[autismo-biologia] Cervello e immunità

daniela daniela a autismo33.it
Sab 22 Apr 2023 17:54:00 CEST


Il 7 aprile scorso è stato pubblicato l’articolo: G. Castellani et al., 
Transforming the understanding of brain immunity, Science 380, eabo7649 
(2023). DOI: 10.1126/science.abo7649

E’ una review che in modo  completo dice cosa si sa oggi della immunità 
del cervello e spiega come questo, ben lungi dall’ essere autonomo e 
quasi senza sistema immunitario, come si pensava fino a pochi decenni or 
sono,  in realtà ha un sistema immunitario che è molto complesso nei 
suoi molteplici aspetti. In conclusione, anche sull’autismo riporta 
quanto visto in lavori diversi, nei quali il ruolo di alterazioni 
immunitarie è stato considerato sia su dati epidemiologici che su 
modelli animali.

Un modello animale molto importante, che dovrebbe simulare infezioni 
virali e autoimmunità negli umani,  è il MIA: Maternal Immune Activation

Massrali A, Adhya D, Srivastava DP, Baron-Cohen S, Kotter MR. 
Virus-Induced Maternal Immune Activation as an Environmental Factor in 
the Etiology of Autism and Schizophrenia. Front Neurosci. 2022 Apr 
12;16:834058. doi: 10.3389/fnins.2022.834058. Erratum in: Front 
Neurosci. 2022 Jun 08;16:943903. PMID: 35495047; PMCID: PMC9039720.

In questa condizione sperimentale l’attivazione immunitaria prodotta  da 
liposaccaridi immunogenici, somministrati alla madre gravida, attiva 
processi infiammatori che portano ad aumentati livelli di citochine e 
chemokine, le quali a loro volta  attraversano la placenta e le barriere 
emato-cerebrali. Questa sorgente di molecole infiammatorie altera il 
neurosviluppo del feto.

Secondo Choi e colleghi  (G. B. Choi et al., The maternal 
interleukin-17a pathway in mice promotes autism-like phenotypes in 
offspring. Science 351, 933–939 (2016). doi: 10.1126/science.aad0314; 
pmid: 26822608) MIA induce un fenotipo corticale abnorme  nel cervello 
fetale  che dipende dalla interleuchina materna 17-a. Gli autori 
ipotizzano che si potrebbe ridurre la probabilità di avere fenotipi 
simil autistici nella prole prendendo come target terapeutico le cellule 
TH17 nelle madri gravide suscettibili.

Tra gli articoli citati che parlano di patogenesi e possibili terapie ce 
n’è uno particolarmente interessante, che ipotizza come agente 
terapeutico il resveratrolo, sostanza contenuta in quantità nel vino 
rosso.

Bakheet, S.A., Alzahrani, M.Z., Ansari, M.A. et al. Resveratrol 
Ameliorates Dysregulation of Th1, Th2, Th17, and T Regulatory 
Cell-Related Transcription Factor Signaling in a BTBR T + tf/J Mouse 
Model of Autism. Mol Neurobiol 54, 5201–5212 (2017). 
https://doi.org/10.1007/s12035-016-0066-1


L’esperimento riguarda un particolare ceppo di topi, ma è incoraggiante 
la premessa per un uso terapeutico di una sostanza che, se disgiunta da 
un eccesso di vino, non dovrebbe dare preoccupanti effetti indesiderati.

L’articolo è molto utile come aggiornamento su un tema fondamentale 
della biologia come il rapporto tra cervello e immunità ma, data la 
complessità e interrelazione del sistema e la nostra evidente non 
completa comprensione, quanto riportato è da considerarsi una conoscenza 
importante, ma per ora lontana da una possibilità di modulazione a scopo 
terapeutico

    Daniela Mariani Cerati






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