[autismo-biologia] aggressivitá

Armando mazzoni.armando a libero.it
Dom 6 Nov 2016 23:16:22 CET


Viene anche a me il dubbio che, mentre sembra piu' adatto scomporre l'insegnamento di abilita' accademiche e non, parcellizzandolo in obiettivi e sotto-obiettivi, cercare di smontare il controllo ambientale operato dall'autistico, estremamente complesso e sofisticato, un comportamento alla volta (e l'aggressivita' e solo uno dei tanti e correlati comportamenti controllanti e patologicamente compensativi) sia poco efficace.

Questo sia in termini di intervento cognitivo-comportamentale che farmacologico



> Il giorno 06 nov 2016, alle ore 15:16, Tiziano Gabrielli <tgabrielli a alice.it> ha scritto:
> 
> Il termine "aggressività" spariglia e primeggia su ogni altra considerazione. Se poi vai ad incontrare quel ragazzo, quella famiglia, se meglio ancora li conosci nel loro percorso di vita,  sai che il problema vero è il controllo ambientale che il ragazzo ha assunto negli anni. Controllo "patologico" su persone, cose, accadimenti, che contro ogni evidenza oggettiva, veniva, per amore o/e ignoranza, di volta in volta interpretato come volontà, scelta libera e funzionale del ragazzo con autismo, favorito, assecondato, tutelato in ogni inadeguatezza perché si potesse esprimere, perché sperimentasse, comprendesse, ecc. in nome delle sue competenze scolastiche e non, delle sue precocità in questo o quello. Tutto ciò che usciva dai binari di una adeguatezza, di uno sviluppo psicologico adeguato, è stato tutelato per anni. L'aggressività è un minimo aspetto di un tutto assai più devastante nella sua dissonanza ma non se ne parla mai. Si cerca il comportamento bersaglio mentre è l'intervento in sè sin dall'esordio che non ha funzionato.
> 
> Inviato da iPhone
> 
>> Il giorno 06 nov 2016, alle ore 12:38, daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it> ha scritto:
>> 
>> Alla lista di discussione autismo-scuola é giunto il messaggio che segue
>> 
>> “Mio figlio è autistico, tuttavia in questi anni ha imparato ad esprimersi, sa leggere e scrivere correntemente e capisce quello che legge. E' in grado di rispondere a domande aperte e chiuse sugli argomenti di studio e se la cava benino in tutte le materie. Ma quest'anno improvvisamente a scuola ha manifestato dei comportamenti aggressivi "
>> 
>> Il racconto di questa mamma, il cui figlio é alla scuola media, é simile a tanti altri.
>> Ragazzi che hanno fatto tanti progressi, che hanno avuto un percorso lineare nell’acquisizione di tante abilitá improvvisamente presentano comportamenti aggressivi.
>> Questa evenienza, tanto frequente, dovrebbe essere prevista dai centri dedicati alla cura dell’autismo. Dovrebbe essere considerata un’emergenza per la quale i genitori abbiano la possibilitá di chiedere e ottenere un intervento urgente. E i professionisti della Sanitá dovrebbero mettere in atto tutte le strategie possibili, privilegiando quelle abilitative e usando, con prudenza e con attento monitoraggio, i farmaci.
>> Alcuni casi non rispondono a nulla e per questi casi bisognerebbe prevedere dei periodi di sollievo per la famiglia con brevi permanenze del figlio in ambienti dedicati.
>> Assistenza e ricerca dovrebbero poi convergere per studiare le basi biologiche dell’aggressivitá e per ricercare nuovi approcci terapeutici.
>> 
>> Per quanto riguarda l’uso dei farmaci nella gestione dei gravi comportamenti dirompenti la linea guida inglese uscita nell’agosto 2013 e leggibile integralmente a
>> https://www.nice.org.uk/guidance/cg170
>> dice quanto segue (mia traduzione)
>> 
>> 
>> Interventi per  i gravi comportamenti problema
>>  
>> Prendi in considerazione la terapia con antipsicotici per trattare i comportamenti esplosivi quando gli interventi psicosociali o altri interventi sono insufficienti o non potrebbero essere praticati a causa della severità del comportamento.
>> I farmaci antipsicotici dovrebbero essere prescritti inizialmente e monitorati da un pediatra o da uno psichiatra che dovrebbe
>>  - Identificare il comportamento bersaglio
>>  - Decidere una misura appropriata per monitorarne l’efficacia, includendo la frequenza e la severità del comportamento e la misura dell’impatto globale dello stesso
>> - Rivedere l’efficacia e ogni effetto collaterale del farmaco dopo tre o quattro settimane
>> - Sospendere il trattamento se non ci sono segni di una risposta clinicamente importante dopo sei settimane.
>> 
>>      Daniela MC
>> 
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>> Lista di discussione autismo-biologia
>> autismo-biologia a autismo33.it
>> ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici).
>> Fondazione Augusta Pini ed Istituto del Buon Pastore Onlus.
>> Per cancellarsi dalla lista inviare un messaggio a: valerio.mezzogori a autismo33.it
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