[autismo-biologia] R: Review sistematica sulla psicofarmacologia dell'autismo - parte I

daniela daniela a autismo33.it
Lun 17 Maggio 2021 10:10:53 CEST


Quello che è da evitare è la politica dello struzzo: ignorare il fatto 
che in molti casi di autismo si pone il problema di prescrivere 
psicofarmaci e pertanto  la prescrizione  deve essere fatta nel modo 
migliore possibile e nei tempi che rispondano al bisogno, che non 
raramente ha i caratteri dell’urgenza.

Riporto due esempi. Un’amica neuropsichiatra infantile, che lavorava nel 
Servizio Sanitario Nazionale,  mi diceva che si era sempre dedicata alla 
organizzazione e alla riabilitazione, mai alla prescrizione di farmaci, 
ma vedeva bene, nei bambini  che seguiva, quando la riabilitazione non 
bastava ed era necessario affiancarle una terapia farmacologica. Per 
questo inviava il bambino ad uno psichiatra di adulti, sempre lo stesso, 
che in questo modo si faceva un’esperienza di prescrizione di farmaci ai 
bambini.

L’altro esempio riguarda il caso di un ragazzo di 14 anni, seguito  sin 
dall’infanzia in modo ottimale dal punto di vista psicoeducativo, che 
improvvisamene ha cominciato a presentare aggressività verso  la madre e 
la sorella minore.
La NPI del territorio era in maternità e non era stata sostituita. Il 
Centro autismo dell’ASL ha risposto che non faceva urgenze. La madre 
rifiutava nel modo più assoluto di portarlo al Pronto Soccorso 
dell’ospedale sia perché conosceva l’incompetenza dei medici ospedalieri 
sia per paura del Covid.
Fortunatamente si trattava di una famiglia ben informata e benestante 
che ha risolto il problema con una visita privata grazie alla quale è 
stato iniziato l’aripiprazolo, che è stato efficace contro la 
intollerabile aggressività.

Nel primo caso l’ottima NPI, consapevole della propria inadeguatezza 
nell’uso dei farmaci e della necessità di psicofarmaci in alcuni momenti 
della vita dei suoi assistiti, si è organizzata personalmente con una 
collaborazione amichevole.
Il secondo caso evidenzia diverse carenze nell’organizzazione 
dell’assistenza neuropsichiatrica: da quella, gravissima, di non 
sostituire le maternità, a quella di non prevedere interventi urgenti, 
la cui necessità è del tutto prevedibile per chi conosce  la storia 
naturale dell’autismo.
      Daniela Mariani Cerati


