[autismo-biologia] aumento della prevalenza e politiche conseguenti
daniela
daniela a autismo33.it
Ven 29 Apr 2022 10:00:49 CEST
Il 2022-04-28 18:56 Enrico Toffolo ha scritto:
> Alla Vanderbilt University, uno degli 11 centri che fanno parte del
> sistema di rilevamento della CDC, hanno approfondito l'analisi della
> prevalenza nella fascia dei 4 anni e hanno rilevato che nel loro
> cluster i bambini nati nel 2014 (4 anni al momento dello studio)
> avevano il 50% in più di probabilità di ricevere una diagnosi di ASD
> entro i 48 mesi di età rispetto ai bambini nati nel 2010 (8 anni al
> momento dello studio). Questa scoperta è particolarmente
> significativa a causa dell'importanza dell'identificazione precoce e
> dell'accesso ai servizi per i bambini con autismo.
>
> Inoltre evidenziano che l'aumento della prevalenza da 1:54 a 1:44
> nella fascia dei 8 anni (registrata negli 11 centri campione) deve
> rendere tutti consapevoli della magnitudo del problema e
> dell'importanza di attuare delle politiche consistenti.
>
> di seguito l'articolo:
>
> https://news.vumc.org/2021/12/02/vkc-data-shows-increase-in-autism-spectrum-disorder-prevalence-provides-new-data-on-4-year-olds/
>
Il tema del continuo aumento delle diagnosi di spettro autistico pone
numerosi quesiti.
Il primo è: è un aumento reale o è frutto di una maggiore consapevolezza
a causa della quale si diagnosticano casi meno gravi, che prima non
ricevevano nessuna diagnosi?
Jerome C. Wakefield in un un articolo molto complesso, che si pone dei
problemi di fondo riguardo alle diagnosi psichiatriche
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/wps.20942
sostiene addirittura che si preferisce abbondare coi falsi positivi per
far sì che il paziente possa usufruire delle assicurazioni che
rimborsano solo nel caso che ci sia una diagnosi
di disordine mentale e non di disagio.
In ogni caso, pur con diversi livelli di gravità, della presenza di
bambini, che poi diventano adulti, con qualche forma di autismo, devono
essere consapevoli molte professionalità:
sanitarie, educative e sociali e, oltre alla presenza di professionisti
esperti, in grado di agire come validi consulenti, la cultura di come
gestire le persone con autismo a tutti
i livelli dovrebbe essere disseminata e presente in tutte le professioni
sanitarie ed educative.
Daniela Mariani Cerati
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