[autismo-biologia] segnalazione

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mar 6 Mar 2012 11:39:02 CET


Da: "d.arisi a ospedale.cremona.it" <d.arisi a ospedale.cremona.it>

A: "autismo-biologia a autismo33.it" <autismo-biologia a autismo33.it> 
Inviato: Giovedì 23 Febbraio 2012 13:37
Oggetto: [autismo-biologia] segnalazione
 

segnalo questo articolo sulla genetica, liberamente accessibile, appena apparso sul New England Journal of Medicine:
http://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMra1114194
cordiali saluti
Daniele Arisi


Ringrazio Daniele Arisi per averci segnalato questo
interessante articolo che si inserisce in una problematica molto attuale e con
molti punti interrogativi. 
Qual’ è il peso delle malattie monogeniche nello spettro
autistico? Quanto pesano le mutazioni monogeniche o le CNV (copy-number
variations) contenenti geni strategici nel determinare la grande prevalenza di
maschi?  Quale utilità ha fare diagnosi
di alterazioni genetiche causali che non hanno per ora delle conseguenze
terapeutiche?
Le conoscenze in questo campo sono in continua evoluzione
per cui è molto utile, soprattutto per i clinici, avere a disposizione delle
reviews come quella segnalata.
Per quanto riguarda le mutazioni genetiche singole a
significato causale della disabilità intellettiva, che puo’ essere o meno
associata ad autismo, lo studio del cromosoma X nei maschi offre il vantaggio
che esso non è duplicato e quindi una sua mutazione, se patogena, ha un
corrispettivo clinico.
Un dato riferito dall’articolo è che sono note mutazioni in
più di 90 geni sul cromosoma X che  causano disabilità intellettiva e queste costituiscono circa il 10% dei
casi di disabilità intellettiva nei maschi.
“Mutations
in more than 90 X-linked genes are now known to cause intellectual disability
and account for about 10% of cases”
Anche la
fonte da cui questo dato è tratto è in rete al link
ftp://senfiles.healthystartfv.org/Sort%20Literature%20Review%202000%20-%2020xx.Data/Ropers-2010-Genetics%20of%20Early%20On-1245358336/Ropers-2010-Genetics%20of%20Early%20On.pdf
Da qui copio quanto segue:
“91 different genes have been implicated in XLID, and
mutations in 41 of these have been found in patients with NS-XLID”
91 differenti geni sono stati implicati nella disabilità
intellettiva legata al cromosoma X e 41 di queste sono state trovate in
pazienti con disabilità intellettiva X linked non sindromica.
C’è in atto una vivace discussione, che è giunta anche in
tribunale, sulla opportunità di fare diagnosi che non hanno  conseguenze terapeutiche.
Io evidenzierei due ragioni: la prima è che, se il rapporto
causa effetto tra mutazione e quadro clinico è sicura, la famiglia smette di
cercare altre cause; la seconda è l’opportunità di ricerca che dà la conoscenza
di una singola mutazione che da sola puo’ causare disabilità intellettiva. Per
ogni gene si puo’ studiare la sua funzione, da qui ampliare la nostra conoscenza
sui meccanismo molecolari del funzionamento della mente e trovare nuovi target
per farmaci innovativi.
 
Nell’articolo del NEJM si parla anche di un altro argomento caldo: le CNV. Il fatto che esse esistano anche nella popolazione normale
rende difficile sia una loro interpretazione che un loro uso a scopo
diagnostico. Quello però che sta emergendo è che si iniziano a trovare CNV che
non esistono nei soggetti sani, tra queste la delezione 17q21.31
“All
17q21.31 deletions that have been identified are de novo, and the deletion has
never been seen in healthy control subjects. 
Its
prevalence is estimated to be approximately 1 in 16,000 persons”
 
Fa piacere leggere un articolo e sentirsi tanto ignoranti.
Vuol dire che la ricerca è molto vivace e sta facendo un po’ di luce sui
complicatissimi meccanismi del funzionamento del nostro intelletto. 
E come terapia? Nell’articolo c’è un accenno alla grande
speranza del momento
“Clinical
trials are under way to test new therapies for the fragile X syndrome on the
basis of the known function of FMR1.”
Se un farmaco risultasse vincente, questo costituirebbe un
rinforzo a proseguire nella ricerca e nello sviluppo di nuovi farmaci per le
gravi alterazioni dello sviluppo intellettivo .
-------------- parte successiva --------------
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