[autismo-biologia] I: [1793] "Epidemia" di autismo: (forse) risolto il rompicapo

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Lun 3 Ago 2015 21:25:35 CEST


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Press-IN anno VII / n. 1793

Panorama del 03-08-2015

"Epidemia" di autismo: (forse) risolto il rompicapo


Una nuova analisi conferma: l'aumento esplosivo dei casi osservato negli ultimi anni negli Stati Uniti sarebbe dovuto a una crescita delle diagnosi.



Il numero dei bambini inseriti nei programmi scolastici speciali con una diagnosi di autismo è più che triplicato negli Stati Uniti dal 2000 al 2010, tanto che – anche per altri dati simili - si è parlato di “epidemia” a proposito di questo disturbo. Ma è davvero così? Molti esperti hanno sempre sostenuto che quello che appare come un aumento tumultuoso sia in realtà dovuto non a un incremento reale dei casi di malattia, ma a una crescita delle diagnosi, cioè al fatto che vengano riconosciuti ed etichettati come “autistici” bambini che fino a non molto tempo fa non avrebbero avuto una diagnosi precisa, o ne avrebbero avuto una diversa.

Ora uno studio svolto negli Stati Uniti sembra confermare proprio questa teoria, e cioè che il grosso dei casi “in più” sia da attribuire a un aumento delle diagnosi. 



La nuova ricerca è stata condotta da Santhosh Girirajan, un geneticista della Pennsylvania State University, University Park, analizzando i dati raccolti nei vari stati americani sui circa 6,2 milioni di bambini partecipanti ai programmi scolastici per alunni con disabilità. A seconda della diagnosi specifica, ciascun bambino viene inserito in una di tredici diverse categorie di disabilità, che vanno dall’autismo alla cecità. Tra il 2000 e il 2010, il numero di bambini diagnosticati come autistici è salito da 93mila circa a quasi 420mila: un incremento enorme. Ma, come i ricercatori hanno osservato, l’aumento dei casi di autismo è andato di pari passo con la diminuzione delle diagnosi di altri disturbi mentali: quasi due terzi dei casi in più di autismo corrispondono ad altrettanti in meno di bambini diagnosticati nella più generica categoria “disabilità intellettive”, che sono passati da 637mila a 457 mila circa.



Il motivo di questa difficoltà da parte dei medici a riconoscere l’autismo è dovuta al fatto che il disturbo si presenta spesso con una variabilità di tratti e di livelli di gravità, che non sempre danno luogo a una diagnosi è univoca. I disturbi dello spettro autistico, come vengono chiamati, rimangono in gran parte ancora sconosciuti, non ne è stata ancora individuata una causa precisa. 

Per quello che se ne sa oggi, sembra accertato che sia presente una predisposizione ereditaria, anche se non sono stati identificati geni specifici. E sempre più si fa strada l’ipotesi che qualcosa vada storto nello sviluppo di alcune strutture cerebrali, o delle loro connessioni, fin dallo sviluppo del feto nell’utero. Tra i fattori di rischio identificati c’è la nascita prematura, o l’età avanzata del padre. 

C’è anche da dire che, nonostante l’aumento delle diagnosi spieghi probabilmente la maggior parte dell’esplosione dei casi, una piccola crescita sembra comunque esserci.



di  Chiara Palmerini



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