[autismo-biologia] Una notte ho sognato che parlavi

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Sab 2 Mar 2013 11:42:33 CET


Dopo che ho inviato il messaggio sottostante ho ricevuto numerose
mail di genitori che hanno altri figli oltre a quello con disturbi dello
spettro autistico, i quali si erano posti con angoscia il quesito del rischio
di ricorrenza per i figli sani. 
Un dato emerso recentemente dalla letteratura è l’importanza
di varianti genomiche de novo, ossia non presenti nel patrimonio genetico dei
genitori, che non hanno quindi nessuna probabilità di essere trasmesse da parte
dei fratelli.
Per sapere se una famiglia rientra in questa categoria a
rischio di ricorrenza non superiore a quello della popolazione generale bisogna
rivolgersi a centri qualificati: per l’esecuzione degli esami, per l’interpretazione
degli stessi e per dare consulenza ai genitori alla luce dell’anamnesi e degli
esami.  Per cominciare a fornire punti di
riferimento concreti agli interessati ho iniziato con l’inoltrare la mail al  Professor Marco Seri, Direttore dell’Unità
Operativa di Genetica Medica dell'Azienda Ospedaliera di Bologna e Direttore della Scuola di Specializzazione in genetica medica dell'Università di Bologna.
Ecco la sua risposta
“Concordo in pieno su ciò che ha detto la Prof. Maestrini.
Noi nel nostro laboratorio, oltre alla consulenza genetica, facciamo
l'array-CGH per la ricerca di varianti genomiche che se de novo, non aumentano
il rischio di ricorrenza. Sono disponibile a parlare anche con genitori che
abbiano dubbi in merito all'argomento”


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 Da: daniela marianicerati <marianicerati a yahoo.it>
A: lista autismo-biologia <autismo-biologia a autismo33.it> 
Inviato: Venerdì 1 Marzo 2013 11:29
Oggetto: [autismo-biologia] Una notte ho sognato che parlavi
 

E’uscito da
poco un libro autobiografico "Una notte ho sognato che parlavi" di
Gianluca Nicoletti, casa editrice Mondadori. L’autore è giornalista e padre di
un ragazzo con autismo. Dice tante cose tragiche e purtroppo vere in cui
molti genitori si possono riconoscere. Lo consiglio agli operatori e ai
cittadini in genere. Dalla vita vissuta descritta da una buona penna si capisce
molto di più che dai migliori libri di testo. A pagina 43  però dice una cosa che mi sembra errata e che
potrebbe scatenare  ingiustificati allarmismi. 
"Ho pure letto che i fratelli di autistici hanno un mucchio di
possibilità di generarne a loro volta (sembra un trenta per cento in più)" 
Essendo un libro di narrativa e non di scienza, l’autore non dà nessun
riferimento bibliografico. 
Ne ho parlato con Elena Maestrini e ci pare di potere affermare quanto
segue
 
Quando parliamo di autismo oggi, diamo per scontato che si parli di autismo
da causa sconosciuta dopo avere escluso la presenza delle cause che già ora si
possono evidenziare. In molti casi l'autismo e' dato da una
moltitudine di varianti geniche rare e con media/alta penetranza. In questi
casi  il rischio di ricorrenza potrebbe
variare di molto da famiglia a famiglia, da quasi 0 ad un rischio
elevato…Dipende dal tipo di variante che agisce nella singola famiglia.
Per i casi ad eziologia ignota c’è un aumento
statistico di rischio all’interno della coppia, ovvero per i fratelli del
probando Ma il rischio per parenti piu' lontani, come per i figli dei fratelli,
rimane basso, non dissimile da quello della popolazione generale. 
 
Se qualche iscritto alla lista è a conoscenza
di altri lavori che diano dati diversi, gli siamo grati se ci aggiorna.
Alla prossima
  
Daniela 


 
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