[autismo-biologia] ricerca biologia: quali ostacoli?

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Gio 2 Ott 2014 20:59:22 CEST


Armando Mazzoni ha scritto:
 
“Credo che, a fronte di
una scienza molto lentamente in costruzione attorno all’Autismo, non sia
irragionevole e dannoso, anche solo ideologicamente, sostenere e credere che
l’Autismo sia in qualche modo e misura trattabile a qualsiasi età con
interventi educativi e farmaci specifici (quando arriveranno, e non con
psicofarmaci aspecifici).
 
Quello che personalmente
voglio è l’edificio della Scienza e che sempre meno mattoni vadano in qualsiasi
tipo di residenza”
 
Il fatto stesso di dare vita ad un forum denominato
autismo-biologia significa che i promotori e i partecipanti condividono quanto
scrive Armando.
 
Ma quali ostacoli si frappongono al decollo della ricerca
biologica?
 
Il più grave è costituito dalla concezione di autismo che ancora
circola prepotente tra molti professionisti e in troppe Università. Se si pensa
che l’autismo sia un banale disagio psicologico dovuto all’inadeguatezza della
mamma o del papà, nessuno farà ricerca scientifica per cercare farmaci mirati o
comunque terapie di tipo biologico.
Le 10 domande alla sindrome borderline Asperger
http://www.adhikara.com/edizioni-hualfin/volume-5-6/domandeasperger.pdf
non sono
una boutade da carnevale, ma sono poste da Romeo Lucioni, che dal 2005 ha un
incarico di insegnamento per masters presso la Facoltà di Scienze della Formazione
dell’Università di Messina.
 
Se “i segni caratteristici
della Sindrome di Asperger possono essere individuati in:
1) opposizione ed odio verso l’altro che si struttura come parte
maschile-fallica e 
che prende l’avvio dall’opposizione al padre-arcaico-immaginario
considerato 
perfido e primum movens di tutti i mali;
2) “oggetto genitoriale” deformato per la prevaricazione del fallo
sadico sul seno 
sottomesso”
 
non ci sono le premesse per fare della ricerca biologica.
  
Quando poi si forma un valido gruppo di ricerca sull’autismo che
presenta un progetto ad un’azienda ospedaliera o universitaria, questa fa di tutto
per mettere il bastone fra le ruote. 
 
Faccio alcuni esempi: dopo che il comitato scientifico e il
comitato etico avevano approvato una sperimentazione con vitamine e
oligoelementi a tossicità zero e ad efficacia probabile, gli organi di governo
dell’azienda hanno imposto un’assicurazione di 75000 euro, come se si trattasse
di un trapianto d’organo. Per questo la sperimentazione non è ancora partita
dopo cinque anni dalla proposta.
 
Un altro gruppo universitario ha presentato un progetto di ricerca
multicentrica di biologia molecolare in collaborazione con qualificati centri
europei. Qui non c’è sperimentazione di terapie per cui non esiste alcun
rischio di provocare danni.
 Tutti i capofila, italiani e stranieri, sono scienziati conosciuti
e stimati nella comunità scientifica internazionale.
 Non si capisce per quale motivo il comitato etico non ha approvato.
Giudizio sospeso. Non sappiamo come andrà a finire, ma, anche se in futuro la
risposta sarà positiva, il comitato ha in ogni caso rallentato una ricerca che
andava promossa e accelerata per il disperato bisogno che c’è di arrivare a
terapie mirate per una condizione grave, diffusa, la cui durata coincide con
quella della vita.
 
Non ho nominato il fattore economico perché credo che quello
sarebbe superabile.
 
Se la gente si rendesse conto della tragedia immane che è l’autismo
e della reale possibilità di curarla, se si prendesse una strada di
razionalità, basterebbe fare la raccolta di un euro coi telefonini e
arriverebbero i miliardi necessari.
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