[autismo-biologia] I: [1034] "Staminali per i bambini autistici". La rotta della disperazione Bari-Kiev

nautilus4 a alice.it nautilus4 a alice.it
Mer 30 Apr 2014 11:30:42 CEST


Buongiorno a tuttiqualche anno fa sono entrato in contatto con il "giovane" dottor Antonucci , allora propagandava l'Istituto Pasteur e una non meglio precisata Università americana , era tutto per il DAN o altre cose non meglio specificate ...oggi si è buttato verso le staminali ...sarebbe interessante iniziare a capire come mai i 3 principali "guaritori" Italiani dell'Autismo vengano da BARI !
Alberto




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Data: 30-apr-2014 10.44

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Press-IN anno VI / n. 1034

La Stampa del 30-04-2014

"Staminali per i bambini autistici". La rotta della disperazione Bari-Kiev


Uno psichiatra pugliese il nuovo Vannoni: le famiglie pagano 12 mila euro a viaggio.



In teoria, l'indirizzo giusto sarebbe via Bari 29. Così dice il biglietto da visita. Ma il mondo del dottor Nicola Antonucci, «specialista in psichiatria», è nascosto dietro un portone condominiale al civico 27. Chissà perché. Dalla strada non si vede niente. All'interno, c'è una villetta in affitto di un color rosa antico, fra palme e pini marittimi. E sul cancello, la targhetta: «Biomedical Center, for autism research and treatment». Qui si viene a cercare una cura per l'autismo, quella che la medicina ufficiale non può offrire.



E partendo da qui, si può organizzare un viaggio in Ucraina, per sottoporre un figlio malato a un trattamento a base di cellule staminali. Dodicimila mila euro a infusione, compresi i biglietti aerei, due notti in hotel e rimborso spese per il medico accompagnatore. Antonucci, appunto. Perché nel ramo non c'è solo Davide Vannoni, l'inventore del metodo Stamina, che la procura di Torino ritiene una truffa. Il mondo dei venditori di miracoli è affollatissimo. 



«Mi sono rivolto al dottor Antonucci dopo aver provato tutte le altre strade», dice Rocco Urcioli. È il padre di un bambino autistico che si chiama Bryan. Ed è, anche, di una sincerità disarmante: «Abbiamo tentato tutte le strade del mondo, per mio figlio. In questi anni ho speso non meno di 300 mila euro. Ho sentito Vannoni al telefono, ma a pelle non l'ho trovato simpatico. Mi sono rivolto al padre francescano Giovanni De Luca, che gestisce Villa Floria a Mignano di Montelungo. Abbiamo portato Bryan dal dottor Montinari, che cura l'autismo con l'omeopatia, ma il suo carattere spigoloso è entrato in rotta di collisione con quello di mia moglie. Alla fine, abbiamo conosciuto il dottor Antonucci... E non sono pentito del tentativo». 



Come è andata in Ucraina? «Lì c'è una specie di banca delle staminali. La prima infusione è stata molto utile, a mio parere. La seconda non ha prodotto alcun effetto». Ti racconta di questo viaggio verso Kiev, con la moglie Ivana, Bryan e il professor Antonucci: «La prima volta in una clinica molto fatiscente, quasi spaventosa. La seconda in un centro moderno e attrezzato. Preparano la flebo, non è possibile controllare il contenuto. Poi fanno alcune iniezioni al livello dell'addome. Un'operazione rapida, dura mezza mattinata. La prima volta Bryan ha iniziato a sudare tantissimo, mandava un cattivo odore. Si è scatenata una reazione chimica, che ha messo in moto dei processi cognitivi. Ne siamo convinti. La seconda iniezione, invece, nulla. Nessun cambiamento. Niente. Come se gli avessero dato da bere un bicchiere d'acqua...». 



Sul web, il nome del dottor Antonucci compare come referente italiano del progetto «EmCell». Ci sono rappresentanti in diverse parti del mondo: Cina, Emirati Arabi, Finlandia, Cipro, Corea. Basta chiedere. Ecco la lista delle malattie che ti promettono di curare con un'infusione: Aids, anemia, cancro, artrite reumatoide, disfunzione erettile, Alzheimer, Parkinson, Sla, colite ulcerosa, malattie del fegato, menopausa precoce. Ma i «top-6 trattamenti», i più richiesti, a quanto pare, sono: autismo, diabete, sclerosi multipla, distrofia muscolare, cuore e ringiovanimento. Dove finiscono le risposte ufficiali, incominciano loro. 



«È vero, ho accettato di mettere il mio nome e di essere il rappresentante italiano di EmCell - dice il dottor Antonucci - ma ci tengo a precisare una cosa importante: io non prescrivo trattamenti con le staminali, io accompagno i genitori che me lo chiedono». La sottigliezza viene specificata in video, via Skype, perché anche oggi Antonucci è in Ucraina. La sua segretaria, ci aveva informato: «La prima visita costa 180 euro. Il dottor Antonucci gira l'Italia. Si appoggia a diverse strutture. Alla Croce rossa di Settimo Torinese, al centro Prosperius di Firenze, certe volte visita in albergo. Venerdì sarà a Catania, la prossima settimana a Bergamo...». Oggi, intanto, ci parla da Kiev. Nell'inquadratura telefonica si intravede una stanza spoglia. Ha un paio di occhiali da vista con la montatura spessa. «Ho iniziato a interessarmi di autismo quando è nata mia figlia - dice - anche lei è affetta da questa malattia. Sono entrato in contatto con il dottor Jeff Bradstreet di At
lanta. È stato lui il primo a parlarmi della possibilità di ricorrere alle staminali. Cellule anti infiammatorie passepartout, così vengono chiamate. Ecco perché vengono utilizzate in tanti trattamenti diversi». Gli chiediamo: quanti bambini italiani ha portato a Kiev? «In tutto sei», risponde. Quanto guadagna per questo tipo di lavoro? «Nulla - giura Antonucci - chiedo solo un rimborso spese». Non ha paura di finire nella categoria degli stregoni-ciarlatani? «In Ucraina il trattamento è legale. Ma so di muovermi in una zona grigia, anche se non spingo i pazienti. Ripeto: accompagno chi vuole andare, faccio da tramite. Sono infusioni di cellule staminali fetali. Non credo siano miracolose, ma penso che la teoria di fondo sia molto valida. Supportano il sistema immunitario. Direi che il cinquanta per cento dei bambini ha avuto benefici significativi». Anche qui, non ci sono riscontri scientifici. Non si conosce il contenuto delle infusioni. Si pagano molti soldi, fuori da 
qualsiasi controllo. Anche qui, si incrociano tantissimi genitori lasciati soli con il loro dramma. Forse è proprio questa la materia prima di cui si nutrono queste «storie staminali»: la solitudine. Una televisione tedesca ha girato un documentario a Kiev intitolato «I bambini cavie». Anche la Bbc ha dedicato un reportage a questi viaggi. Si chiama «Last Hope Clinic», la clinica dell'ultima speranza.



@NiccoloZancan 



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