[autismo-biologia] Risonanza magnetica funzionale: a che punto siamo?

daniela daniela a autismo33.it
Gio 9 Giu 2022 14:30:17 CEST


Scott Marek e colleghi (Reproducible brain-wide association studies 
require thousands of individuals,  Nature  Vol 603  24 March 2022, 654 – 
659) sottolineano alcuni importanti  limiti
riguardo alla valutazione di dai ottenuti con la Risonanza magnetica 
funzionale (fMRI), un esame che attualmente viene sempre più usato nel 
campo della ricerca sulle funzioni della mente.

Il lavoro non riguarda in modo specifico l’autismo né alcuna funzione o 
patologia  mentale specifica, ma viene citato nel contesto di una 
diatriba ormai pluridecennale tra chi sostiene
che il libero arbitrio esiste e chi lo nega. Spesso dati ottenuti con 
fMRI vengono portati a sostegno di una o dell’altra ipotesi.

Il problema che si pone è quanto fMRI sia riproducibile e di conseguenza 
se i dati ottenuti possano essere utilizzati per definire una condizione 
e/o indirizzare studi di fisiologia o di terapia.
In genere, dice il lavoro, uno studio con fMRI arruola circa 25 pazienti 
e questo assolutamente non basta e porta a falsi positivi o negativi.

Gli Autori usano banche dati per arrivare a suggerire che il numero di 
soggetti necessari a dimostrare la riproducibilità di un dato nello 
studio di funzioni mentali è nell’ordine
delle migliaia.

Gli Autori dicono che tuttavia anche  gli studi con pochi pazienti, che 
non bastano a dare una certezza, possono essere utili per le seguenti 
ragioni.
Questi studi possono dare indicazioni generali, ad esempio su aree 
interessate a una patologia, ma non offrono un risultato sicuro: sono 
una indicazione.

Ancora, fMRI può essere utile quando si conducano studi  intrapaziente, 
per monitorare lo sviluppo di un comportamento o gli effetti di terapie 
farmacologiche o no,
che vengono poi accorpati e confrontati.

Il problema per l’autismo è che lo studio intrapaziente sembra molto 
poco realizzabile.
Le difficoltà per uno studio nel quale un soggetto autistico è più volte 
in sequenza sottoposto a fMRI sono molte e poi, in ogni caso, il dato 
ottenuto riguarderebbe solo “quel” paziente,
vista la difficoltà di ottenere gruppi omogenei.

Tornando all’articolo citato, il lavoro in sostanza dice che fMRI è un 
metodo molto interessante, ma per essere riproducibile e quindi 
credibile e potere seriamente aprire la via a ipotesi
eziopatologiche o anche a trattamenti, deve essere fatto su grandi 
numeri.

L’indicazione finale che noi possiamo cogliere è: non prendiamo per 
certezze i risultati ottenuti da studi su pochi pazienti.
Lo studio, per chi è interessato all’ autismo, sembra un inno alla 
prudenza nell’ ipotizzare facili relazioni causa effetto e/o presupposti 
per nuove terapie
     Daniela MC






