R: [autismo-biologia] priorità nella riabilitazione

Francesco Enrici francesco.enrici a hogrefe.it
Mer 17 Set 2014 18:45:39 CEST


Buongiorno.

Sulla scorta delle frasi scritte qui sotto, in cui si sottolinea
l’importanza della comprensione dello stile di funzionamento segnalo una
importante novità editoriale destinata ai clinici che si occupano di
individuare le priorità nella riabilitazione e che desiderano verificare
l’efficacia del trattamento proposto.



È da oggi disponibile ASDBI (ASD Behavior Inventory), il primo strumento
standardizzato che permette di raccogliere informazioni da genitori e
insegnanti sul comportamento del bambino affetto da Disturbi dello Spettro
Autistico. La valutazione restituisce una descrizione completa del profilo
di funzionamento, relativamente sia agli aspetti adattivi sia a quelli
problematici, focalizzandosi sulle principali aree generalmente compromesse
nel caso di ASD: comunicazione, interazione sociale reciproca, rituali e
apprendimento di competenze.

Per maggiori informazioni:
http://hogrefe.it/it/catalogo/test/bambini-e-adolescenti/asdbi-asd-behavior-inventory/



Saluti.

Francesco Enrici

Hogrefe Editore



*Da:* autismo-biologia-bounces a autismo33.it [mailto:
autismo-biologia-bounces a autismo33.it] *Per conto di *daniela marianicerati
*Inviato:* martedì 26 agosto 2014 10:04
*A:* lista autismo-biologia
*Oggetto:* [autismo-biologia] priorità nella riabilitazione



Sandro Ghezzo ha citato, condividendola, la seguente frase

"... imparerai che esistono due tipi di persone con disabilità: quelle
stressate e quelle no. Le persone stressate sono quelle che vengono
bersagliate tutto il giorno, quelle non stressate sono quelle i cui
genitori ti dicono: è come suo zio!..."



Queste parole hanno forse significato per altri tipi di disabilitò, in cui
la riabilitazione e la vita  sono ben distinte. Nell’autismo la vera
riabilitazione e, di conseguenza, il ruolo dei terapeuti è di tutt’altro
tipo. La priorità non è l’ambulatorio o la palestra dove si fanno delle
cure riabilitative, ma le indicazioni da dare all’intorno sociale per
comprendere e aiutare la persona in difficoltà nel suo ambiente naturale.

L’autismo ad alto funzionamento pone poi dei problemi e la necessità di
strategie peculiari.

Io ho trovato esemplare la strategia adottata  dall’équipe dell’ASL di
Ravenna, presentata al convegno di ANGSA Ravenna dello scorso gennaio da
Alessandra Annibali, che si puo’ ascoltare su youtube

https://www.youtube.com/watch?v=6PPwypG79yQ&list=UU4F3OB9gP1QuSpGXfuyCY8Q



Un ragazzo di 17 anni frequenta una scuola superiore senza diagnosi e senza
insegnante di sostegno, ma ha delle stranezze che mettono a disagio lui
stesso, gli insegnanti e i compagni.

Gli operatori dell’ASL esaminano il giovane, fanno la diagnosi di Asperger,
parlano a lungo con gli insegnanti e i compagni per fare capire lo stile di
funzionamento peculiare dei giovane con i suoi punti di forza e di
debolezza. Dopo questo intervento tutti si sentono meglio, sanno cosa
devono accettare e cosa possono migliorare, mantengono gli stessi
programmi, ma sanno quali aggiustamenti e quali strategie possono aiutare
Davide. La coordinatrice, Suor Beatrice, conclude dicendo che il buon senso
e la benevolenza, che hanno sempre usato nei confronti del ragazzo, non
sono bastate. Insieme a queste le competenze acquisite con la consulenza
hanno migliorato grandemente l’efficacia dell’insegnamento e il benessere
di tutti.

Nessun centro, nessuna ora di terapia riabilitativa,nessun insegnante di
sostegno, ma solo un training alle persone, in primis ai compagni, e
piccoli adattamenti dell’ambiente.
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