[autismo-biologia] donald

vanda.berti a libero.it vanda.berti a libero.it
Lun 9 Lug 2012 21:18:17 CEST


Ho letto con piacere il caso di Donald e del suo percorso di vita.

Esso è la dimostrazione che anche nell'autismo, si continua ad apprendere, 
SEMPRE, come per i normodotati, per i disabili, per l'handicap, è un messaggio 
di speranza.

In qualità di geriatria che per anni si è dedicata al recuperodelle capacità 
residue negli anziani, con opera di riabilitatore a 360 gradi, sono convinta 
che come nell'anziano disabile, anche nell'autismo non si debba mai allentare 
l'attenzione ed il fare, ma si debba continuare nell'opera di educazione, a 
piccoli passi, di terapia quotidiana al fine di raggiungere le diverse 
autonomie necessarie ad una normale vita di relazione.

Pazienti che sembravano segnati da un destino di totale dipendenza con l'aiuto 
di attenti famigliari, ottimi operatori, di sussidi e terapia, hanno raggiunto 
lo scopo di rientrare nel nucleo famigliare, nella società in modo dignitoso.

Il modello descritto da Kanner è un esempio da perseguire, perchè Donald c'è 
riuscito, e come per lui, altri ci riusciranno.

E' una sfida che facciamo a noi stessi, un impegno che dobbiamo assumere noi 
tutti , famigliari, amici, scuola, asl, operatori, educatori, volontari tutti 
si devono sentire partecipi e non accontentarsi dei risultati raggiunti, ma 
continuare sapendo che un futuro sempre migliore può esserci.

Come diceva Gramsci "Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire 
essere partigiani"

Partigiani di un'idea, di un progetto, di un futuro per i nostri ragazzi, 
senza demordere mai.
 vanda


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