[autismo-biologia] Irritabilità, aggressività e autolesionismo
daniela
daniela a autismo33.it
Mer 13 Dic 2023 08:56:29 CET
E’ stato pubblicato lo scorso ottobre l’articolo
“Iffland M, Livingstone N, Jorgensen M, Hazell P, Gillies D.
Pharmacological intervention for irritability, aggression, and
self-injury in autism spectrum disorder (ASD). Cochrane Database Syst
Rev. 2023 Oct 9;10(10):CD011769. doi: 10.1002/14651858.CD011769.pub2.
PMID: 37811711; PMCID: PMC10561353.”
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/doi/10.1002/14651858.CD011769.pub2/full
Il tema è di estrema importanza perché gli psicofarmaci, in particolare
gli antipsicotici, sono assunti da moltissime persone con disturbi dello
spettro autistico a tutte le età e, quasi sempre, l’assunzione iniziata
in tenera età continua per tutta la vita.
La mission della Fondazione Cochrane è quella di esaminare la
letteratura scientifica per evidenziare fino a quale punto e con quale
rigore metodologico vi sono prove dell’efficacia dei farmaci in una
determinata condizione, nella fattispecie per i sintomi di irritabilità,
aggressività e autolesionismo nei disturbi dello spettro autistico.
Antonella Foglia, presidente di ANGSA Marche, ha tradotto le conclusioni
dell’articolo nella sua pagina facebook.
Eccole
“Quali farmaci riducono l'irritabilità, l'aggressività o
l'autolesionismo nelle persone nello Spettro Autistico (ASD)?
• Solo 3 classi di farmaci hanno mostrato una riduzione
dell'irritabilità, dell'aggressività o dell'autolesionismo rispetto al
placebo (un farmaco fittizio). I farmaci antipsicotici atipici (di
seconda generazione) probabilmente riducono l’irritabilità e
l’aggressività, ma sembrano avere effetti scarsi o nulli
sull’autolesionismo. I farmaci correlati al disturbo da deficit di
attenzione e iperattività (ADHD) possono ridurre l’irritabilità, sebbene
l’evidenza sia incerta. Anche i neurormoni (ossitocina e secretina)
possono ridurre l’irritabilità, ma siamo molto incerti sulle prove.
• Gli antidepressivi sembrano non avere alcun effetto
sull'irritabilità. Gli studi non hanno riportato gli effetti degli
antidepressivi, dei farmaci correlati all’ADHD e dei neurormoni
sull’aggressività o sull’autolesionismo.
• Gli studi hanno riportato un'ampia gamma di effetti indesiderati,
ma solo gli antipsicotici atipici, i farmaci correlati all'ADHD e i
neurormoni hanno mostrato prove di un rischio più elevato di effetti
indesiderati rispetto al placebo.
Cos’è il disturbo dello spettro autistico (ASD)?
L’autismo è un disturbo che colpisce lo sviluppo fisico, mentale e
comportamentale del bambino. È una disabilità permanente che inizia
nell’infanzia ma continua per tutta l’età adulta. Le persone con autismo
possono avere difficoltà a comunicare e interagire con il mondo.
Tuttavia, l'autismo colpisce ogni persona in modo diverso e può essere
più o meno grave in persone diverse, per questo viene descritto come un
disturbo dello “spettro”. Alcune persone con disturbo dello spettro
autistico (ASD) possono essere irritabili, arrabbiate o aggressive, o
ferirsi fisicamente (autolesionismo), che sono "comportamenti
preoccupanti" che possono essere difficili da gestire e angoscianti per
la persona.
Come vengono gestiti i comportamenti preoccupanti?
I comportamenti preoccupanti vengono spesso gestiti con vari tipi di
farmaci che sono stati sviluppati per trattare altre condizioni. Ciò
significa che la loro efficacia per comportamenti preoccupanti è in gran
parte sconosciuta e possono causare effetti indesiderati gravi e vari
che colpiscono tutte le parti del corpo. Per esempio:
• cuore e polmoni;
• lo stomaco e l'apparato digerente;
• il sistema immunitario;
• movimento, articolazioni e ossa;
• stato d'animo ed emozione.
Cosa volevamo scoprire?
Volevamo sapere quali tipi di farmaci fossero efficaci nel ridurre i
comportamenti preoccupanti nelle persone con ASD e se causassero effetti
indesiderati.
Cosa abbiamo fatto?