Il 2021-05-17 01:03 Antonio Persico ha scritto:
> Sono io che ringrazio Daniela per la bellissima opportunità di
> condividere informazioni e di scambiare opinioni, offerta da questa
> lista.
> 
>  In riferimento alla proposta di Daniela, comprendo e condivido la
> necessità di migliorare la qualità degli interventi e assicurare che
> ci sia sufficiente esperienza da parte del medico prescrittore, vista
> la delicatezza dell'ambito in cui ci muoviamo. Al tempo stesso,
> centralizzare tutta l'attività prescrittiva in un unico centro
> regionale avrebbe, a mio modesto avviso, diversi effetti negativi. Da
> un lato penalizzerebbe i pazienti, che dovrebbero in alcuni casi farsi
> 1-2 ore di macchina per raggiungere il Centro ogni volta (alcune
> Regioni sono molto grandi) oppure in alternativa obbligherebbe i
> medici del Centro a gestire le prescrizioni per telefono o via web,
> cosa che dal punto di vista medico-sanitario e legale non è
> certamente ottimale. Dall'altro, renderebbe impossibile prescrivere
> anche terapie "ovvie" sul territorio, con immediate ripercussioni
> negative sui pazienti stessi. Infine, perdonatemi l'ardire,
> rischierebbe di convincere il Centro di Eccellenza di essere veramente
> "Eccellente" e di non aver bisogno di confronto, mentre più passano
> gli anni più mi accorgo che un bagno di umiltà è ciò che rende
> veramente grandi medici e ricercatori. Abbiamo tutti da imparare tanto
> dall'esperienza dei nostri colleghi, da un aggiornamento costante,
> dall'ascolto dei nostri pazienti e dei loro familiari...
> 
>  Per tutti questi motivi, mi permetterei di proporre una "via di
> mezzo", ossia tra i due e i quattro centri prescrittori per ogni
> Regione che, oltre a svolgere la loro attività, condividano una
> periodica discussione di casi o addirittura, perché no, anche visite
> congiunte per casi di particolare severità, e che si impegnino
> insieme a produrre tanta formazione. Una diffusione capillare del
> sapere nell'arco di massimo un decennio può stabilizzare "al rialzo"
> la capacità media di tutti gli specialisti di prescrivere le terapie
> giuste al bambino giusto, in modo che ad un certo punto non ci sia
> più la necessità, o quantomeno l'indispensabilità, di Centri di
> Eccellenza. Probabilmente è un po' utopico, diranno alcuni, ma in
> fondo è questione di scelte e di priorità.
> 
>  Naturalmente bisogna anche iniziare a fare un lavoro di formazione
> più accurato nelle nostre Scuole di Specializzazione, da cui troppo
> spesso ancora si esce molto più competenti nella psicofarmacologia
> delle patologie neurologiche e dell'epilessia, che di quelle
> comportamentali e da anomalo neurosviluppo.
> 
>  Antonio Persico
> 
> -------------------------
> 
> DA: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto
> di daniela <daniela a autismo33.it>
> INVIATO: sabato 15 maggio 2021 22:14
> A: Autismo Biologia <autismo-biologia a autismo33.it>
> OGGETTO: Re: [autismo-biologia] Review sistematica sulla
> psicofarmacologia dell'autismo - parte I
> 
> Ringrazio, a nome degli iscritti alla lista, il Professor Antonio
> Persico, che ci dà la possibilità di scaricare in anteprima un
> articolo
> che in realtà è un trattato di psicofarmacologia dell’autismo, da
> studiare con attenzione e da tenere per consultazione.
> 
> Vorrei sottolineare l’affermazione “Naturalmente nulla può
> sostituire
> l'esperienza clinica, ma insieme agli altri co-autori ci auguriamo che
> 
> questo grande sforzo di revisione complessiva della Letteratura ed i
> successivi due contributi promuovano un utilizzo dei farmaci
> nell'autismo più razionale e "basato sull'evidenza".
> 
> Credo che nessuno possa essere in disaccordo con questa affermazione,
> ma
> l’acquisizione di esperienza cinica  nella prescrizione dei farmaci
> va
> favorita con una organizzazione ad hoc.
> 
> Prescrivere farmaci alle persone con autismo è cosa  difficile e irta
> di
> insidie, come molti di noi sanno e come  si evince dall’articolo,
> nel
> quale più volte si sottolinea la “interindividual variability”
> 
> “The great interindividual variability present in ASD also spans
> clinical response to psychoactive drugs and side effect sensitivity.
> Clinicians experience a lower level of predictability when prescribing
> a
> drug to children with ASD, compared to children with other idiopathic
> neurodevelopmental disorders (ADHD, OCD, anxiety disorders, affective
> disorders, etc)”
> 
> L’accumulo di esperienza è possibile solo se la prescrizione viene
> fatta
> da un centro multidisciplinare esperto che vede un grande numero di
> casi
> e li segue nel tempo, in collaborazione con  medici internisti e
> specialisti dedicati, con le famiglie e con i servizi educativi e
> sociali.
> 
> Il farmaco su cui si sono fatte più sperimentazioni è il