Il 2022-06-05 18:16 daniela ha scritto:
> I due articoli segnalati da Toffolo, che riportano entrambi dei dati
> della Risonanza magnetica, possono sembrare tra loro contrastanti: il
> primo (Girault JB, et al. Infant visual brain
> development and inherited genetic liability in autism. American
> Journal of Psychiatry, May 26, 2022.) ha trovato una omogeneità dei
> reperti anatomo-funzionali in quanto le differenze
> rispetto ai soggetti a sviluppo regolare sono in tutto il campione a
> carico del network cerebrale dell’elaborazione visiva, mentre il
> secondo non ha trovato nessuna omogeneità nei probandi
> e non ha neppure individuato dei sottogruppi, ma bensì ha rilevato un
> continuum di alterazioni in diverse aree del cervello, che a loro
> volta  sono in rapporto con i diversi sintomi
> dei singoli probandi.
> Faccio rilevare la grande differenza tra i campioni oggetto dei due
> studi. Nel primo il campione costituisce un gruppo omogeneo per età
> (sei mesi) e per familiarità
> ( tutti i probandi sono fratelli di bambini con autismo), mentre nel
> secondo  il gruppo è costituito da probandi di ogni età, accomunati
> soltanto dalla diagnosi di disturbo dello spettro autistico.
> Il profilo di alterazioni che correlano coi sintomi potrebbe
> configurare un elemento di medicina personalizzata, cosa che però  non
> ha risvolti terapeutici al momento presente
>       Daniela MC
> 
> 
> 
> 
> 
> Il 2022-06-04 14:56 Enrico Toffolo ha scritto:
>> segnalo anche questo studio:
>> 
>> CONTRASTIVE MACHINE LEARNING REVEALS THE STRUCTURE OF NEUROANATOMICAL
>> VARIATION WITHIN AUTISM
>> 
>> https://www.thedailybeast.com/ai-machine-learning-reveals-how-the-brains-anatomy-changes-with-autism
>> 
>> https://neurosciencenews.com/ai-asd-brain-20729/
>> 
>> https://www.science.org/doi/10.1126/science.abm2461
>> 
>> Il giorno ven 3 giu 2022 alle ore 11:55 daniela <daniela a autismo33.it>
>> ha scritto:
>> 
>>> Questo lavoro merita di essere attentamente studiato e valutato.
>>> Praticare una Risonanza magnetica a 384 bambini alle età di 6, 12 e
>>> 24
>>> mesi già di per sé è impresa non facile e richiede una grande
>>> organizzazione da parte dei ricercatori e una grande
>>> collaborazione da parte delle famiglie.
>>> I risultati da un lato ci dicono quanto siano importanti gli imput
>>> visivi nello sviluppo normale. E’ attraverso l’attenzione
>>> all’ambiente
>>> che ci circonda, in particolare all’ambiente umano,
>>> che noi sviluppiamo le abilità sociali nei primi anni di vita e,
>>> stando
>>> ai risultati di questo studio, un deficit anatomo-funzionale  nelle
>>> strutture cerebrali che presiedono al complesso network
>>> visivo porta ad un carente sviluppo delle abilità sociali, ovvero a
>>> quel
>>> complesso di anomalie sociali che chiamiamo autismo.
>>> 
>>> La diagnosi di rischio di autismo nel primo anno di vita è ora
>>> possibile
>>> e si affina sempre più.
>>> Questa ricerca pone le basi per interventi focalizzati sulla
>>> visione, in
>>> particolare sull’attenzione condivisa, con l’intento di
>>> diminuire la
>>> probabilità  che questi bambini sviluppino
>>> in seguito i più severi comportamenti che definiscono l’autismo,
>>> come
>>> auspicato dalla Dottoressa Visconti.
>>> Daniela Mariani Cerati
>>> 
>>> Il 2022-06-02 14:29 Paola Visconti ha scritto:
>>>> Oggetto: Re: [autismo-biologia] Cambiamenti nelle aree visive del
>>>> cervello nell'infanzia possono precedere la diagnosi
>>>> 
>>>> Molto interessante questa ricerca
>>>> 
>>>> E' di comune osservazione la difficoltà visiva, le atipie nello
>>>> sguardo, del bambino affetto da da ASD che sia di alto o basso
>>>> funzionamento
>>>> 
>>>> nel 2012 Deconinck , in un articolo molto esplicativo sui neonati
>>>> preetermine e di basso peso usciti dalle unità intensive
>>> neonatali e
>>>> poi diagnosticati come ASD, descriveva e illustrava in un grafico
>>> come
>>>> i primi segnali , ben prima di quelli sociali (ed anche prima dei
>>> 6
>>>> mesi di età) , siano rappresentati da Alterazioni a livello di
>>>> sguardo: ..."Atypical visual tracking and attention , persistence
>>> of
>>>> visual preference for high amount of stimulation and atupical
>>>> attention to stimuli and impaired disengagement visula ability"
>>> ...
>>>> 
