[autismo-biologia] R: Review sistematica sulla psicofarmacologia dell'autismo - parte I
Paola Visconti
paola.visconti a isnb.it
Dom 23 Maggio 2021 20:06:15 CEST
gent issimi, oltre al tema di un uso accorto dei farmaci , credo sia altrettanto importante valutare con attenzione i sintomi e saper operare diagnosi differenziali. Identificare le varie comorbidita e soprattutto cercare di capire cosa è emerso prima nello sviluppo del bambino/bambina ci aiuta non solo a scegliere con maggior oculatezza i farmaci ma soprattutto a pensare alla traiettoria evolutiva e ai trattamenti che in quel momento sono maggiormente necessari.
Dott.ssa Paola Visconti
U.O.S.I. Disturbi dello Spettro Autistico
IRCCS-ISNB
Ospedale Bellaria
Bologna
----- Messaggio originale -----
Da: "Avv. Ida Iaquinta" <avv.iaquinta a tiscali.it>
A: "Autismo Biologia" <autismo-biologia a autismo33.it>
Inviato: Venerdì, 21 maggio 2021 20:57:09
Oggetto: Re: [autismo-biologia] R: Review sistematica sulla psicofarmacologia dell'autismo - parte I
Sono perfettamente daccordo con la dott.ssa Visconti.
L'uso di farmaci soprattutto nell'età pediatrica è molto frequente e
sono davvero pochi i neuropsichiatri che posticipano o modulano il
farmaco nell'attesa di verificare la validità di una terapia
comportamentale.
A mio figlio una npi in sede di rinnovo del progetto convenzionato di
logopedia e psicomotricità (di cui non capisco l'utilità per i
bambiniaffetti da dsa almeno per i miei figli) ha proposto, così senza
che io avessi palesato alcuna ansia e/o chiesto alcunchè, uno
psicofarmaco "Stimolante" (non mi ha saputo dire il nome) per rendere
mio figlio più presente nella realtà!! Io per fortuna mi sono opposta e
sto continuando con l'ABA e il bimbo piano piano sta diventando più
presente, con molta fatica e immensi sacrifici da parte mia.
Ma mi chiedo se si può consentire ad un età così piccola (6 anni e
mezzo) la prescrizione di psicofarmaci senza nessuna valutazione sul
bambino? Il problema che a molti bambini che non possono permettersi,
per i più vari motivi di fare una terapia comportamentale (mancanza di
soldi, di tempo, viaggi lunghi ed estenuanti ecc.), si danno gli
psicofarmaci e questa prassi malata continuerà fino a quando ci saranno
NPI pressappochisti e le ASP non riconosceranno le terapie
comportamentali (ABA) nei LEA per farle usufruire nei centri
convenzionati con terapisti formati.
Questo è il mio pensiero.
Il 20/05/2021 18.15, daniela ha scritto:
> Il 2021-05-18 11:39 Paola Visconti ha scritto:
> > E' vero che non dobbiamo misconoscere la neurodiversità sottostante
>> ma dobbiamo parimenti fare attenzione a non includere un pò tutto
>> nella cornice ASD , e non per un problema di etichette ma per
>> comprendere la possibile evoluzione di quel quadro ed essere poi in
>> grado di ridurre e/o sospendere la terapia farmacologica nel momento
>> in cui un intervento comportamentale individualizzato comincia a dare
>> i suoi risultati .
>>
>> Dott.ssa Paola Visconti
>> U.O.S.I. Disturbi dello Spettro Autistico
>>
>> IRCCS-ISNB
>> Ospedale Bellaria
>> Bologna
>
>
> 20 maggio
>
> Sul fatto di ridurre o sospendere la terapia farmacologica Persico e
> colleghi parlano nel capitolo dedicato agli antipsicotici di prima
> generazione (First Generation Antipsychotics: FGAs).
>
> Dopo avere elencato i possibili effetti desiderati e quelli
> indesiderati di questi farmaci gli autori dicono che l’incidenza e la
> severità degli effetti avversi puo’ essere limitata prescrivendo una
> bassa dose iniziale, aumentando lentamente e gradualmente il dosaggio
> e limitando la durata del trattamento.
>
> FGAs were found most effective on aggressiveness, temper outbursts,
> hyperactivity, stereotypic behaviors, sensory self-stimulation, and
> social withdrawal. The dark side of FGAs is represented by their
> potential for adverse effects, ranging from dry mouth and sedation, to
> neuroleptic malignant syndrome or tardive dyskinesia. Autistic
> children may be especially sensitive to acute and chronic
> extrapyramidal side effects (EPS), namely akathisia, acute dystonia,
> parkinsonism, and tardive dyskinesia.
> Despite these caveats, in most children the incidence and severity of
> adverse effects can be limited by prescribing a low initial dose, by
> increasing the dosage slowly and gradually over time and by limiting
> the duration of neuroleptic treatment (Serrano, 1981).
>
> Questo "limiting the duration of neuroleptic treatment" nella pratica
> viene fatto raramente, ma deve essere ben sottolineato. Tutti gli
> psicofarmaci vanno attentamente monitorati nel tempo e la forza
> d'inerzia per la quale, quando un farmaco viene iniziato, viene
> continuato a tempo indefinito, talvolta a vita, deve essere fortemente
> contrastata
> Daniela mariani Cerati
>
>
>
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