[autismo-biologia] vitamine e rischio di autismo

daniela daniela a autismo33.it
Sab 30 Gen 2021 22:53:49 CET


E’ stato pubblicato recentemente l’articolo: Panisi, C.; Guerini, 
F.R.;Abruzzo, P.M.; Balzola, F.;Biava, P.M.; Bolotta, A.; Brunero,  
M.;Burgio, E.; Chiara, A.; Clerici, M.et al.

Autism Spectrum Disorder from the Womb to Adulthood: Suggestions for a 
Paradigm Shift.
J. Pers. Med. 2021, 11, 70.

https://www.mdpi.com/2075-4426/11/2/70/htm?fbclid=IwAR3AYpK4o-AX_hTCiXu0-IdTrzpNrUltPbyKme8O1L9X53EZArEpPBg6HWk

Più che una review, questo è un vero trattato in cui si fa una sintesi 
di tanti lavori sparsi nella letteratura e si cerca di dare un senso 
unificante a riscontri apparentemente tra loro lontani.

Molti  degli autori, che hanno formato un gruppo multicentrico e 
multidisciplinare stabile, sono iscritti alla lista e un resoconto del 
complesso lavoro verrà dato con il loro aiuto in altri messaggi.

Si tratta, come dice il titolo, di una trattazione sull’autismo 
dall’utero all’età adulta.

Per ora vorrei soffermarmi su un lavoro che riguarda la gravidanza 
citato nell’articolo.

Tutt’altro che scontato e, credo, poco noto è quanto riportato a 
proposito dell’eccesso di folati e vitamina B12 in gravidanza

“a ‘U shaped’ relationship is reported between maternal multivitamin 
supplementation
frequency and ASD occurrence in offspring [134]”

La voce bibliografica è la seguente
Raghavan R, Riley AW, Volk H, et al. Maternal Multivitamin Intake, 
Plasma Folate and Vitamin B12 Levels and Autism Spectrum Disorder Risk 
in Offspring. Paediatr Perinat Epidemiol. 2018;32(1):100-111. 
doi:10.1111/ppe.12414

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5796848/

Si  tratta di uno studio prospettico che ha incluso 1257 madri alle 
quali è stato fatto il dosaggio dei folati e della vitamina B12 nel 
plasma subito dopo il parto, consensualmente alla somministrazione di un 
questionario sull’assunzione di folati e vitamina B12 in gravidanza.

I figli a loro volta sono stati seguiti per anni mediante visite 
periodiche di cui era disponibile la cartella elettronica dalla quale si 
poteva dedurre la diagnosi di autismo o la dichiarazione di 
neurosviluppo nella norma.

E’ risultato che una assunzione multivitaminica moderata (3 o 5 volte 
per settimana) era associata con un rischio diminuito di autismo, in 
accordo con dati precedenti, mentre un’assunzione più bassa (uguale o 
inferiore a due volte per settimana) o più alta ((più di 5 volte per 
settimana) era associata ad un rischio aumentato di autismo.

Livelli molto alti di folati nel plasma materno alla nascita (= o > 60,3 
nmol/L) portavano ad un rischio di 2,5 rispetto ai livelli medi. 
Similmente livelli molto alti di vitamina B12
  (= o > 536,8 pmol/L) aumentavano il rischio di 2,5 volte.
Il più alto rischio si verificava (HR13,7) quando le madri avevano 
entrambi i valori di folato e B12 plasmatici ai livelli più alti.

Questo studio, che ha il merito di essere prospettico, di aver arruolato 
più di 1000 coppie madre – bambino e di essere durato parecchi anni, ci 
conferma che in biologia non vale il principio “Melius abundare quam 
deficere” ma se mai il principio “Est modus in rebus”

Ci mette poi in guardia contro un uso “fai da te” degli integratori 
alimentari, ritenuti sempre benefici e privi di effetti indesiderati in 
quanto naturali.

La natura ha una sua armonia che non deve essere turbata. La valutazione 
dello stato di nutrizione, clinica e laboratoristica, dovrebbe far parte 
del bilancio di salute da parte di professionisti competenti a tutte le 
età e, in modo particolare, in gravidanza.
    Daniela MC




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