[autismo-biologia] Teoria unificante dell'autismo

Stefano PALAZZI s.palazzi a ausl.fe.it
Ven 18 Ago 2017 15:50:21 CEST


👍 Apprezzo molto il richiamo di Marini & Ghezzo all'analogia tra genetica oncologica e genetica dell'autismo. Il cancro si esprime solo in un terzo della popolazione perché nei due terzi rimanenti si muore prima di incidenti (incluse guerre e parto), infezioni e cardio-vasculopatie. Se si potessero curare tutte le altre malattie, prima o poi il cancro colpirebbe il 100% della popolazione, magari a 130-150 anni d'età. Il nostro genoma è programmato per la mortalità. 
Così apparirebbe che il genoma umano è programmato per la NEURODIVERSITÀ. Vale a dire che nello sviluppo epigenetico (https://it.wikipedia.org/wiki/Epigenetica?wprov=sfti1) intervengono mutazioni su mutazioni a determinare differenze individuali dovute a fattori chimici, fisici e biologici (incluso il microbioma https://it.wikipedia.org/wiki/Microbioma?wprov=sfti1). 
L'analogia con i tumori è che, a parità di DNA gonadico (ereditario), vi sono fattori causali molteplici che è inducono molte varietà di DNA somatico (non ereditario). Per questo i tumori e gli autismi appaiono correlati a geni diversi, alcuni considerati patogeni (rari) e altri normali (frequenti). Ovviamente l'analogia non può esser portata agli estremi perché il sistema nervoso è più complesso del sistema di soppressione oncogenica. L'idea di "teoria unificante" credo sia però abbastanza simile. 

Buon rientro a chi è stato a in ferie, e speriamo in meglio a chi non ha potuto esserlo. 

=== Stefano P. 

> On 17 Aug 2017, at 12:20, Marina Marini <Marina.marini a unibo.it> wrote:
> 
> Stiamo seguendo da alcuni giorni i vari interventi in risposta al contributo della dott.ssa Panici, contributo che ci sembra molto equilibrato e del tutto condivisible. Ci sembra che qui si stia dibattendo del punto chiave che da sempre tormenta studiosi e famiglie: l'autismo è una sola patologia o un insieme di patologie che si presentano con gli stessi sintomi?
> 
> Questo ricorda molto il dibattito nel campo dell'oncologia, prima che si facesse strada la teoria unificante, basata sui concetti di oncogene e oncosoppressore: il cancro è una sola malattia o un'accozzaglia di malattie diverse? Di fatto c'erano tanti elementi confondenti che si opponevano a una teoria unificante, e non solo il fatto che il cancro si manifesta in tanti modi diversi, con diversa gravità, in diversi tessuti e organi. Ad esempio, perché lo stesso cancro può essere "ereditario" o sporadico? Perché lo stesso cancro può essere di origine virale o presentarsi in assenza di infezione virale? Perché lo stesso cancro può essere di origine ambientale (es. cancro ai polmoni dei fumatori) o presentarsi in assenza di fattori di rischio?
> 
> Anche per la Malattia di Alzheimer il percorso della ricerca scientifica sta portando a considerazioni analoghe. Si sta facendo sempre più strada la teoria "unificante" dell'infiammazione perché la deposizione di beta Amiloide non giustifica da sola l'insorgenza di Alzheimer e questo aspetto ha imposto di cercare in altre direzioni e di integrare punti di vista diversi. 
> Ci sembra indubbio che l'autismo sia fortemente associato a circa un centinaio di patologie monogeniche "sindromiche" (i cui studiosi, per intenderci, possono almeno sperare di avere un finanziamento da Telethon) e a centinaia di anomalie genetiche rare identificate (es. CNV). Di fatto però nel 65-70 % dei casi di autismo non sembra ci sia alcuna alterazione genetica. Il fatto stesso che la concordanza tra gemelli monozigotici non sia totale lascia lo spiraglio a una ancora non chiara influenza ambientale e in particolare al concetto di malattia multifattoriale, con componenti genetiche rare combinate tra loro, componenti epigenetiche e fattori ambientali che da soli non sarebbero sufficienti a dare problemi di questo tipo.
> Ben venga quindi un'anamnesi ancora più accurata come quella proposta dal gruppo di Pavia e un ascolto delle famiglie privo di pregiudizi "ideologici". Solo dall'integrazione di informazioni apparentemente non collegate tra loro avremo la possibilità di ricomporre il puzzle.
> 
> In uno studio che stiamo per pubblicare, svolto in collaborazione con la dottoressa Visconti e con studiosi dell'Università di Warwick, su un gruppo relativamente piccolo (38 bambini ASD) e necessariamente disomogeneo dal punto di vista eziologico, riportiamo l'individuazione di un set di marcatori metabolici aventi notevole forza statistica diagnostica. Anche se i marcatori individuati sono diversi, siamo giunti a conclusioni analoghe a quelle dell'articolo segnalato da Daniela Mariani Cerati il 24 marzo scorso
> http://journals.plos.org/ploscompbiol/article?id=10.1371/journal.pcbi.1005385
> 
> Questi marcatori, tra l'altro, individuano alterazioni in una via metabolica che è alterata in modo simile da una mutazione rara che, allo stato omozigote, causa autismo.  Eppure questi bambini, come dicevo, sono tutti geneticamente diversi tra loro.
> Questo ci insegna, a nostro parere, molto.
> Marcatori metabolici diversi possono essere utilizzati, previa replicazione dei dati da altri gruppi di ricerca di Paesi diversi e in diverse fasce di età,  sia con intento diagnostico sia come approfondimento patogenetico. 
> Il fatto che vie metaboliche diverse siano alterate in modo così significativo nella stessa patologia non significa necessariamente che un dato sia sbagliato e l'altro giusto, ma verosimilmente che entrambi siano veri. E se entrambi sono veri dobbiamo continuare a cercare uno o più elementi di unificazione.
> 
> Siamo convinti che, partendo dalle co-morbidità che riguardano un sottogruppo di soggetti (problemi intestinali, disturbi del sonno, e, perché no?, risposte immunitarie anomale alle vaccinazioni), dalle alterazioni apparentemente generiche (stress ossidativo, infiammazione), e da alterazioni del metaboloma, si possa prima o poi stringere il cappio intorno a una "teoria unificante dell'autismo", nonostante i tanti elementi confondenti.
> Torniamo al paragone con il cancro. Vorrei ricordarvi che sul cancro si sono spesi e si stanno (giustamente) spendendo fiumi di finanziamenti e che dalla formulazione della teoria unificante sono passati già trent'anni e ancora si muore di cancro senza che nessuno metta sotto accusa i ricercatori perché non hanno ancora trovato "la" cura. Anche nel caso del cancro ci sono ciarlatani       pericolosi (il caso Hammer ricorda tanto il caso Wakefield) e ciarlatani un po' meno pericolosi, ma sempre ciarlatani. Non illudiamoci, quindi, di avere "il farmaco per l'autismo" a disposizione tra pochi anni. Ma se vogliamo cercare delle risposte dobbiamo impegnarci e purtroppo non c'è abbastanza supporto, né economico né "morale" alla ricerca sull'autismo
> 
> Marina Marini e Alessandro Ghezzo
> _______________________________________________
> Lista di discussione autismo-biologia
> autismo-biologia a autismo33.it
> ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
> Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.
> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: valerio.mezzogori a autismo33.it
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: <http://autismo33.it/mailman/private/autismo-biologia/attachments/20170818/06c0043f/attachment.html>


Maggiori informazioni sulla lista autismo-biologia