R: R: [autismo-biologia] Neurobehavioral Unit (NBU)

mazzoni.armando a libero.it mazzoni.armando a libero.it
Dom 10 Gen 2016 20:44:29 CET


Ammesso e non concesso che il campione di 50 persone da 16 a 31 anni con QI>72 sia rappresentativo,i dati ci dicono, nel peggiore dei casi, che il 44% dei casi ha comorbidità psichiatriche…ma anche che il 56% no.

 

Sarebbe interessante confrontare questo dato, in Italia, con la percentuale di comorbidità rilevate nelle strutture che a vario titolo si occupano di adulti.

 

Assodato che autistici si nasce, sarebbe anche interessante ribaltare l’approccio, andare a cercare un campione in quel 56%, studiare capire il suo passato e il suo presente, se in qualche modo ossessivo-compulsivo (ad es.) si diventa per fattori ambientali.  

 

Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di ANGSA - RAVENNA
Inviato: sabato 9 gennaio 2016 18:16
A: Autismo Biologia; 'daniela marianicerati'
Oggetto: Re: R: [autismo-biologia] Neurobehavioral Unit (NBU)

 

Concordo pienamente anch'io. in questi 20 anni in angsa ho visto tanti ragazzi crescere ed aumentare , con l'età, le comorbidità psichiatriche. L'ossessivo- compulsività fa parte del "corredo autistico" o vi è un limite oltre il quale possiamo parlare di disturbo specifico? La sindrome ansiosa è la conseguenza di una accresciuta consapevolezza per la propria condizione, o una condizione di base che molti interpretano come la molla che fa scattare i comportamenti O.C. ? 

Il fatto che non si riesca ad avere un'adesione agli interventi cognitivo comportamentali che si adottano nei normotipici temo porti ad abbandonare la strada di ricerca di qualche soluzione. Restano solo i farmaci, con i quali  ben poco si ottiene nello specifico.

Tutto ciò, scusandomi per l'invasione da incompetente, solo per ribadire l'assoluto bisogno di Psichiatri formati e di quella ricerca- azione cui fa cenno Daniela, sia per una corretta diagnosi di comorbidità , sia per un trattamento alternativo ai farmaci,o comunque più mirato, perchè è in questi casi che assistiamo a prescrizioni eccessive.

Grazie per l'attenzione.

Noemi---- Original Message ----- 

From: Coordinamento <mailto:coord.autismo.piemonte.onlus a gmail.com>  

To: 'daniela marianicerati' <mailto:marianicerati a yahoo.it>  ; 'Autismo Biologia' <mailto:autismo-biologia a autismo33.it>  

Sent: Saturday, January 09, 2016 10:44 AM

Subject: R: R: [autismo-biologia] Neurobehavioral Unit (NBU)

 

Condivido completamente le considerazioni di Daniela.

C’è tanto da dire e da fare su questo fronte!

Come fare a indirizzare dei ricercatori a dedicarsi meglio in questo ambito, e come indirizzare fondi dedicati a questa ricerca?

Può aiutarci forse la nuova legge di stabilità? 

 

Grazie mille Daniela per i tanti spunti……

Un saluto

Benedetta demartis

Angsa Novara-Vercelli Onlus e

Coordinamento Autismo Piemonte

 

Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it [mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di daniela marianicerati
Inviato: sabato 9 gennaio 2016 09:57
A: Autismo Biologia
Oggetto: Re: R: [autismo-biologia] Neurobehavioral Unit (NBU)

 

Il Venerdì 8 Gennaio 2016 22:06, "mazzoni.armando a libero.it" <mazzoni.armando a libero.it> ha scritto:

 

 

Un po’ di considerazioni personali e domande:

·         “diagnosticare e trattare ogni disordine psichiatrico che sia distinto dal disturbo comportamentale”..che vuol dire? E soprattutto si può fare con scientificità e senza arbitrio?

 

 

Vuol dire che una persona con autismo puo' avere gli stessi disordini psichiatrici che hanno gli altri esseri umani: depressione, disturbi d'ansia, disturbo bipolare, schizofrenia ecc. Chi ha fatto ricerche in questo campo ha visto che questi disturbi, distinguibili dall'autismo, sono molto piu' frequenti tra le persone con autismo che nel resto della popolazione. Essendo queste malattie curabili, se non si diagnosticano, dando la colpa di ogni sintomo all'autismo in quanto tale, si rischia di non curare malattie curabili.

Detto questo, si pone il problema di fare diagnosi e terapia. Il problema della diagnosi e' oggetto di ricerca, in quanto la diagnosi di queste malattie si fa solitamente sulla base di quanto il paziente dichiara sulla sua soggettivita', cosa impossibile per molte persone nello spettro. 

Sono in corso ricerche finalizzate a identificare criteri diagnostici specifici per la diagnosi della comorbilita' psichiatrica nelle persone con autismo. E' uscito qualche mese fa l'articolo “Depression and its measurement in verbal adolescents and adults with autism spectrum disorders”,

 

 <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Gotham%20K%5Bauth%5D> Katherine Gotham, Ph.D.,1  <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Unruh%20K%5Bauth%5D> Kathryn Unruh, B.S.,2 and  <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Lord%20C%5Bauth%5D> Catherine Lord, Ph.D.3

 

 <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/eutils/elink.fcgi?dbfrom=pubmed&retmode=ref&cmd=prlinks&id=24916450> Autism. 2015 May; 19(4): 491–504.

 

 <http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4467786/> http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4467786/

 

La ricerca e' finalizzata a identificare una metodologia rigorosa per fare diagnosi di

 

depressione nelle persone con autismo. Per cominciare gli autori hanno preso un

 

campione di 50 soggetti dai 16 ai 31 anni con linguaggio fluente e quoziente intellettivo di

 

72-140.

 

Copio i risultati

 

“Ten participants received a secondary diagnosis of a current active mood disorder (20%

 

of sample; n=7, Major Depressive Disorder; n=2, Dysthymic Disorder; n=1 Mood

 

Disorder-Not Otherwise Specified). Twelve individuals received a diagnosis of a current

 

anxiety disorder (24% of the sample; n=4, Generalized Anxiety Disorder; n=3, Obsessive-

 

Compulsive Disorder; n=5, Anxiety Disorder-Not Otherwise Specified).”

 

 

Naturalmente fare diagnosi di comorbilita' psichiatrica nei soggetti con autismo associato a

 

disabilita' intellettiva e grave limitazione della comunicazione e' molto piu' difficile. Per

 

questi bisogna valorizzare sintomi diversi dal racconto del paziente e soprattutto

 

valorizzare quanto riferito dai genitori o chi per loro.

 

Una volta fatta la diagnosi, che puo' essere anche una diagnosi non di certezza ma di

 

probabilita', si pone il grosso problema della terapia. Sappiamo che la risposta agli

 

psicofarmaci delle persone con autismo e' spesso peculiare, imprevedibile e non

 

raramente paradossa. 

 

Proprio per questi motivi la cura della comorbilita' psichiatrica dovrebbe essere concepita

 

come ricerca-azione. Non credo ci siano protocolli specifici di diagnosi e cura e proprio per

 

questo bisognerebbe costruirli, cosa possibile se si da' la possibilita' ad alcuni medici di 

 

dedicarsi specificamente a questo campo che sta emergendo in tutta la sua gravita'.

 

  Daniela MC

 

 

 


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