[autismo-biologia] The chromatin basis of neurodevelopmental disorders
daniela
daniela a autismo33.it
Mer 2 Nov 2022 16:59:15 CET
Al link
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0278584617305389?via%3Dihub#t0005
si trova una tabella che elenca in ordine alfabetico i geni coinvolti
nel rimodellamento della cromatina e nella regolazione della
trascrizione le cui mutazioni sono responsabili di disturbi del
neurosviluppo.
Nella terza colonna della tabella sono descritte le sindromi associate:
disturbo dello spettro autistico per alcuni geni, disturbo dello spettro
autistico associato ad altre disabilità per altri.
La tabella è inserita in una corposa review
Gabriele M., The chromatin basis of neurodevelopmental disorders:
Rethinking dysfunction along the molecular and temporal axes,
Progress in Neuropsychopharmacology & Biological Psychiatry (2018),
https://doi.org/10.1016/j.pnpbp.2017.12.013
molto utile per aggiornare i cultori della materia sul tema delle
mutazioni dei geni regolatori con funzione epigenetica.
Dall’articolo copio quanto segue
It is plausible to think that the function of these genes is highly
required at the beginning of the development, during differentiation and
the acquisition of cell identity, when dramatic changes in chromatin
structure happen to prime the expression of differentiation and
function-specific genes.
Nevertheless, the same genes are still required also in adult neuronal
tissues, since it is well known that histone modifications and DNAm are
involved in processes as neuronal plasticity, learning and memory
acquisition
Mia traduzione
"E’ plausibile pensare che la funzione di questi geni sia altamente
richiesta all’inizio dello sviluppo, durante la differenziazione e
l’acquisizione dell’identità cellulare, quando avvengono drammatici
cambiamenti nella struttura della cromatina per imprimere l’espressione
della differenziazione della funzione specifica dei geni.
Tuttavia gli stessi geni sono ancora richiesti nei tessuti neuronali
adulti, dal momento che è ben noto che le modificazioni dell’istone e
del DNA sono coinvolte in processi come la plasticità neuronale e
l’acquisizione dell’apprendimento e della memoria"
Questa premessa rende plausibile il fatto che, se si identificano dei
target terapeutici, questi possano portare a miglioramenti anche dopo
la nascita e non solo nel periodo dello sviluppo fetale.
Il problema è: un auspicabile approccio terapeutico dovrebbe essere
diverso per ogni mutazione?
La risposta è contenuta nelle conclusioni dell’articolo
The phenotypical convergence between multiple NDDs of varied molecular
origin underscores the importance of identifying shared GRNs Gene
regulatory networks, whose further functional dissection could afford
much greater resolution in genotype-phenotype relationships and define
the core hubs on which to develop new therapeutic inroads.
"La convergenza fenotipica tra molti disturbi del neurosviluppo di
origine molecolare diversa sottolinea l’importanza di identificare
network di geni regolatori condivisi, la cui ulteriore dissezione
funzionale potrebbe permettere la comprensione migliore dei rapporti
genotipo – fenotipo e definire i nuclei centrali sui quali sviluppare
nuovi approcci terapeutici"
Come considerazioni generali possiamo ricordare ancora una volta che
l'area di ricerca è molto complessa e l'ottenimento di una strategia
terapeutica non è conseguentemente vicina.
Questo, come già sottolineato spesso nel forum, può solo incoraggiare
a investire in una ricerca volta ad aumentare la conoscenza dei
meccanismi coinvolti nello sviluppo del sistema nervoso centrale e
soprattutto quelli di natura epigenetica, ovvero quelli coinvolti nella
modulazione dell'espressione genetica.
Dalle evidenze raccolte in questo lavoro emerge che, oltre alle
mutazioni che coinvolgono la formazione delle sinapsi, quelle che
coinvolgono la regolazione della cromatina sono al pari ben
rappresentate nell'area dei Disturbi del neurosviluppo, e che un
approccio integrato che analizzi i fenotipi 'atipici' in termini
genetici, cellulari (con tutti i livelli che comporta), fino ai clinici
sia da incrementare.
Da qui l'importanza di continuare a studiare/concepire modelli
sperimentali e parallelamente costruire database che permettano una
analisi sistematica delle evidenze.
Daniela Mariani Cerati
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