alunni meno
> esclusivo. Le Associazioni che tutelano gli alunni con disabilità dovranno
> essere più capaci di indirizzare le Istituzioni a superare ostacoli
> burocratici e culturali. Mescolare, disabilità e immigrazione come fanno
> nei loro interventi grandi intellettuali un pò avulsi dalla realtà è tanto
> irrispettoso quanto inquietante.
>
> Giovanni Marino
>
> Presidente Angsa Nazionale
> --
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