[autismo-biologia] Fw: [autismo-scuola] tragedia a Vespolate

Mariano Fagiolo marianofagiolo a alice.it
Mer 9 Nov 2016 18:32:46 CET


E' GIA' SUCCESSO. 
NON DOVREBBE RISUCCEDERE. 
EPPURE RISUCCEDE.

PERCHE'?



Nel 2006 un padre in Sicilia strangolò con i cavi di emergenza della batteria il figlio ventenne autistico.

Il Giudice mostrò, allora, di aver ben inquadrato il probema...

\\\  L'8 novembre 2007 il gup Lorenzo Matassa ha condannato, col rito abbreviato, a 9 anni e 4 mesi di reclusione Calogero C.
 Nella motivazione della sentenza il gup ha escluso la premeditazione condividendo quando sostenuto dal legale di C., Giuseppe Sciarrotta.

                Scrive il magistrato nelle 20 pagine della motivazione letta in aula contestualmente al dispositivo:
"Senza pietismo e vittimizzazioni, ma solo per comprovare al processo la verità di un fatto storico può affermarsi che le condizioni di vita familiare e sociale dell'imputato erano, al tempo della commissione del reato, condizionate dal pesante fardello di omissioni, incoerenze e fraintendimenti del sistema socio-sanitario in materia di salute che generano gravi compromissioni del diritto fondamentale previsto dalla Costituzione".

                  "Cosa fa lo Stato - si chiede il G.U.P. - per curare chi è colpito dal male autistico? In quale modo si tutela l'integrità delle famiglie che da questo male vengono travolte?. La risposta triste e disarmante è purtroppo quella che implica l'assenza: nulla. Il magistrato definisce non efficiente la realtà in materia di cura, assistenza e ausilio alla malattia mentale".

Pur ribadendo che "l'assassinio non è tollerabile, né scusabile", il gup tiene conto del dramma di Crapanzano che, in solitudine, senza alcun aiuto delle istituzioni, "per quasi trent'anni ha dedicato interamente al figlio disabile la sua vita". Queste argomentazioni hanno indotto Matassa a concedere all'imputato le attenuanti generiche. "Non ci fu dramma della follia - conclude il magistrato - ma dramma della malattia".

La madre della vittima era stata citata come parte offesa dalla procura ma non si è costituita parte civile. Calogero C., che grazie al rito abbreviato ha potuto godere dello sconto di pena di un terzo, resta comunque libero fino a quando la sentenza non diventerà definitiva.\\\
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