[autismo-biologia] effetti indesiderati degli psicofarmaci nei minori: uno studio italiano
daniela
daniela a autismo33.it
Sab 30 Apr 2022 18:21:59 CEST
Un gruppo multidisciplinare dell’IRCCS Burlo Garofalo di Trieste,
composto da pediatri, farmacisti e farmacologi ha affrontato il problema
della prescrizione di farmaci off label nei minori
con disturbi neuropsichiatrici
(Giurin MS, Trojniak MP, Arbo A, Carrozzi M, Abbracciavento G, Monasta L
and Zanus C (2022) Safety of Off-Label Pharmacological Treatment in
Pediatric Neuropsychiatric Disorders: A Global Perspective From an
Observational Study at an Italian Third Level Children’s Hospital.
Front. Pharmacol. 13:837692. doi: 10.3389/fphar.2022.837692)
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fphar.2022.837692/full
A questo scopo hanno fatto uno studio retrospettivo sulle cartelle
cliniche dei pazienti da 0 a 18 anni, ricoverati nel reparto di
Neuropsichiatria dell’IRCCS Burlo Garofolo
tra gennaio 2016 e dicembre 2018.
Sono stati arruolati 230 pazienti dell’età media di 10 anni e sono state
analizzate 534 prescrizioni che hanno dato luogo a 106 reazioni avverse.
Il 54% presentava epilessia, il 37% disturbi neuroopsichiatrici e l’8%
altri disturbi neurologici.
La prevalenza di prescrizioni off label era del 32% e il 50% della
popolazione in studio riceveva almeno un farmaco off label.
Nel totale di 106 reazioni avverse è stato riscontrato che: il 57% di
queste era dovuto ad interazioni tra farmaci, il 30% a prescrizioni off
label , il 10% a sovradosaggio
e il 3% ad uso improprio.
Le reazioni avverse erano presenti in ugual misura tra le prescrizioni
off label e quelle on label, mentre il rischio di reazioni avverse
aumentava con l’aumento del numero
dei farmaci prescritti.
I disturbi psichiatrici erano associati ad un rischio almeno tre volte
più alto di essere trattati con farmaci off label.
Le reazioni avverse erano per il 44% di tipo neurologico, in particolare
sintomi extrapiramidali e distonia (dovuti all’uso di antipsicotici di
prima e seconda generazione)
e vertigini (causate da farmaci antiepilettici). Il 18% erano disturbi
mentali e comportamentali, come alterazione dell’umore, insonnia e
irritabilità.
Il 32% delle 106 reazioni avverse erano severe. Una di queste ha portato
al prolungamento dell’ospedalizzazione, le restanti hanno causato altre
condizioni clinicamente rilevanti.
I farmaci che hanno causato reazioni avverse importanti sono stati:
Quetiapina, Acido valproico, Risperidone, Fenitoina, Aloperidolo,
Vigabatrin, Desametasone, Oxcarbazepina, Levetiracetam,
Clobazam.
Il 65% delle reazioni avverse hanno causato seri disturbi del Sistema
Nervoso Centrale (effetti extrapiramidali, convulsioni epilettiche,
distonia e sonnolenza), il 3% ha causato
un aumento degli enzimi muscolari (CPK), il 6% erano correlati
all’apparato riproduttivo (ginecomastia e galattorrea), il 6%
all’apparato endocrino (iperprolattinemia e ipotiroidismo),
il 3% gastrointestinali (soprattutto ipersalivazione), il 9%
cardiovascolari (sincope ipotensiva, tachicardia, ritenzione idrica) e
il 9% hanno dato disturbi immunitari
(edema della lingua, eruzioni cutanee e rossore del viso).
Per alcuni farmaci, come l’Aloperidolo, la Fenitoina e il Primidone, una
reazione avversa è stata osservata nel 50% delle somministrazioni.
L’80% dei pazienti con un disturbo psichiatrico ha ricevuto più di un
farmaco off label. Nell’ambito delle diagnosi psichiatriche le
prescrizioni off label sono molto più frequenti
rispetto alle altre diagnosi.
E’ lodevole il fatto che ci si sia posto il problema degli effetti
indesiderati degli psicofarmaci nei bambini e negli adolescenti.
Faccio notare però che gli autori hanno preso in esame le cartelle
cliniche dei ricoverati, per cui l’osservazione ha riguardato un periodo
di tempo breve, che peraltro non viene quantificato.
Sappiamo che esistono effetti indesiderati che compaiono nel tempo, dopo
mesi o anni di assunzione dei farmaci e sarebbe bene che anche questi
venissero studiati al fine di rivedere
profondamente le prassi prescrittive che iniziano nell’infanzia e troppo
spesso si protraggono a vita senza il dovuto monitoraggio.
Un altro problema che emerge dalla lettura dell’articolo è il grande uso
di farmaci off label nei minori.
In una categoria fragile come quella dei minori con problematiche
neuropsichiatriche ci si aspetterebbe che, nell’era della Evidence Based
Medicine,
si facessero sperimentazioni ultra rigorose prima di passare all’uso
terapeutico, mentre avviene esattamente il contrario.
Si passa direttamente all’uso clinico senza la preventiva
sperimentazione.
Sappiamo che l’industria non ha interesse a fare sperimentazione sui
bambini, perché in caso di insuccesso rischia il buon nome della casa
farmaceutica nell’opinione pubblica,
ma a questo dovrebbero supplire le Istituzioni pubbliche per la
salvaguardia della salute dei più piccoli.
In pratica assistiamo ad una situazione paradossale. Chi propone
sperimentazioni serie sui bambini si trova ostacolato da comitati etici
severissimi,
che ostacolano le sperimentazioni, mentre nella pratica clinica vengono
dati farmaci gravati da pesanti effetti indesiderati senza le necessarie
preventive sperimentazioni.
Questo a danno dei bambini e dei medici che, prescrivendo farmaci off
label, hanno sulle loro spalle la responsabilità di eventuali effetti
indesiderati.
Daniela Mariani Cerati
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