[autismo-biologia] R: Re: R: Re: la dieta nell'autismo

Francesca francescamontanamontana a gmail.com
Gio 24 Maggio 2018 22:26:59 CEST


È possibile per chi non può partecipare ricevere le slide? 

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> Il giorno 12 mag 2018, alle ore 08:07, Antonella Foglia <anto.foglia a gmail.com> ha scritto:
> 
>  
> CONVEGNO 28 Maggio San Benedetto del Tronto 
> "L'AUTISMO IN ETA' ADOLESCENZIALE ED ADULTA. COMORBIDITA' MEDICHE E ASPETTI COMPORTAMENTALI"
> Aperto anche a genitori ed operatori della sanità, del sociale, della scuola
> Ingresso libero.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 La richiesta di iscrizione, completa di nome, cognome, recapito telefonico ed e-mail può essere inoltrata a: autismoadultimarche a sanita.marche.it                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 Saranno rilasciate autocertificazioni e/o attestati di frequenza.
> 
>  
> Procediamo nello spirito del convegno di Torino (organizzato da Autismo e Società: “SOTTO OGNI COMPORTAMENTO C'E' UN CORPO”, 7 novembre 2017), in cui i genitori firmarono una petizione ai Ministeri della Salute e dell'Istruzione per chiedere, tra l'altro, che gli specialisti dei vari Ambulatori e/o Centri di Riferimento che si occupano della presa in carico di bambini ed adulti con autismo si costituiscano in equipe multidisciplinari composte da soggetti con pari dignità, in costante dialogo e con una formazione a 360°.
> In questa direzione, di cui il convegno è parte integrante, si colloca un aspetto estremamente importante della formazione dell'equipe del Centro di Riferimento Regionale per l'età Adulta delle Marche, con il supporto fondamentale della dottoressa Cristina Panisi. 
> La prima parte, riservata agli operatori, ha incluso argomenti quali Epigenetica (dott. Ernesto Burgio), Visione sistemica, Immunità (dott.sse Cristina Panisi e Franca Guerini), Biomarkers (dott. Alessandro Ghezzo), Stress ossidativo (dott.ssa Marina Marini).
> 
> Al seguente link la locandina del convegno:
> 
> http://www.angsamarche.it  
> 
> Vi preghiamo di darne diffusione.  Grazie, un saluto cordiale e buona giornata a tutti
> 
> Antonella Foglia (Angsa Marche)
> 
>  
> 
>  
> 
> 
> From: bvietin a tin.it
> Sent: Wednesday, May 09, 2018 10:38 PM
> To: autismo-biologia a autismo33.it
> Subject: [autismo-biologia] R: Re: R: Re: la dieta nell'autismo
>  
> La ringrazio molto della sua risposta.
> speriamo che si giunga a quello che lei auspica...
> cordiali saluti
> barbara vietina
> 
> ----Messaggio originale----
> Da: cristina.panisi a tin.it
> Data: 9-mag-2018 9.37
> A: "Autismo Biologia"<autismo-biologia a autismo33.it>
> Ogg: Re: [autismo-biologia] R: Re: la dieta nell'autismo
> 
> Gentile signora,
>  
> non le è sfuggita. La risposta a Sonia Zen non è arrivata.
> Poiché attualmente non l'abbiamo.
> Infatti non è sufficiente disporre di un elenco di centri di immunoallergologia. Il punto è individuare centri che abbiano esperienza clinica nella valutazione e intervento delle condizioni immunoallergiche e gastroenteriche nelle persone con autismo.
>  
> Concordo sull'importanza di disporre di protocolli condivisi per affrontare gli aspetti immunoallergologici e gastroenterologici, tenendo presente che possono tradursi in assistenza efficace solo se rappresentano il risultato di una consapevolezza e cultura profonda e multidisciplinare. I protocolli sono efficaci strumenti quando le evidenze scientifiche sono valutate criticamente da professionisti che possiedono anche esperienza clinica nel campo. In caso contrario, sarebbero come  "libretti di istruzioni" che nessuno legge mai e le persone riceverebbero un'assistenza "a tavolino".
> Gli adulti con grave disabilità intellettiva rappresentano i più difficili "mastermind internistici" che un medico possa immaginare. Quindi non è pensabile che un'assistenza "a tavolino" possa dare risposta ai loro complessi bisogni di salute.
>  
> Se ancora la gran parte dei professionisti che si occupano delle persone con autismo affrontano tali questioni come fossero "materia di fede" anziché di studio, non sorprende il fatto che i professionisti esterni a questo ambito non abbiano ancora la consapevolezza dell'importanza di un loro intervento.
> Nei prossimi anni spetterà alle società scientifiche individuare la via per adeguare contenuti e modalità di comunicazione tra i numerosi attori coinvolti in questi percorsi.
