[autismo-biologia] Guida pratica ESCAP per l'autismo: un riepilogo delle raccomandazioni basate sull'evidenza per la diagnosi e il trattamento

daniela daniela a autismo33.it
Gio 1 Apr 2021 18:20:26 CEST


Nel 2018 la Società europea di psichiatria infantile e dell'adolescenza 
(European Society of Child and Adolescent Psychiatry: ESCAP) ha 
identificato la necessità di un documento di guida pratica che aiutasse 
a migliorare la conoscenza e la pratica, in particolare per le persone 
in aree con servizi insufficienti. Il  documento, preparato dal Gruppo 
di lavoro sull’autismo (Autism Spectrum Disorder, ASD) e approvato dal 
Consiglio ESCAP il 3 ottobre 2019, che riassume le informazioni attuali 
sull'autismo e si concentra sui modi di rilevare, diagnosticare e 
trattare questa condizione, è stato pubblicato nel 2020 nel seguente 
articolo

Fuentes, J., Hervás, A., Howlin, P. et al. ESCAP practice guidance for 
autism: a summary of evidence-based recommendations for diagnosis and 
treatment. Eur Child Adolesc Psychiatry (2020). 
https://doi.org/10.1007/s00787-020-01587-4

https://link.springer.com/article/10.1007/s00787-020-01587-4#Sec19

Il documento è molto esaustivo. Prende in considerazione l’autismo 
partendo dalle classificazioni diagnostiche internazionali, passando dai 
quadri clinici delle diverse età della vita e arrivando fino alla 
vecchiaia. Per quanto riguarda il trattamento descrive a lungo l’iter 
che deve portare ad un programma abilitativo partendo dall’analisi 
funzionale dei punti di forza e di debolezza di ciascun individuo.

La trattazione dei farmaci è posta soltanto alla fine del documento, non 
certo perché gli autori siano contrari alla terapia farmacologica: 
Fuentes è medico psichiatra e ha dedicato molta parte della sua attività 
alla terapia farmacologica delle persone con autismo, così come altri 
Coautori. Il motivo è il seguente: gli autori sono consapevoli del fatto 
che allo stato attuale delle conoscenze i farmaci hanno un ruolo del 
tutto marginale nel trattamento dell’autismo in quanto non esistono 
farmaci che incidano sui sintomi “core” dell’autismo e i farmaci che 
agiscono su alcuni gravi sintomi che spesso accompagnano l’autismo hanno 
un rapporto benefici rischi che troppo spesso è sbilanciato a favore dei 
rischi, soprattutto nel lungo periodo.

Dalla traduzione automatica di Google copio alcuni stralci

“Negli Stati Uniti d'America, due farmaci, Risperidone e Aripiprazolo [ 
149 , 150 ], sono approvati dalla Food and Drug Administration (FDA) per 
l'agitazione e l'irritabilità nell'autismo. È richiesto un follow-up 
sistematico quando si prescrive uno dei due farmaci e per il 
risperidone, in particolare, gli effetti collaterali metabolici devono 
essere attentamente monitorati. In Europa, l'Agenzia europea per i 
medicinali (EMEA) ha approvato l'aloperidolo [ 151] per l'aggressione 
persistente e grave nei bambini e negli adolescenti con autismo, quando 
altri trattamenti non hanno funzionato o causano effetti collaterali 
inaccettabili. Anche questo deve essere usato con molta cautela a causa 
del rischio di effetti collaterali discinetici …omissis

Sebbene le prove attuali, recentemente riviste dalla British Association 
for Psychopharmacology (BAP) [ 162 ], scoraggino l'uso di routine di 
qualsiasi trattamento farmacologico per i sintomi principali 
dell'autismo, documenti di orientamento come BAP e NICE [ 4 , 5 , 162] 
forniscono molte raccomandazioni per interventi medici che possono 
essere utilizzati per trattare disturbi frequenti concomitanti. Sebbene 
le linee guida farmacologiche standard per queste condizioni dovrebbero 
essere seguite (ad esempio, melatonina per problemi di sonno, 
anticonvulsivanti specifici per l'epilessia, bloccanti della dopamina 
per l'irritabilità, metilfenidato, atomoxetina e guanfacine per l'ADHD, 
ecc.), data l'eterogeneità biologica e genetica dell'autismo, e la 
relativa mancanza di studi sui farmaci specifici per l'autismo, 
specialmente per gli adulti, è ancora necessaria molta ricerca sui 
trattamenti farmacologici”

Faccio notare che gli antipsicotici vengono chiamati in causa prendendo 
in considerazione tre farmaci specifici (risperidone, aripiprazolo e 
aloperodolo), i primi due per l’agitazione e l’irritabilità, il terzo 
per l'aggressione persistente e grave, e la categoria generale degli 
antipsicotici, che viene chiamata bloccanti della dopamina, per 
l’irritabilità.

Si ribadisce in più occasioni che al momento attuale ( e magari questa 
affermazione diventasse presto obsoleta!) non esistono farmaci  per 
l’autismo in quanto tale. Questo in contrasto con l’affermazione della 
nuova linea guida italiana secondo la quale i D2 bloccanti sono 
consigliati nei bambini e adolescenti con disturbi dello spettro 
autistico in quanto tale.

Molto opportunamente si ribadisce la necessità di fare ricerche 
specifiche sulle terapie farmacologiche nell’autismo “è ancora 
necessaria molta ricerca sui trattamenti farmacologici”.

La raccomandazione definitiva data dall’ISS, se non contrastata, toglie 
l’incentivo a fare ricerca, in quanto ammette la libera prescrizione di 
questi farmaci senza che vi sia la ricerca. Attualmente la prescrizione 
è off label ed esige l’accettazione scritta dei rischi da parte dei 
genitori e una maggiore attenzione all’evoluzione del caso per gli 
effetti collaterali molto frequenti.
    Daniela Mariani Cerati





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