[autismo-biologia] Il topo BTBR come modello animale dell’autismo idiopatico

Sonia Zen soniazen.rusticali a gmail.com
Mer 8 Mar 2017 10:14:17 CET


Trovo molto importante questa ricerca,
abbiamo buone speranze che questa ricerca porti a individuare farmaci
mirati?
Speriamo  che si scoprano le cause del perché si verifichino le alterazioni
al funzionamento neurologico.
Grazie a tutti coloro che si impegnano in questo campo.
Sonia Zen Presidente Angsa Veneto

Il giorno 7 marzo 2017 19:29, Scattoni Maria Luisa <
marialuisa.scattoni a iss.it> ha scritto:

> Carissimi,
>
> mi fa molto piacere che si parli in questa lista del ceppo BTBR, un
> modello animale di autismo che diversi gruppi italiani hanno contribuito a
> 'validare': con Laura Ricceri in ISS abbiamo identificato le loro
> alterazioni nell'interazione e comunicazione sociale (anche in termini di
> riduzione nel repertorio vocale) sia da piccoli che da adulti; in
> collaborazione con Alessandro Gozzi (IIT) abbiamo identificato le
> alterazioni nella connettività cerebrale e con Yuri Bozzi e Giovanni
> Provenzano (CIBIO di Trento) i dati di trascrittomici di cui si parla nella
> review appena citata.
>
> Questo modello animale è attualmente il più utilizzato dalle case
> farmaceutiche per testare potenziali farmaci proprio per la sua
> 'robustezza' dal punto di vista del fenotipo simil-autistico: ricapitola
> perfettamente i due sintomi principali dei disturbi dello spettro
> autistico, con la comparsa dei deficit comportamentali in un periodo
> paragonabile alla prima infanzia del bambino.
>
> Non esitate a contattarmi per eventuali domande al riguardo.
> Un caro saluto a tutti,
> Maria Luisa
>
>
> __________
> Maria Luisa Scattoni, PhD
> Research Coordination and Support Service
> Istituto Superiore di Sanità
> Viale Regina Elena 299, 00161 Rome -I
> e-mail marialuisa.scattoni a iss.it
>
>
> ________________________________________
> Da: autismo-biologia <autismo-biologia-bounces a autismo33.it> per conto di
> daniela a autismo33.it <daniela a autismo33.it>
> Inviato: martedì 7 marzo 2017 17:18
> A: autismo-biologia a autismo33.it
> Oggetto: [autismo-biologia] Il topo BTBR come modello animale dell’autismo
> idiopatico
>
> La ricerca biologica sull’autismo, benché con grande ritardo, é finalmente
> decollata. Non ci sono stati sino ad ora colpi di fortuna né scorciatoie.
> Il percorso é tutto in salita e, per comprendere qualcosa in questo
> intricatissimo puzzle, é indispensabile ricorrere a modelli animali,
> ovvero ai topi, che hanno una loro intelligenza, una loro socievolezza e
> una loro flessibilità mentale. Siamo abituati a partire da una mutazione
> genetica  riscontrata nell’uomo per poi creare il topo perfetto in tutto
> tranne che per quel gene, che viene mutato o cancellato con l’ingegneria
> genetica.
> Un decennio fa alcuni operatori di laboratorio, che lavoravano coi topi
> per motivi lontanissimi dall’autismo, si sono accorti che alcuni ceppi
> presentavano spontaneamente dei sintomi che evocavano l’autismo degli
> umani, senza avere subito nessuna manipolazione genetica. Da qui é nata
> una nuova linea di ricerca, cioè lo studio delle caratteristiche
> anatomo-biologiche di questi topi, che presentano una complessità genetica
> e fisiologica simile a quella della gran parte degli esseri umani con
> autismo. Meyza e colleghi hanno fatto il punto sullo stato dell’arte di
> questa ricerca nell’articolo
>
> “Meyza,K.Z., Blanchard, D.C., The BTBR mouse model of idiopathic
> autism–Current view on mechanisms. Neurosci. Biobehav. Rev. (2017),
>
> http://dx.doi.org/10.1016/j.neubiorev.2016.12.037”
>
> L’articolo, per nulla facile da comprendere per chi non é addetto alla
> ricerca biologica di base, é stato letto e riassunto per noi dall’amico
> Giorgio Lenaz, professore emerito di chimica biologica, che ringrazio a
> nome degli iscritti alla lista
>
> Il topo BTBR come modello animale dell’autismo idiopatico: l’attuale
> visione dei meccanismi implicati
> K.Z. Meyza e D.C. Blanchard
> Nencki Institute, Varsavia, Polonia
> University of Hawaii, USA
>
> Lo studio eziopatogenetico dell’autismo si avvale di numerosi modelli
> murini; questi sono validati soprattutto sulla base di due caratteristiche
> comportamentali, cioè difficoltà nel comportamento sociale e nella
> comunicazione, e eccessivo comportamento ripetitivo. Il ceppo murino BTBR,
> un tempo studiato per studi sull’insulino-resistenza, è stato poi scoperto
> dieci anni fa rappresentare un ben definito modello di autismo. Questa
> rassegna riassume i recenti studi di genetica e proteomica che
> identificano gruppi di geni e proteine che sono espressi in modo
> differente nel topo BTBR rispetto a un ceppo detto B6 che mostra un
> comportamento altamente sociale. La rassegna inoltre discute recenti
> sviluppi dei correlati neuro-anatomici del comportamento autistico nonché
> i possibili meccanismi molecolari responsabili del fenotipo autistico.
> In particolare il topo BTBR mostra numerosi polimorfismi dovuti a
> mutazioni di nucleotidi singoli, identificando numerosi geni per proteine
> implicate nello sviluppo del sistema nervoso e delle sinapsi. Inoltre
> recenti studi di trascrittomica (gli RNA messaggeri trascritti) e
> proteomica (le relative proteine)  hanno dimostrato una differente
> espressione di molti geni, per alcuni aumentata, per altri diminuita.
> Infine sono anche state dimostrate modifiche epigenetiche sul DNA, simili
> a quelle riscontrate su reperti autoptici di soggetti umani autistici.
> Sono state di recente identificate alcune importanti somiglianze
> neuroanatomiche fra topo BTBR e alcuni sottogruppi di soggetti con
> disturbi dello spettro autistico. Questi studi sono stati rinforzati dallo
> sviluppo delle tecniche di neuro-imaging che permettono uno studio
> sistematico delle alterazioni morfologiche, come la completa mancanza del
> corpo calloso e alterazioni morfologiche dei ventricoli. Il
> perfezionamento delle tecniche di risonanza magnetica ha messo in luce
> molte modificazioni neuroanatomiche correlabili alla diminuita neurogenesi
> suggerita dagli studi genetici.
> Riguardo ai meccanismi molecolari, la rassegna tocca diversi punti di
> somiglianza tra topo BTBR e soggetti autistici. Nel topo BTBR è stato
> osservato uno squilibrio tra sinapsi glutammatergiche eccitatorie e
> GABAergiche inibitorie, in genere con una prevalenza dell’effetto
> eccitatorio, come dimostrato anche dall’azione di numerosi agonisti e
> antagonisti dei due sistemi. La rassegna esamina anche i numerosi studi
> sulle alterazioni dei sistemi monoaminergici (serotonina, dopamina) e
> colinergici, soprattutto indagate con agonisti/antagonisti specifici.
> Infine si sofferma su alterazioni degli ormoni da stress (glucocorticoidi)
> e del sistema immunitario.
> Il quadro derivante da questi studi è assai complesso, per ora anche
> confuso e a volte contraddittorio, ma apre la strada alla creazione di
> mutanti transgenici del topo BTBR per verificare il ruolo di molti geni
> candidati per lo sviluppo del profilo autistico.
> Lo scopo finale delle ricerche sui disordini dello spettro autistico è di
> trovare un denominatore comune, almeno in una parte della popolazione
> affetta, della moltitudine di fattori genetici, molecolari e fisiologici
> che accompagnano l’autismo. Tale comun denominatore potrebbe ovviamente
> costituire un punto di riferimento per lo sviluppo di un approccio
> terapeutico razionale. La caratteristica di questo denominatore comune
> rimane per ora oscura, ma ogni studio che riporti nuovi sviluppi
> rappresenta un passo compiuto in quella direzione e ci porta più vicino
> alla sua delucidazione. Ovviamente è molto difficile poter ottenere un
> quadro completo in studi su soggetti umani, nonostante la possibilità di
> compiere studi genetici e anche molecolari su reperti autoptici; avere a
> disposizione un modello animale che riporti il più possibile il fenotipo
> autistico rappresenta un vantaggio più unico che raro.
> La complessità genetica, molecolare e fisiologica del topo BTBR, che
> manifesta pienamente la sintomatologia caratteriale dei disordini
> autistici,  rappresenta quindi un sistema unico per studiare in un solo
> modello animale le manifestazioni multiple che si osservano nell’autismo.
> Anche gli studi farmacologici che rivelano effetti su alcuni sintomi e non
> altri possono trovare nel topo BTBR, che manifesta una pletora di sintomi
> riferibili ai disordini dello spettro autistico, un modello ideale per
> studiare l’associazione e l’interazione tra farmaci diversi. Inoltre i
> correlati neuro-anatomici riscontrati nel topo BTBR spostano l’interesse
> dei ricercatori ad altre aree del cervello oltre all’ippocampo,
> massimamente studiato finora, come p.es. l’amigdala.
>
>
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> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a:
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