[autismo-biologia] mancata presa in carico e danno patrimoniale/biologico/perdita di chance

antonio leonardo fiorentino fiorentinoal a gmail.com
Sab 20 Maggio 2023 01:01:19 CEST


Buonasera a tutti
non so se è la sede opportuna ma spero vi siano professionisti e/o genitori
che siano in grado di fornirmi un supporto.

Perdonatemi altresì l imprecisione nei termini utilizzati: non essendo né
un professionista sanitario né un avvocato per me danno patrimoniale o
biologico o perdita di chance sono la stessa cosa.

Veniamo al quesito/caso: per 5 anni l'ASL non ha mai preso in carico mio
figlio con diagnosi disturbo generalizzato a 2 anni consolidata subito dopo
in ASD di III livello e successivamente, dopo qualche anno, anche in
comorbidità ADHD. Oggi ha 7 anni.

Con ricorso al Tar mio figlio in via cautelare nella fase iniziale ha
ottenuto una presa in carico, sebbene parziale (sperando si riesca ad avere
un numero "adeguato" nel giudizio finale).

l'ASL nega che mio figlio abbia potuto perdere chance di miglioramento e
dunque afferma che la richiesta di risarcimento di danno
patrimoniale/biologico patita oggi e in futuro non è fondata e nessuna
richiesta può essere avanzata in tal senso per la mancata presa in carico
per 5 lunghi anni in cui abbiamo provveduto come famiglia in privato nei
limiti del possibile e comunque non in modo adeguato e costante, ahimè.

Esiste giurisprudenza o materiale medico scientifico (ricerche/studi) su
questo argomento?

implicitamente, al contrario il quesito potrebbe essere: qual è il valore
aggiunto di un adeguato piano terapeutico precoce e costante? qual è il suo
impatto nella qualità di vita del bambino/a e della sua famiglia?

possibile che l'ASL neghi (strumentalmente) che l'assenza di presa in
carico con adeguate terapie per 5 anni, nella fase precoce e più importante
e delicata del neurosviluppo di un bambino non sia valido motivo e
presupposto per giustificare la richiesta di un risarcimento per un mancato
diritto alla salute di mio figlio?

Comprendo che sia difficile (e anche frustrante) dover immaginare da padre
come sarebbe stata la vita di mio figlio se avesse avuto un supporto
adeguato dal SSN ma mi auguro che vi siano strumenti per poter quantificare
il danno.

Perché se non è dimostrabile allora anche i soldi spesi in privato per mio
figlio sono soldi che valgono "zero" in termini di miglioramento della
qualità della vita e capacità di adattamento (so che non è così purtroppo).

Anche riferimenti normativi e giurisprudenziali a livello europeo, se
assenti in Italia, potrebbero essere utili.

Non mi perdonerò mai di non aver tutelato sin dal primo giorno mio figlio
attivandomi come ho fatto 5 anni dopo ma per lungo tempo ho dovuto digerire
menzogne e false speranze e la presa di coscienza della realtà è stata
lenta e graduale: nei primi mesi recandomi all ufficio che gestisce le
liste il funzionario mi disse "signore, di questo passo suo figlio verrà
preso in carico dai centri convenzionati a 18 anni" gli risi in faccia,
pensavo scherzasse o gorse non volevo credergli ma di fatto aveva ragione.

Ringrazio chiunque possa/voglia potermi aiutare anche solo con qualche
spunto.
Saluti
Antonio f.
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