[autismo-biologia] Fwd: [1982] L'autismo e la proteina CCL17: un nuovo studio tedesco

ANGSA RAVENNA angsaravenna a gmail.com
Dom 23 Set 2018 16:36:39 CEST


---------- Forwarded message ---------
From: Press-IN <info a letturagevolata.it>
Date: Sab 22 Set 2018 02:59
Subject: [1982] L'autismo e la proteina CCL17: un nuovo studio tedesco
To: Iscritti a Press-IN <info a letturagevolata.it>


*Press-IN anno X / n. 1982*

La Voce del Trentino del 21-09-2018

*L'autismo e la proteina CCL17: un nuovo studio tedesco *

L’università di Bonn ha recentemente pubblicato i risultati di uno studio
che potrebbero spiegare l’insorgenza dell’autismo a causa di una infezione
o di una reazione allergica nella prima infanzia (fonti).

La proteina chemiotattica CCL17 attrae le cellule immunitarie dove sono
necessarie. I medici dicono che un alto livello di questa sostanza nel
corpo indica una reazione allergica. Un team di scienziati guidato
dall’università di Bonn ha scoperto una funzione completamente nuova: la
CCL17 influenza anche la trasmissione dei segnali nel cervello e potrebbe
avere un legame molecolare con l’autismo. I risultati della ricerca sono
stati pubblicati sulla rivista Glia.

Le citochine chemiotattiche, ossia le chemochine, segnalano le proteine
​​che agiscono come attrattive e assicurano la migrazione delle cellule
immunitarie dal flusso sanguigno ai tessuti. La chemochina CCL17 è nota per
aumentare l’infiammazione ed è associata a malattie allergiche. Un alto
livello di CCL17 nel sangue è considerato dai medici un marker diagnostico
di reazioni allergiche in corso come, ad esempio, l’eczema atopico.

Più la ricerca sulle chemochine progredisce, più funzioni ad esse associate
vengono scoperte. Un precedente studio congiunto delle università di
Münster e Bonn ha già dimostrato che gli animali con un difetto nei
ricettori ormonali della CCL17 hanno problemi comportamentali: ad esempio,
non sono in grado di costruire nidi adeguati come i loro compagni
normalmente sviluppati.

«Questi cambiamenti comportamentali hanno indicato che la CCL17 non
interessa solo il sistema immunitario ma forse anche il cervello», spiega
l’autore dello studio, la prof. Irmgard Förster del LIMES Institute presso
l’Università di Bonn, che è anche membro del Cluster of Excellence
“ImmunoSensation”.

«Se c’è una tale connessione, quali cellule del cervello producono CCL17?»
Su questa domanda è stato condotto lo studio dei dott. Lorenz Fülle e
Irmgard Förster (nella foto, courtesy of Uni Bonn, con Nina Offermann
rispettivamente a centro e a destra), assieme agli scienziati dell’Istituto
di neuroscienze cellulari del prof. Christian Henneberger, alla dott.ssa
Annett Halle del Centro tedesco per le Malattie Neurodegenerative (DZNE) e
alla dott.ssa Judith Alferink dell’università di Münster.

Attraverso una modifica genetica, i ricercatori hanno accoppiato al
rilascio di CCL17 la produzione di un colorante fluorescente che illuminava
tutte le cellule che producono la chemochina. Gli scienziati hanno inoltre
stimolato la produzione di CCL17 simulando un’infezione utilizzando una
sostanza contenuta nelle membrane cellulari batteriche.

I siti di produzione delle chemochine nel cervello erano quindi chiaramente
visibili al microscopio. «La CCL17 è prodotta principalmente dai neuroni
dell’ippocampo», afferma l’autore principale Lorenz Fülle. Questa
struttura, che ha la forma di un cavalluccio marino, è presente sul lato
destro e sinistro del cervello e svolge una funzione importante per
l’orientamento e per la formazione della memoria.

Successivamente, gli scienziati hanno bloccato il gene per la produzione di
CCL17 e ne hanno osservato l’effetto. In assenza della chemochina, le
cellule microgliali nel modello murino erano significativamente più piccole
ed erano presenti solo in quantità dimezzata rispetto a quelle degli
animali di controllo non trattati.

Le cellule della microglia sono da tempo note come cellule immunitarie del
cervello, ed assumono il ruolo di “guardiani della salute” occupandosi
dello smaltimento di detriti cellulari ed agenti infettivi. Nel frattempo,
è stato dimostrato che queste “cellule spazzino” supportano direttamente il
lavoro dei neuroni indipendentemente dalla loro attività fagocitaria.

Per studiare l’effetto della CCL17 sulla funzione dei neuroni, gli
scienziati del laboratorio del prof. Christian Henneberger dell’Istituto di
Neuroscienze Cellulari (Università di Bonn Medical School) hanno esaminato
i segnali neuronali nel cervello.

Henneberger dice: «Gli esperimenti indicano che la CCL17 attenua la
trasmissione del segnale nella regione ippocampale del cervello». Mentre
Förster conclude: «Poiché l’autismo nell’uomo è anche associato a livelli
elevati di CCL17 nel sangue, la CCL17 potrebbe avere un ruolo in questo
disturbo dello sviluppo, ad esempio a causa di un’infezione o di una
reazione allergica nella prima infanzia. Ma finora queste sono solo
speculazioni. Gli effetti esatti della CCL17 devono ancora essere
dimostrati da ulteriori ricerche».

a cura di Mario Amendola


Argomenti correlati: Disabilità psico-cognitiva
<http://www.pressin.it/elenco.php?idcategoria=4>  - Ricerca scientifica
<http://www.pressin.it/elenco.php?idcategoria=10>

Se vuoi leggere l'articolo originale clicca qui:
http://www.pressin.it/leggi.php?idarticolo=57113

---------------------------------------------------
*Press-IN* è un servizio offerto dall'associazione *Lettura Agevolata* Onlus

Per non ricevere più questi messaggi vai alla pagina:
http://www.pressin.it/

Per informazioni e segnalazioni: info a letturagevolata.it
---------------------------------------------------
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/pipermail/autismo-biologia/attachments/20180923/b8b4ffba/attachment-0001.html>


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia