[autismo-biologia] ancora sugli adulti

ANGSA - RAVENNA angsaravenna a gmail.com
Lun 13 Feb 2017 19:15:11 CET


 
E' vero, in tutti i casi di adulti normotipici anche anziani traumatizzati, o colpiti da eventi cerebrali, si interviene con notevole impiego di risorse facendo appello alla residua neuroplasticità che esiste anche negli adulti, con  miglioramenti apprezzabili in varie aree. Anche in autismo vediamo alcuni casi di adulti  restituiti ad un minimo di autonomia con un intervento educativo personalizzato e contestualizzato, seppure tardivo. C'è sempre una risorsa sfruttabile, il problema è avere qualcuno che la vada a pescare con pazienza in queste persone dai funzionamenti così ingannevoli . 

Quando i Servizi ( soprattutto quelli per età adulta) saranno strutturati in modo diverso, meno strutture istituzionalizzanti, più interventi abilitativi personalizzati, maggiori tentativi di ideare servizi di integrazione lavorativa ad hoc, ...allora forse potremo esibire maggiori risultati. Con ciò non voglio affermare un miglioramento dell'autismo su tutti i fronti: chi ha problemi disadattivi in età adulta, per ciò che ho potuto vedere, continua ad averli e spesso a peggiorarli. Farà la differenza, però, se saprà farsi una doccia autonomamente, se saprà svolgere una mansione lavorativa anche semplice, etc.. E forse, con le autonomie, accade miracolosamente che alcuni comportamenti possono migliorare. Ma sembra che siamo pochi ad essere interessati, io continuo a vedere troppi Servizi strutturati allo stesso modo e da 20 anni  continuo a sentirmi dire troppo spesso che basta la buona accoglienza, etc... Anche i programmi per adulti (ove ve ne siano!) tendono a scaricare la parte sanitaria e ad affidarsi al mero intervento sociale ( questione di costi? Percentuali di partecipazione alla spesa? ).  E ancora, manca quindi il materiale di studio perchè in età adulta  si propongano modelli cognitivo comportamentali meglio definiti di intervento, ad esempio sulle comorbidità OC che coinvolgono una grossa percentuale di adulti ?   Perchè l'adulto è così poco attrattivo per la ricerca, nonostante sia troppo spesso un consumatore bulimico di farmaci i cui effetti in autismo ( diversamente da altre situazioni) sono ancora sconosciuti alla maggior parte degli  Psichiatri???? Avevamo chiesto all'Assessorato della Region ER di creare una banca dati su quest'ultimo argomento ormai da anni,  ora ci è stata data assicurazione di realizzazione in tempi brevi. E' un piccolo passo, che potrebbe essere preso ad esempio,  da qualcosa dobbiamo pure iniziare .
Noemi C.----- Original Message ----- 
  From: mazzoni.armando a libero.it 
  To: 'Autismo Biologia' 
  Sent: Sunday, February 12, 2017 4:57 PM
  Subject: [autismo-biologia] R: EARLY INTERVENTION;NEUROPLASTICITA' IN ETA' ADULTA


  Vi risottopongo il secondo punto:

   

  .             Sarebbe opportuno parlare anche di neuroplasticità in età evolutiva (fino ai 18 anni) e in tutta l'età adulta, in cosa consiste e che spazi di ricerca può dare per l'Autismo.

   

  Ammettiamo, facendo finta che abbia senso dirlo in questo modo, in percentuale, che ci sia una neuroplasticità residua del 15% fino ai 18 anni e del 5% nell'età adulta; in altre situazioni e per percentuali assai minori di recupero di altri fattori si chiede, si spende, si fa, si ricerca molto di più.

   

   

   

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