[autismo-biologia] Il musicista che fa l'epidemiologo

Carlo Hanau hanau.carlo a gmail.com
Sab 30 Set 2023 22:24:51 CEST


Carissima, Carissimo,

questo articolo è uno dei tanti che continuano a perpetrare la falsa teoria
dell'autismo psicogeno, provocato cioè dal cattivo rapporto con la famiglia.

Ci sono ancora tante scuole psicoanalitiche italiane che insegnano la
teoria della madre frigorifero di Bettelheim e Tustin ai futuri
psicoterapeuti psicoanalisti e neuropsichiatri infantili.

La cultura italiana (il cinema, la letteratura, persino la musica adesso) è
impregnata di queste teorie, tanto che persino i musicisti si sentono
autorizzati a scrivere queste false teorie, originate da un errore
statistico di Kanner da lui stesso riconosciuto nel 1969, oltre mezzo
secolo fa.

Dall'articolo in calce riportato traggo questa frase fra virgolette, di cui
non si citano le fonti epidemiologiche che giustificherebbero l'avverbio
"spesso".

*«Spesso - riflette il compositore - nei casi di autismo viene constatata
la presenza, nelle famiglie, di un'educazione rigida che lascia poco spazio
alla fantasia»*

Considerando che ora la diagnosi viene fatta anche prima dei due anni,
sarei curioso di sapere quale tipo di rigidità si riscontra "spesso" verso
bambini così piccoli.

Cordiali saluti

Carlo Hanau



da PRESS IN n. 2069
*L'autismo nell'opera di De Rossi Re*
*Avvenire* del 30/09/2023

ROMA. Viene definita *Sindrome savant*. Riguarda le persone, bambine e
adulte, affette da sintomi di autismo che presentano, in prevalenza per la
capacità di calcolo, l'abilità nel disegnare o nel memorizzare e suonare
musica, delle facoltà eccezionali.

*"Magic Circles* *- Storia di Martin W. che sapeva contare le stelle*" è la
nuova opera del compositore Fabrizio De Rossi Re, per il libretto e la
drammaturgia di Guido Barbieri, che intende sondare questi ancora
misteriosi intrecci. Il debutto sarà al Teatro Palladium di Roma venerdì 6
ottobre con replica al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti domenica 8. La
commissione è della Fondazione Flavio Vespasiano e trae spunto da Robe da
matti, una mostra che esponeva opere figurative realizzate da persone con
disabilità psichiatriche.

Il titolo, *Magic Circles*, è ispirato dalle opere di George Widener,
artista visivo statunitense, ritenuto nella sua infanzia autistico e che
iniziò a rivelare le proprie qualità, oggi internazionalmente riconosciute,
attorno ai quarant'anni. La regia dello spettacolo è affidata a Cesare
Scarton, la direzione del Reate Festival Modern Ensemble a Gabriele
Bonolis. In scena cantanti e due attori. Vinicio Marchioni interpreta
Martin adulto, il suo doppio giovane è Andrea Hegedus. «Ho cercato di
mettere in musica quello che potrebbe accadere nel cervello di una persona
con questa sindrome. Sia dal punto di vista strumentale che vocale. I
diversi cantanti si presentano come personaggi immaginari che abitano la
mente del protagonista e la scoprono come un possibile laboratorio; la
letteratura scientifica dedicata ad alcune forme di autismo sostiene che la
mente di queste persone pensa a più cose simultaneamente, passa da
un'immagine, un ricordo, un'intenzione a un'altra, anche molto diversa»,
racconta Fabrizio De Rossi Re.

Nel testo di Barbieri le parole si susseguono spesso veloci, anch'esse
intrecciate, come in un ripetitivo flusso di coscienza: «Io lo so, io, come
mi chiamo. Martin, mi chiamo. Ma a me non piace quando gli altri mi
chiamano. Mi fa male quando sento che qualcuno dice il mio nome. Mi fa
male, mi fa male alle orecchie. E infatti sono io che mi chiamo. Martin, mi
chiamo, io. Gli altri, gli altri, no, non mi devono chiamare. Infatti il
dotto Oliver non mi chiama. Non dice mai il mio nome. Ma Il dottor Oliver
mi ha chiesto di scrivere di quando Martin non era ancora Martin. E Io me
lo ricordo, sì, quando ero Martin. Cioè Martin di non adesso. Martin quando
non era ancora Martin di adesso. Martin, quello che non sapeva le parole,
Martin che gridava, ma nessuno lo sentiva. Martin che non parlava. Che
diceva no. Che però voleva dire io. Io, Martin, ma nessuno lo capiva ». Il
"dotto Oliver" è Oliver Sachs, il neurologo e psichiatra britannico che nei
suoi libri ha raccontato numerose vicende di pazienti autistici. Sachs
amava molto la musica, di Franz Schubert, soprattutto, la impiegava nelle
proprie sedute terapeutiche e chissà con quale passione avrebbe seguito
questa esperienza di teatro musicale dedicata a un caso di autismo. «Per un
compositore, l'associazione veloce e insistita anche di poche parole è un
invito irresistibile a comporre in modo polifonico, a intrecciare voci e
strumenti uno nell'altro. L'idea di base è stata questa: i cantanti sono il
cervello del protagonista». La scena è dominata da un cubo bianco, che
occupa il centro del palcoscenico: dentro, un bambino, un bambino che non
riesce a parlare.

Come capita ai bambini autistici, che possono arrivare fino all'età adulta
senza parlare, salvo poi, e improvvisamente, acquistare l'uso della parola
ed esprimersi con piena proprietà di linguaggio. Martin adulto e Martin
bambino infine si ritroveranno; complice la sigla di Magilla Gorilla, il
cartone animato che Martin ascoltava da piccolo; si daranno la mano e, in
uno stato di ritrovata serenità, ripeteranno quella canzoncina, che De
Rossi Re ha reinterpretato usando il pianoforte e degli effetti
elettronici. La frattura si è forse ricomposta.

*«Spesso - riflette il compositore - nei casi di autismo viene constatata
la presenza, nelle famiglie, di un'educazione rigida che lascia poco spazio
alla fantasia»*. L'interazione tra condizione personale e contesto sociale
è sottolineata anche dalla Convenzione sui diritti delle persone con
disabilità siglata nel 2006 dalle Nazioni Unite con lo scopo principale di
tutelare i diritti delle persone che soffrono, come il Martin di Magic
Circles, di una forma di disabilità: «La disabilità è un concetto in
evoluzione ed è il risultato dell'interazione tra persone con menomazioni e
barriere comportamentali ed ambientali, che impediscono la loro piena ed
effettiva partecipazione alla società su base di uguaglianza con gli
altri». In questa prospettiva, la disabilità non appare soltanto come una
condizione personale, ma coinvolge anche le relazioni sociali.

di
*Sandro Cappelletto*

-- 
*invito a firmare la petizione al Ministro contro le raccomandazioni di
prescrivere antipsicotici e altri psicofarmaci ai bambini con autismo*
*http://chng.it/4PCKz4n6ct <http://chng.it/4PCKz4n6ct>*
Prof. Carlo Hanau
già docente di Programmazione e organizzazione dei servizi sociali e
sanitari nelle Università di Modena e Reggio Emilia e di Bologna.
Presidente di A.P.R.I. Odv ETS pagina Facebook al link
https://www.facebook.com/APRI.ONLUS/
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