> Nel frattempo, ciascuno di noi potrà fare del proprio meglio per portare all'attenzione della comunità scientifica le esperienze che sta svolgendo, attraverso pubblicazioni scientifiche corrette sul piano metodologico e adeguate rispetto ai fenomeni che si propongono di misurare, realizzando ricerche disegnate mettendo al centro l'utilità per le persone, prima che all'impact factor.
>  
>  
> Un cordiale saluto
> Cristina Panisi
>  
>  
>  
>  
> 
> 
> Inviato da iPad
> 
>> Il giorno 06 mag 2018, alle ore 23:35, "bvietin a tin.it" <bvietin a tin.it> ha scritto:
>> 
>> Salve, anche io ho trovato molto interessante quanto riportato dalla dott.sse.
>> non so se mi sia sfuggita ma non ho letto la risposta alla domanda di Sonia Zen...
>> chiedo inoltre se esiste un protocollo in cui siano individuati gli esami consigliati per persone autistiche, tenendo oltretutto conto del fatto che la dieta è spesso selettiva e possono essere presenti problemi organici (anche associati a dolore).
>> tale protocollo potrebbe essere davvero utile per le famiglie ed essere proposto dalle stesse ASL una volta fatta la diagnosi.
>> Grazie, attendo vs risposta in merito
>> barbara vietina
>> 
>> ----Messaggio originale----
>> Da: soniazen.rusticali a gmail.com
>> Data: 2-mag-2018 11.34
>> A: "Autismo Biologia"<autismo-biologia a autismo33.it>
>> Ogg: Re: [autismo-biologia] la dieta nell'autismo
>> 
>> Ringrazio le Dottoresse Marini e Cerati per il loro contributo alla lista. Sono molto interessanti queste ricerche e non sono poche le famiglie che riscontrano problemi di tipo intestinale e alimentari con persone co ASD. Sarebbe utile sapere quali sono i Centri di riferimento che hanno esperienza nelle indagini alimentari e intestinali per ASD.
>> Sonia Zen Presidente Angsa Veneto
>>  
>>  
>> Il mar 1 mag 2018, 22:40 ANNA RITA STASI <annarita.stasi a gmail.com> ha scritto:
>>> Ringrazio sia  per queste informazioni molto interessanti, ben spiegate dalla prof. Marini,  sia per il commento di Daniela, che condivido. Cordiali saluti
>>> Annarita Stasi 
>>>  
>>>  
>>> Il giorno 1 maggio 2018 15:01, <daniela a autismo33.it> ha scritto:
>>>> > Commento all’articolo “Diet: the keystone of autism spectrum disorder?”
>>>> > di S. Peretti, M. Mariano, C. Mazzocchetti, M. Mazza, M. C. Pino, A.
>>>> > Verrotti Di Pianella & M. Valenti, Nutritional Neuroscience, 18 aprile
>>>> > 2018
>>>> 
>>>> > Mi siano consentiti alcuni commenti. Innanzitutto, a mio parere, le
>>>> > diete o in generale gli interventi nutrizionali o nutraceutici non
>>>> > dovrebbero essere somministrati in maniera indiscriminata, bensì
>>>> > dovrebbero essere supportati da evidenze di carenze o di situazioni che
>>>> > necessitano un intervento.
>>>> 
>>>> > Marina Marini - Università di Bologna
>>>> 
>>>> 
>>>> Marina Marini ha espresso molto bene ció che io penso da molto tempo.
>>>> Partire dai sintomi che definiscono l’autismo e passare tout court a un
>>>> intervento nutrizionale o nutraceutico equivale, a mio parere, a curare la
>>>> sete con l’insulina.
>>>> In medicina la sete eccessiva é un motivo per fare l’esame della glicemia
>>>> per evidenziare un possibile diabete che, se presente, andrá curato.
>>>> 
>>>> Se l’autismo é tanto eterogeneo che non si parla piú di autismo, ma di
>>>> spettro, il primo obiettivo della ricerca dovrebbe essere quello di
>>>> individuare dei sottogruppi omogenei dal punto di vista biologico e a
>>>> questi applicare le cure, quando esse sono giá indicate, associando alla
>>>> correzione di eventuali carenze il monitoraggio dei sintomi
>>>> (ad esempio si conferma il dato che correggendo una carenza di vitamina D
>>>> migliorano i sintomi propri dell’autismo?) o disegnare sperimentazioni
>>>> cliniche quando il parametro biologico riscontrato non impone una terapia
>>>> per la quale esista giá un’indicazione collaudata (ad esempio correggendo
>>>> gli indici di aumentato stress ossidativo migliorano i sintomi propri
>>>> dell’autismo?).
>>>> 
>>>> Approfitto per fare i complimenti non solo a Marina, che ci ha dato un
>>>> resoconto chiaro e approfondito dell’articolo, ma anche agli autori
>>>> dell’articolo, tra i quali Marco Valenti, che conosco da tempo.
>>>> 
>>>> E’ impresa non facile riassumere una mole cosí grande di dati, spesso tra
>>>> loro contraddittori. Ad maiora!
>>>>     Daniela Mariani Cerati
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
>>>> 
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