> Risperidone,
> che viene prescritto a moltissimi bambini e adulti con autismo. Ma
> Persico e colleghi riportano che i responders al farmaco sono poco
> meno
> del 70% (Arnold et al. (2003) ) e dunque i prescrittori devono avere
> una
> seconda linea di strategie terapeutiche.
> 
> Stessa cosa per l’aripiprazolo (Despite its proven efficacy and
> tolerability, aripiprazole has a sizable positive effect for
> irritability and hyperactivity in approximately 30-50% of ASD children
> 
> and adolescents, with approximately two thirds either not responding
> or
> still showing residual symptoms in need of add-on therapies (Masi et
> al., 2009; Owen et al., 2009).
> 
> Nell’articolo si dice che, in caso di insuccesso dei farmaci più
> sperimentati, puo’ essere lecito provare farmaci per i quali le
> sperimentazioni controllate sono inesistenti e i possibili effetti
> indesiderati sono importanti, come la clozapina; oppure si possono
> tentare combinazioni di farmaci, per alcune delle quali c’è qualche
> 
> timida sperimentazione,  (several add-on therapies, such as
> N-acetylcysteine, memantine and pioglitazone, may enhance the positive
> 
> effects of risperidone on reducing behavioral symptoms in ASD (Nikoo
> et
> al., 2015; Ghaleiha et al., 2013, 2015)). Altri farmaci vengono
> menzionati come "add/on therapies", tra cui buspirone e amantadina in
> aggiunta al Risperidone.
> 
> Solo un centro specialistico che  abbia in cura  qualche centinaio di
> casi può formarsi un’esperienza utile per la prescrizione di
> psicofarmaci a utenti così problematici. La prescrizione di
> psicofarmaci
> poi deve sempre essere affiancata dalla collaborazione con internisti
> e
> altri specialisti dedicati  per non rischiare di prescrivere
> psicofarmaci a chi ha gravi problemi medici ed esprime il proprio
> dolore
> o il proprio disagio con comportamenti problema.
> 
> Un altro vantaggio della concentrazione dei casi in un unico centro è
> la
> possibilità di fare sperimentazioni di nuove terapie, cosa di cui
> c’è un
> bisogno vitale per i disturbi dello spettro autistico
>     Daniela Mariani Cerati
> 
> Il 2021-05-12 23:41 Antonio Persico ha scritto:
>> Cari iscritti,
>> 
>>  Ho il piacere di inviarvi il link alla Review sistematica sulla
>> psicofarmacologia dell'autismo che è stata appena pubblicata su
>> Progress in Neuro-Psychopharmacology & Biological Psychiatry. Se
>> cliccate sul link, in alto a sinistra troverete "Download pdf" che
> vi
>> permetterà di scaricare il file contenente le tabelle con tutti i
>> trial randomizzati controllati. Se poi scendete giù dopo le
>> Conclusioni, troverete i file del materiale supplementare. Possono
>> essere utili, perché contengono tutti gli studi "in aperto" e i
> case
>> report, con dettagli di interesse clinico non secondario.
>> 
>> 
> https://eur01.safelinks.protection.outlook.com/?url=https:%2F%2Fauthors.elsevier.com%2Fa%2F1d1AY-Ly9N~YL&data=04%7C01%7Cantonio.persico%40unime.it%7C49ddc091f25a48a4b7dd08d917de3339%7C84679d4583464e238c84a7304edba77f%7C0%7C0%7C637567066505555076%7CUnknown%7CTWFpbGZsb3d8eyJWIjoiMC4wLjAwMDAiLCJQIjoiV2luMzIiLCJBTiI6Ik1haWwiLCJXVCI6Mn0%3D%7C3000&sdata=UMiFcMlXKBuPkmkGyiw2bBEuvgEuJ8K9oVn3QRR6%2Flk%3D&reserved=0
> [1] [1]
>> 
>> Questo primo articolo ("part I") riguarda la psicofarmacologia
>> attualmente in uso nella pratica clinica; stiamo ora lavorando al
>> secondo articolo ("part II"), che invece riguarda tutti gli studi
>> presenti sul sito ClinicalTrials, che rappresentano le terapie
>> innovative attualmente in fase di studio. Infine concluderemo con un
>> articolo nel quale, analizzando la farmacologia partendo dalle
>> evidenze complessive presentate nei primi due articoli, insieme a
> due
>> straordinari esperti come Benedetto Vitiello e Celso Arango,
>> cercheremo di fornire al lettore algoritmi ragionati riguardo la
>> scelta dei farmaci di prima/seconda opzione per ogni sintomo e uno
>> schema di dosaggio ragionato. Naturalmente nulla può sostituire
>> l'esperienza clinica, ma insieme agli altri co-autori ci auguriamo
> che
>> questo grande sforzo di revisione complessiva della Letteratura ed i
>> successivi due contributi promuovano un utilizzo dei farmaci
>> nell'autismo più razionale e "basato sull'evidenza".
>> 
>> Buona serata a tutti !
>> 
>>  Antonio Persico
>> 
>>  _Antonio M. Persico_
>> 
>>  _Professore di I Fascia in Neuropsichiatria Infantile e
>> dell'Adolescenza_
>> 
>>  _Università di Messina_
>> 
>>  _& Responsabile del Programma Interdipartimentale “Autismo
> 0-90”
>> _
>> 
>>  _A.O.U. Policlinico "Gaetano Martino"_
>> 
>>  _via Consolare Valeria, 1_
>> 
>>  _98125 Messina_
>> 
>>  _email: apersico a unime.it_
>> 
>>  _ _
>> 
>> 
>> Links:
>> ------
>> [1]
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