[autismo-biologia] ancora sugli antipsicotici
daniela
daniela a autismo33.it
Gio 1 Ott 2020 10:09:27 CEST
Il 2020-09-30 17:43 daniela ha scritto:
> Se c’è un movimento internazionale per la deprescrizione di
> antipsicotici agli schizofrenici, a maggior ragione il problema si
> pone per la deprescrizione di antipsicotici alle persone con
> disabilità intellettiva con o senza autismo. Con questo scopo è nato
> in Inghilterra un progetto nazionale che coinvolge diverse
> organizzazioni finalizzato ad aiutare professionisti, famiglie e
> pazienti a contrastare l’uso inappropriato di farmaci antipsicotici.
>
> Il progetto prende il nome di
>
> “Stopping over medication of people with a learning disability,
> autism or both (STOMP)”
>
> https://www.england.nhs.uk/learning-disabilities/improving-health/stomp/
>
E’ stato pubblicato il 17 settembre scorso il seguente articolo
UK psychiatrists' experience of withdrawal of antipsychotics prescribed
for challenging behaviours in adults with intellectual disabilities
and/or autism, Shoumitro Deb , Tom Nancarrow , Bharati Limbu , Rory
Sheehan , Mike Wilcock , David Branford , Ken Courtenay , Bhathika
Perera , Rohit Shankar , BJPsych Open. 2020 Sep 17;6(5):e112. doi:
10.1192/bjo.2020.97.
https://www.cambridge.org/core/services/aop-cambridge-core/content/view/F4E214967F11BA80F24A518BA01D9B65/S2056472420000976a.pdf/div-class-title-uk-psychiatrists-experience-of-withdrawal-of-antipsychotics-prescribed-for-challenging-behaviours-in-adults-with-intellectual-disabilities-and-or-autism-div.pdf
Gli autori si sono posti il quesito di come è stato recepito dagli
psichiatri che hanno in cura pazienti con disabilità mentale e/o autismo
il progetto STOMP.
Per l’insieme dei risultati dell’inchiesta rimando alla lettura
dell’articolo. Mi soffermerei invece su un dato che dimostra quanto
siano facili le incomprensioni e quanto sia necessaria la formazione
permanente dei medici e la loro disponibilità a collaborare con altri
professionisti: educatori, psicologi, assistenti sociali, decisori
politici, associazioni di volontariato e quant’altro.
Una metà degli psichiatri che hanno risposto al questionario dice che,
da quando è stato lanciato il progetto STOMP, sono meno propensi a
prescrivere antipsicotici per i comportamenti dirompenti dei disabili
mentali, ma un’alta proporzione di essi afferma che, invece degli
antipsicotici, prescrive altre classi di farmaci psicotropi, in
particolare antidepressivi e benzodiazepine.
Come dicono gli autori, questo va contro lo spirito del progetto STOMP
che non dice affatto di sostituire gli antipsicotici con altri
psicofarmaci, ma di affrontare i comportamenti problematici con
approcci non farmacologici, il chè comporta la collaborazione con le
professioni sopra menzionate.
Questo per il presente. Se la ricerca scientifica produrrà in futuro
farmaci o comunque approcci biologici con un buon profilo di efficacia
e sicurezza, gli approcci terapeutici potranno cambiare.
Al momento attuale disponiamo di farmaci che, soprattutto nel lungo
periodo, rischiano di essere essi stessi un fattore di peggioramento
della già grave condizione dei disabili mentali e il progetto STOMP
invita a rivedere la prassi attuale della loro prescrizione, tentandone
la sospensione o, quanto meno, la riduzione del dosaggio.
Daniela Mariani Cerati
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