[autismo-biologia] sperimentazioni in corso

Marco Basile ingegneremarcobasile a yahoo.it
Gio 30 Nov 2023 20:33:16 CET


 Cara Daniela appena mi è stato possibile ho divorato articolo scientifico ed ho estrapolato i passaggi piu improtnti circa la sicurezza del CBD rispetto a THC, cosa del resto che per me era scontata e ti avevo anche scritto in una prima e-mail

-È stato inoltre stabilito che il composto possiede un solido profilo di sicurezza nei sottogruppi neuroatipici ( Chin et al., 2020 ; Heussler et al., 2019 ; Larsen e Shahinas, 2020 ), rendendolo un'opzione di trattamento praticabile nei disturbi dello sviluppo neurologico.
-Il metilfenidato , uno psicostimolante, è il farmaco più prescritto per le difficoltà cognitive e comportamentali associate all'ADHD e all'ASD, in particolare per migliorare l'attenzione e indurre un effetto calmante ( Kolar et al., 2008 ). Tuttavia, i suoi benefici sono accompagnati da un significativo potenziale di dipendenza ( Chamakalayil et al., 2021 ) e da altri effetti avversi associati all’uso a lungo termine, come un elevato rischio di psicosi e tic ( Krinzinger et al., 2019 )
-Il CBD è promettente come farmaco valido per il trattamento dei sintomi associati ai disturbi dello sviluppo neurologico, come deficit sociali e di attenzione, grazie al suo profilo di sicurezza favorevole, che presenta pochi effetti collaterali avversi ( D'onofrio et al., 2020 ) .
-Gli aspetti di sicurezza all'interno di ciascuno degli studi di cui sopra sono stati monitorati con lo stesso metodo: tre brevi controlli sanitari al momento della somministrazione del dosaggio, dopo il dosaggio e dopo le scansioni. Nel corso degli studi, nessun partecipante ha riscontrato effetti negativi/danni soggettivi o oggettivi in seguito alla somministrazione dei farmaci in studio.
-Il CBD è generalmente ben tollerato e non genera lo stesso profilo di rischio del THC ( Devinsky et al., 2016 ; Iffland e Grotenhermen, 2017 ). Gli effetti avversi associati al CBD, tra cui sonnolenza , affaticamento, diarrea e danni al fegato, sono rari ( Bergamaschi et al., 2011a ). Considerando i loro divergenti profili di sicurezza, è necessario distinguere tra CBD e THC quando si studiano i loro potenziali effetti a lungo termine, compreso il rischio di psicosi.
-Sebbene manchino di controllo scientifico e riproducibilità rispetto agli studi randomizzati, gli studi osservazionali naturalistici possono anche essere una strada adatta per esplorare il CBD nei disturbi dello sviluppo neurologico. La loro flessibilità e validità esterna possono essere di particolare valore quando si esplorano prodotti farmaceutici poco studiati che vengono sempre più prescritti.

Ed aggiungo che dal lontano anno 2017 primi studi del Dr Adi Aran la ricerca scientifica rigurado CBD ed Autismo è ferma......molti ospedali italiani preferiscono ai bimbi con gravi comportamenti di 7/8 anni fare fare analisi del sangue ed altri test per vedere se poter iniziare a somministrare Risperdal o Ritalin..... e dopo a 18 anni che qualità di vita avranno questi ragazzi se lo sono mai chiesto?
Meno male che Siena ora prescrive CBD!!! Meglio tardi che mai.....
Buona serata a tutti
Marco Basile
     Il lunedì 27 novembre 2023 19:39:22 CET, daniela <daniela a autismo33.it> ha scritto:  
 
 E’ stato pubblicato recentemente l’articolo

Parrella NF, Hill AT, Enticott PG, Barhoun P, Bower IS, Ford TC. A 
systematic review of cannabidiol trials in neurodevelopmental disorders. 
Pharmacol Biochem Behav. 2023 Sep;230:173607. doi: 
10.1016/j.pbb.2023.173607. Epub 2023 Aug 4. PMID: 37543051.

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0091305723000941

Gli autori fanno una rassegna delle sperimentazioni del cannabidiolo nei 
disturbi del neurosviluppo: attention deficit hyperactivity disorder, 
autism spectrum disorder, intellectual disability, Tourette Syndrome, 
and complex motor disorders.

Essi concludono : Several trials indicate potential efficacy, although 
this possibility is currently too inconsistent across RCTs to 
confidently guide clinical usage

Molto interessante è la tabella 3

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0091305723000941#t0015

dalla quale risulta che sono in atto sperimentazioni sull’autismo in 
Israele, Stati Uniti, Regno Unito e Australia.
Speriamo che queste sperimentazioni, già iniziate, vengano portate a 
termine. Capita spesso che le sperimentazioni sull’autismo non vengano 
concluse. E’ più facile fare una sperimentazione di pochi giorni su 
pazienti collaboranti ricoverati in ospedale che su persone scarsamente 
collaboranti, che risiedono al proprio domicilio, per diverse settimane. 
Quattro di queste sperimentazioni sono ancora in fase di reclutamento. 
Speriamo che i genitori australiani, inglesi e americani aderiscano alle 
sperimentazioni, pur sapendo che i figli potrebbero ricevere il placebo, 
e speriamo che i ricercatori, oltre a portare a termine le 
sperimentazioni, non tardino a pubblicarne i risultati.
      Daniela Mariani Cerati
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