>>>> ben vengano quindi studi che mettono in evidenza quali sono le
>>> basi
>>>> neurobiologiche sottostanti e diano la possibilità di un
>>> riscontro
>>>> precocissimo
>>>> Possibile che queste prime alterazioni senso motorie rappresentino
>>> il
>>>> primum movens che poi "a cascata" ingenera tutte le problematiche
>>>> sociali , la cosidetta ipotesi SENSORY FIRST ovvero si ipotizza
>>> che
>>>> gli effetti della processazione sensoriale atipica durante lo
>>> sviluppo
>>>> possa rendere conto dei sintomi sociali visibili nel bambino con
>>>> condizione autistica
>>>> e tanto per gettare un ipotesi avveniristica : chissa che non si
>>> possa
>>>> agire precocemente anche su questo aspetto visivo , in
>>> considerazione
>>>> della famosa plasticità cerebrale per limitare o ridurre al
>>> massimo i
>>>> danni sociali ?
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> Dott.ssa Paola Visconti
>>>> U.O.S.I. Disturbi dello Spettro Autistico
>>>> IRCCS-ISNB
>>>> Ospedale Bellaria
>>>> Bologna
>>>> 
>>>> 
>>>> Da: "Enrico Toffolo" <enrico.toffolo.67 a gmail.com>
>>>> A: "Autismo Biologia" <autismo-biologia a autismo33.it>
>>>> Inviato: Martedì, 31 maggio 2022 17:09:22
>>>> Oggetto: [autismo-biologia] Cambiamenti nelle aree visive del
>>> cervello
>>>> nell'infanzia possono precedere la diagnosi di autismo
>>>> 
>>>> segnalo articolo
>>>> https://ajp.psychiatryonline.org/doi/10.1176/appi.ajp.21101002 |
>>>> https://ajp.psychiatryonline.org/doi/10.1176/appi.ajp.21101002 ]
>>>> 
>>>> Questa ricerca mostra che i cambiamenti cerebrali nelle
>>> dimensioni,
>>>> nell'integrità della sostanza bianca e nella connettività
>>> funzionale
>>>> dei sistemi di elaborazione visiva dei bambini di sei mesi sono
>>>> evidenti ben prima che si mostrino i sintomi dell'autismo.
>>> Inoltre, la
>>>> presenza di cambiamenti cerebrali nel sistema visivo è associata
>>> alla
>>>> gravità dei tratti dell'autismo nei loro fratelli maggiori.
>>>> Questa è la prima ricerca che osserva che i bambini con fratelli
>>>> maggiori che hanno l'autismo e che in seguito sviluppano
>>> l'autismo,
>>>> hanno specifiche differenze biologiche nelle regioni di
>>> elaborazione
>>>> visiva del cervello e che queste caratteristiche cerebrali
>>> precedono
>>>> la comparsa dei sintomi autistici. La presenza di queste
>>> differenze di
>>>> elaborazione visiva è correlata a quanto sono pronunciati i
>>> tratti
>>>> dell'autismo nei fratelli maggiori.
>>>> "Stiamo iniziando ad analizzare le differenze nello sviluppo del
>>>> cervello infantile che potrebbero essere correlate a fattori
>>> genetici,
>>>> utilizzando la risonanza magnetica (MRI), abbiamo studiato aree
>>>> selezionate del cervello, la relazione funzionale tra le regioni
>>>> chiave del cervello e la microstruttura delle connessioni della
>>>> materia bianca tra quelle regioni del cervello. I risultati di
>>> tutti e
>>>> tre ci hanno portato alla scoperta di differenze uniche nei
>>> sistemi
>>>> visivi dei bambini che in seguito hanno sviluppato l'autismo".
>>>> 
>>>> 
>>>> e relativi link con commenti
>>>> 
>>>> [
>>>> 
>>> 
>> https://www.nih.gov/news-events/news-releases/changes-brain-s-visual-areas-infancy-may-precede-autism-diagnosis
>>>> |
>>>> 
>>> 
>> https://www.nih.gov/news-events/news-releases/changes-brain-s-visual-areas-infancy-may-precede-autism-diagnosis
>>>> ]
>>>> 
>>>> [
>>>> 
>>> 
>> https://news.unchealthcare.org/2022/05/visual-system-brain-development-implicated-in-infants-who-develop-autism/
>>>> |
>>>> 
>>> 
>> https://news.unchealthcare.org/2022/05/visual-system-brain-development-implicated-in-infants-who-develop-autism/
>>>> ]
>>>> 
>>>> [
>>>> 
>>> 
>> https://medicine.wustl.edu/news/abnormal-development-of-brains-visual-system-may-contribute-to-autism/
>>>> |
>>>> 
>>> 
>> https://medicine.wustl.edu/news/abnormal-development-of-brains-visual-system-may-contribute-to-autism/
>>>> ]
>>>> 
>>>> [
>>>> 
>>> 
>> https://www.businesswire.com/news/home/20220526005014/en/Visual-System-Brain-Development-Implicated-in-Infants-who-Develop-Autism
>>>> |
>>>> 
>>> 
>> https://www.businesswire.com/news/home/20220526005014/en/Visual-System-Brain-Development-Implicated-in-Infants-who-Develop-Autism
>>>> ]
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