R: [autismo-biologia] Lo studio: "Rischio autismo, metà genetico e metà ambientale"

mazzoni.armando a libero.it mazzoni.armando a libero.it
Mar 6 Maggio 2014 20:12:22 CEST


L’articolo che lei cita mi sembra esemplare riguardo a cosa ancora si
nasconde, volontariamente o no, dietro la parola ambiente.

Nel suddetto articolo nel NURTURE vengono ben evidenziate le privazioni
sociali, tra cui spicca lo stile mimico espressivo dei genitori, come
co-fattori. Se esiste una vera relazione tra sviluppo tipico o autistico e
l’ambiente socio-culturale andrebbe dimostrato; in tal caso avremmo uno
strumento accessibile di prevenzione/attenuazione dei danni.

 

Se, invece, non si hanno evidenze scientifiche, si riapre la tetra porta di
interpretazioni psico-genetiche e quantomeno si riesce nella facile impresa
di far affiorare sensi di colpa nei genitori.

 

Cordiali saluti

 

AM

 

Da: autismo-biologia-bounces a autismo33.it
[mailto:autismo-biologia-bounces a autismo33.it] Per conto di Dr Stefano
PALAZZI (UONPIA)
Inviato: martedì 6 maggio 2014 17:53
A: Autismo Biologia
Oggetto: Re: [autismo-biologia] Lo studio: "Rischio autismo, metà genetico e
metà ambientale"

 

Affermare che l'autismo sia metà genetico e metà ambientale non è
revanscismo psicosociale di fronte alle presunte impasse della
neurogenetica. 
Negli anni '80 e '90 mi onoravo di essere tra i non molti che capivano le
analisi epidemiologico-multivariate degli articoli di allora, ma oggi sono
anch'io tra quelli che non comprendono le analisi genetico-computazionali di
articoli quale quello citato da Daniela MARIANI CERATI e Davide VIGNA.
A volte non li comprendiamo perché chi raccoglie i dati grezzi è un clinico,
chi li elabora uno statistico, e chi scrive l'articolo un dottorando di
ricerca.
Negli anni '80 e '90 la novità era che l’autismo NON fosse esclusivamente
legato all'accrescimento (NURTURE):
- per questo furono create iniziative quali l’osservatorio regionale
sull’autismo nell’hinterland milanese e altri programmi analoghi in varie
regioni.
Oggi è anticonformistico affermare che l’autismo NON è solo un problema
genetico (NATURE):
- ma l'epigenesi ci appare ancora molto molto complicata, come dimostra
l'assurdo uso "compassionevole" delle staminali.

La questione è che il rischio-autismo è dato da NATURE+NURTURE + il nostro
margine di errore valutativo.
Come avviene per diabete, schizofrenia, morbo di Parkinson e altre
condizioni, nell'eziopatogenesi interagiscono molecole di DNA e molecole
ambientali.
In questo senso, se qualcosa va storto, è 50% genetica e 50%
ambiente-molecolare. 
L'esempio "più semplice" è la fenilchetonuria
http://it.wikipedia.org/wiki/Fenilchetonuria , anch'essa occasionalmente
associata allo spettro autistico.
In allegato trovate anche la traduzione Google dell'articolo "L’eziologia
elusiva dell’autismo: natura e cultura?" reperibile in
www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2718778/
Un saluto cordiale,

Stefano PALAZZI


 



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