Abbiamo cercato studi che indagassero su eventuali farmaci utilizzati
per gestire comportamenti preoccupanti. Gli studi hanno confrontato il
farmaco con il placebo (un farmaco fittizio) o con un altro farmaco. Le
persone coinvolte negli studi potevano essere adulti o bambini, ma tutti
avevano ASD con comportamenti preoccupanti. Abbiamo confrontato e
riassunto i risultati degli studi e valutato la nostra fiducia nelle
prove, sulla base di fattori quali i metodi e le dimensioni dello
studio.
Cosa abbiamo trovato?
Abbiamo trovato 131 studi con 7014 persone. La maggior parte degli studi
ha coinvolto bambini, sebbene alcuni studi abbiano coinvolto sia bambini
che adulti, o solo adulti. Gli studi hanno esaminato una vasta gamma di
farmaci, compresi quelli solitamente usati per trattare la schizofrenia
o il disturbo bipolare, la depressione, il disturbo da deficit di
attenzione e iperattività (ADHD), convulsioni, problemi emotivi, cuore e
polmoni, demenza, morbo di Parkinson e ansia.
Gli antipsicotici atipici (di seconda generazione) sono solitamente
usati per trattare la schizofrenia o il disturbo bipolare. Probabilmente
riducono l’irritabilità, ma potrebbero avere un effetto minimo o nullo
sull’aggressività e sull’autolesionismo. Le persone che ricevono
antipsicotici potrebbero avere maggiori probabilità di
sperimentare effetti indesiderati come aumento dell’appetito, vertigini,
sedazione (rallentamento del pensiero e del movimento), sonnolenza,
stanchezza e tremore rispetto a coloro che non ricevono alcun
trattamento o altri farmaci. Le persone che ricevono antipsicotici
potrebbero non avere né più né meno probabilità di sperimentare altri
effetti indesiderati rispetto a quelli che ricevono placebo.
I neurormoni (come l’ossitocina e la secretina) possono avere un effetto
da minimo a piccolo sull’irritabilità, ma nessuno studio ha riportato
dati sugli effetti dei neurormoni sull’autolesionismo o
sull’aggressività. Le persone che ricevono neurormoni potrebbero non
avere né più né meno probabilità di sperimentare effetti indesiderati
rispetto a quelli che ricevono placebo.
I farmaci correlati all’ADHD possono ridurre l’irritabilità ma
potrebbero non avere alcun effetto sull’autolesionismo. Nessuno studio
ha riportato dati sull’aggressività. Le persone che ricevono farmaci
correlati all’ADHD potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare
effetti indesiderati come sonnolenza, stanchezza, mal di testa,
difficoltà a dormire e diminuzione dell’appetito. Ma potrebbero non
avere né più né meno probabilità di sperimentare altri effetti
indesiderati rispetto a quelli che ricevono il placebo.
Gli antidepressivi possono avere effetti minimi o nulli
sull’irritabilità. Nessuno studio ha riportato dati utili per
l’aggressività e l’autolesionismo. Le persone che ricevono
antidepressivi potrebbero avere maggiori probabilità di sperimentare
effetti indesiderati come comportamenti impulsivi e movimenti o suoni
ripetitivi (stereotipie) rispetto al placebo. Ma potrebbero non avere né
più né meno probabilità di sperimentare altri tipi di effetti
indesiderati rispetto a quelli che ricevono il placebo.
Quali sono i limiti delle prove?
La maggior parte degli studi è durata meno di 3 mesi e pochissimi studi
hanno coinvolto adulti. Pertanto, non siamo sicuri se gli stessi effetti
si vedrebbero per un periodo di tempo più lungo o negli adulti.
Quanto sono aggiornate le prove?
Gli autori della revisione hanno cercato studi pubblicati fino a giugno
2022”
Ci tengo a sottolineare quanto segue: “gli antipsicotici atipici
potrebbero avere un effetto minimo o nullo sull’aggressività e
sull’autolesionismo, stando alle sperimentazioni randomizzate
controllate”, mentre questi sintomi sono quelli per i quali più spesso
tali farmaci vengono prescritti.
“La maggior parte degli studi è durata meno di 3 mesi e pochissimi studi
hanno coinvolto adulti. Pertanto, non siamo sicuri se gli stessi effetti
si vedrebbero per un periodo di tempo più lungo o negli adulti”
Non è raro che i farmaci col tempo perdano di efficacia e, come dice la
Cochrane Collaboration, gli effetti positivi, già dubbi per quanto
riguarda aggressività e autolesionismo, non si sa se persistano dopo tre
mesi di trattamento.
E’ bene che la Cochrane Collaboration abbia trattato questo tema, le cui
conclusioni dovrebbero stimolare la comunità scientifica a cercare
soluzioni diverse dagli antipsicotici per l’aggressività e
l’aulesionismo, che tanto spesso complicano l’autismo.
Daniela Mariani Cerati
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