[autismo-biologia] lobby antivaccini in Senato

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Dom 2 Ott 2016 15:40:17 CEST


Ottimo ed efficace anche l'articolo di Nicolettihttp://www.pernoiautistici.com/2016/10/quale-censura-lapologia-della-bufala-sui-vaccini-autismo-guardatela-vi-piacere-presi-c/
 

    Il Venerdì 30 Settembre 2016 18:13, Sonia Zen <soniazen.rusticali a gmail.com> ha scritto:
 

 ottimo articolo, mi viene un dubbio  ma i nostri parlamentari leggono?Sonia Zen Presidente Angsa Veneto 

Il giorno 29 settembre 2016 19:54, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it> ha scritto:

Speravo di cambiare argomento archiviando il tema vaccini, ma in Italia tutto arriva con qualche decennio di ritardo, ripercorrendo strade che non hanno portato a nulla. Un articolo di Famiglia cristiana mi risparmia la fatica di commentare il tentativo, per ora fallito, di proiettare in Senato il documentario di Wakefield. Ecco l'articolo
Famiglia Cristiana del 29-09-2016

In Senato c'è una pericolosa lobby antivaccini

ROMA. Se in questi giorni il celebre marziano immaginato da Ennio Flaiano atterrasse a Roma dalle parti del Parlamento chissà cosa penserebbe del nostro Paese. Nelle ultime ventiquattro ore sono accaduti due fatti che la dicono lunga sull’Italia più dei politici inquisiti, della corruzione dilagante, degli sprechi della casta, degli stipendi d’oro e di tutte quelle belle cose per le quali (ma non solo, per fortuna) siamo famosi in tutto il mondo. 
Il primo va in scena tra i velluti damascati del Senato della Repubblica dove per il 4 ottobre, su iniziativa del senatore Bartolomeo Pepe, ex grillino, ora del gruppo Grandi Autonomie e Libertà (Gal), era in programma la proiezione del documentario Vaxxed: From Cover-Up to Catastrophe (Vaccini, dall'insabbiamento alla catastrofe), di Andrew Wakefield, che difende la tesi, falsa, sulla responsabilità delle vaccinazioni nell’insorgenza dell’autismo nei bambini. L’iniziativa per fortuna è saltata. Wakefield è stato condannato e radiato dal Medical Register del Regno Unito per aver pubblicato uno studio che metteva in relazione con l’autismo la vaccinazione contro il morbillo, la parotite e la rosolia e che è stato giudicato falso perché completamente privo di evidenze scientifiche da tutti gli studiosi. L’ex medico venne anche accusato di aver falsificato dei dati per cercare di dimostrare che un vaccino causa l’autismo allo scopo di commercializzare un proprio vaccino. La campagna basata su questa bufala ha causato nel Regno Unito una riduzione delle vaccinazioni con un forte aumento dei casi di morbillo e diversi casi di morte evitabili. Il film è lo stesso che Robert De Niro, che ha un figlio autistico, voleva proiettare nel suo Tribeca Film Festival, ma che alla fine non ha fatto perché gli è stato spiegato che non stava dando spazio a un’informazione censurata dalle istituzioni ma a una pericolosissima disinformazione. 

E la libertà d’espressione? Non c’entra un fico secco, in questa storia. Perché, al di là del patrocinio (non dato) del Senato alla proiezione del film, non si può utilizzare un luogo istituzionale, in collegamento streaming con l’autore del documentario, per sostenere tesi confutate da tutta la comunità scientifica su un argomento così delicato che ha a che fare con la sicurezza e la salute di bambini e anziani. Non si possono usare le istituzioni per propalare menzogne a danno della salute pubblica. Questa e altre campagne che spesso e volentieri viaggiano sul web hanno già creato, come ha spiegato l’Istituto Superiore di Sanità, il calo di oltre il 5% delle coperture vaccinali portando il nostro Paese sotto la soglia di sicurezza. Chi sostiene il diritto di Wakefield di dire la sua dovrebbe anche invitare in Senato qualcuno che magari sostiene che le cinture di sicurezza o i guardrail sono la causa degli incidenti automobilistici. Peraltro il 29 settembre, sempre al Senato, è stato organizzato un convegno per parlare della validità di agopuntura, ayuyrveda, omeopatia e di altre terapie “complementari”, e non riconosciute dalla medicina, e soprattutto del loro eventuale ingresso tra le pratiche a carico del Servizio Sanitario Nazionale. 
Il secondo episodio va in scena nell’Aula della Camera dove la deputata Ilaria Capua, virologa eletta con Scelta Civica, ha presentato le sue dimissioni (accolte con 238 voti a favore e 179 contrari) dopo il proscioglimento dall’assurda inchiesta giudiziaria che insieme all’infamante campagna di stampa, alimentata anche da numerosi esponenti politici del Movimento 5 Stelle, l’ha inchiodata per anni nel ruolo di untrice con accuse infondate. La Capua, che ha scoperto la sequenza genetica dell'aviaria, nel 2014 era stata iscritta nel registro degli indagati per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, abuso di ufficio e traffico illecito di virus. 
«Dopo un anno dalla mia elezione», ha detto l’ex deputata in Aula, «sono stata travolta da un’indagine giudiziaria risalente agli anni duemila che mi accusava di reati gravissimi, uno dei quali punibile con l’ergastolo. È stato per me un incubo senza confini e una violenza che non solo mi ha segnata per sempre, ma che ha coinvolto e stravolto anche la mia famiglia. L’effetto più devastante che queste accuse hanno avuto sul mio ruolo di parlamentare è stato quello di avere minato la mia credibilità, ed è proprio in questo particolare della vicenda che entra in gioco la parola “rispetto”». Da qui la scelta di lasciare l’Italia e la Camera per andare a dirigere un centro di eccellenza dell’Università della Florida. 
Il nostro marziano capirebbe questo, dell’Italia: chi ha scoperto e isolato il virus dell’influenza aviaria va a lavorare in America e lascia il Parlamento dove invece restano i sostenitori dell’antivaccino e si discute amabilmente, tra una proposta di legge e l’altra, di scie chimiche e medicina alternativa. 

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