[autismo-biologia] Gamma-aminobutyric acid (GABA)

daniela daniela a autismo33.it
Mar 11 Gen 2022 09:55:20 CET


Il 2022-01-07 10:45 Enrico Toffolo ha scritto:
> segnalo questa nuova pubblicazione
> 
> https://www.ctvnews.ca/health/experimental-drug-may-help-with-noisy-brain-in-some-with-autism-1.5728717
> 
> l'arbaclofen puo' essere richiesto per test a:
> https://www.sfari.org/resource/therapeutics/
> 
> https://www.science.org/doi/10.1126/scitranslmed.abg7859


Questo articolo divulgativo parte dall’articolo scientifico 
https://www.science.org/doi/10.1126/scitranslmed.abg7859 pubblicato il 5 
gennaio scorso  e prospetta il possibile uso terapeutico
della sostanza utilizzata nell’esperimento del recente articolo, 
l’arbaclofen.

Questo è un farmaco sperimentale, non disponibile in commercio, sul 
quale è in corso una sperimentazione internazionale il cui protocollo è 
stato pubblicato nell’agosto scorso

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyt.2021.701729/full

Ma vediamo cosa dice l’articolo citato.

Si tratta di un interessante esperimento compiuto in vivo su 11 adulti 
con autismo dell’età media di 37 anni e su 12 adulti senza autismo 
dell’età media di 30 anni,
tutti con QI superiore a 70 e tutti capaci di dare un consenso 
informato.

Gli autori prendono in considerazione le atipie sensoriali presenti 
nell’autismo e si propongono di supportare l’ipotesi che alla base di 
queste ci siano alterazioni
nella funzionalità dei recettori dell’acido gamma amino butirrico (GABA)
Avvalendosi di moderne tecnologie non invasive hanno valutato il ruolo 
del recettore in vivo, arruolando  44 adulti di cui 19 con diagnosi di 
ASD.
Di questi hanno portato a termine l’esperimento 11 ASD e 12 normotipici.

Mediante la spettroscopia protonica  di risonanza magnetica (H-MRS) 
hanno misurato la concentrazione di GABA del lobo occipitale.
Non sono state rilevate differenze tra i controlli e gli ASD in 
condizioni di base.
Dopo questo primo risultato negativo gli autori hanno confrontato  i 
potenziali evocati visivi (Steady-state visual evoked potential (SSVEP)) 
elicitati dalla visione passiva di diverse immagini,
leggermente diverse tra loro sia all’interno dell’immagine che nello 
sfondo.
Prima di ogni esperimento sono stati somministrati rispettivamente: 
placebo, Arbaclofen 15 mg e Arbaclofen 30 mg. Questa sostanza è stata 
scelta in quanto si tratta di un  agonista
del recettore GABA tipo B.
Le risposte dei potenziali evocati sono state molto diverse tra ASD e 
non ASD soprattutto al più alto dosaggio di Arbaclofen.
A questo dosaggio nei neurotipici la sensibilità agli stimoli visivi 
veniva fortemente alterata,   mentre negli ASD il pattern della risposta 
dei potenziali evocati,
fortemente alterato dopo placebo, si avvicinava alla normalità.
Gli autori trovano quindi conferma alla ipotesi di partenza secondo la 
quale le alterazioni della funzione GABAergica sono alla base della 
alterata neuroboiologia sensoriale autistica,
sono modulate dall’attività del recettore GABA tipo B e possono essere 
corrette dalla somministrazione di Arbaclofen.

Nella discussione gli autori concludono che i loro risultati confermano 
che i partecipanti con ASD hanno un modo atipico di processare gli 
stimoli visivi dipendente dal GABA e che questo
viene corretto  agendo sui recettori GABA tipo B.
Quando l’attivazione di GABAB è eccessiva, come nel caso dell’Arbaclofen 
30 mg. nei normotipici, lo squilibrio dei meccanismi GABAergici altera 
la responsività alla stimolazione visiva.
Al contrario l’aumentata attività di GABAB nei soggetti con ASD e con 
alterate risposte sensoriali (visive) elicita una risposta più vicina a 
quella dei normotipici.

Gli autori dicono che i risultati del loro esperimento non parlano a 
favore di un’efficacia clinica di arbaclofen ma possono avere  
importanti implicazioni per lo sviluppo di interventi
che abbiano come target i sintomi “core” dell’autismo.
Sottolineano inoltre che il loro lavoro non puo’ determinare se i 
classici sintomi “core” dell’autismo sono correlati alle disfunzioni 
nella percezione visiva da loro rilevate.
Il fatto poi che la misurazione della concentrazione di GABA nella 
corteccia occipitale sia risultata normale non esclude la possibilità 
che la concentrazione di GABA nelle sinapsi
possa essere alterata nelle persone con autismo.

Il lavoro presenta la risposta a due dosi di farmaco date acutamente e 
questo non predice se e a quali dosaggi ci potrebbe essere una risposta 
terapeutica a lungo termine.
Non è possibile sapere da questo esperimento se questi risultati si 
possano estendere ai bambini e comunque ad altre età rispetto a quella 
dei partecipanti allo studio e alle persone
con associata disabilità intellettiva.
Da sottolineare però che l’esperimento non comporta grande 
collaborazione, trattandosi di una osservazione passiva di stimoli 
visivi, a differenza di altri esperimenti nei quali
sono richieste maggiori abilità e  maggiore collaborazione.

Per parte mia vorrei inoltre chiarire una cosa. Quando si dice

l'arbaclofen puo' essere richiesto per test a:  
https://www.sfari.org/resource/therapeutics/

questo vale soltanto per chi desidera entrare nella sperimentazione come 
medico sperimentatore o come ricercatore di biologia di base e non per 
chi pensasse di provare il farmaco
su un singolo caso, come si evince dalla frase che copio

“CRA welcomes applications from qualified investigators to request 
supplies of arbaclofen for use in animal studies or human research. 
Please contact
applications a clinicalresearchassociates.net with such requests, or for 
other questions related to arbaclofen”

                        Daniela Mariani Cerati






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