R: [autismo-biologia] comunicato stampa di ANGSA Nazionale

s.grittani a libero.it s.grittani a libero.it
Lun 17 Dic 2012 12:07:06 CET


Carissimi,
raramente scrivo, ma frequentemente leggo i vostri contributi su questo utile 
spazio per l'aggiornamento, il confronto e la condivisione.
Riguardo all'articolo sul corriere della sera, ho sentito in questi giorni 
anche di peggio, a partire da alcune definizioni stesse di Sindrome di Asperger 
("una forma di fobia sociale con personalità schizoide"...) - è facile e 
sensazionalistico correlare lo strano e il pericoloso e questo, certo, può 
portare nei confronti delle persone con disturbo dello spettro autistico, ad un 
ennesimo stigma da ignoranza. Mi piacerebbe poter discutere delle persone con 
sindrome di Asperger. Non possiamo basarci sul poco che abbiamo letto 
(filtrato, peraltro, da giornalisti, non da tecnici) per dire che Adam Lanza 
era o non era Asperger, ma non possiamo neanche dire che in Italia gli Asperger 
hanno tutti il sostegno didattico, non riescono a prendere la patente, perché 
così non è. Essere poco "equipaggiati" per leggere la realtà sociale e 
contemporaneamente avere tanti strumenti cognitivi spesso è fonte di malesseri 
psicologici e sociali profondi - una persona con sindrome di Asperger che non 
riesce a comprendere il senso di una situazione sociale può attribuire ad essa 
una significato personale ed arbitrario e, col tempo, allontanarsi sempre di 
più dalle convenzioni sociali sentendosi "autosufficiente" nella lettura della 
realtà. La stragrande maggioranza delle persone Asperger tendono a ritirarsi e 
"scomparire" progressivamente per la società, altri trovano dei compagni di 
viaggio che li sostengono e che arrivano ad amare parte del loro stile di 
funzionamento cognitivo, sociale ed emotivo, altri ancora (pochissimi, per 
fortuna) tendono ad accumulare progressivamente rabbia nei confronti degli 
altri. E' chiaro che l'evoluzione dipende anche dalla famiglia in cui si vive o 
si è vissuti nell'età di sviluppo. Ma tutto questo c'entra fino ad un certo 
punto. Noi sappiamo che attraverso un riconoscimento e un trattamento precoce 
le persone con sindrome di Asperger possono imparare "attraverso l'intelletto" 
(come diceva Hans Asperger) quello che non riescono a cogliere istintivamente. 
Lasciare che un adolescente si "separi" dalla realtà attraverso videogiochi, 
ricerchi la solitudine, viva le occasioni di confronto sociale come stressanti 
(vedi bullismo a scuola), è responsabilità della società e non solo della 
persona, soprattutto se questa fatica a processare le informazioni che arrivano 
dall'interno e dall'esterno... Bisogna impegnarsi ad aiutare le persone come 
Adam Lanza molto molto tempo prima che la situazione esploda e bisogna farlo al 
di là che lui fosse o meno Asperger. 
In passato, peraltro, la letteratura aveva esplorato la correlazione tra 
sindrome di Asperger e crimini violenti e aveva concluso che non esisteva 
nessuna correlazione diretta tra i due.
Non vi rubo altro tempo e un saluto a tutti.
Serenella Grittani

>----Messaggio originale----
>Da: convegni a autismo33.it
>Data: 15/12/2012 20.12
>A: <autismo-scuola a autismo33.it>, <autismo-biologia a autismo33.it>
>Ogg: [autismo-biologia] comunicato stampa di ANGSA Nazionale
>
>Ed ecco il comunicato stampa della Presidente di ANGSA Nazionale
>
>ASSOCIAZIONE NAZIONALE
>GENITORI  SOGGETTI AUTISTICI
>
>
>Bologna, 15 dicembre 2012
>
>Comunicato stampa su Adam Lanza
>
>
>Adam Lanza ha assassinato una trentina di persone, quasi tutti bambini,
>senza apparente motivo, in una scuola di Newtown, non lontana da N.Y.
>Che si tratti di follia è fuori dubbio, ma non si può etichettare come
>autistico questo giovane, dato che l’ufficiale di polizia competente per
>il caso “ha ritenuto che non fosse chiaro quale tipo di disturbo psichico
>avesse Adam”. E’ vero che in USA si è molto allargata la tipologia della
>disabilità mentale definita autistica, estendendola anche a casi che in
>Italia non sarebbero mai stati classificati in questo modo, ma pure non si
>può riconoscere in questa fattispecie neppure le forme meno gravi di
>autismo.
>Questo giovane guidava la macchina, aveva fatto il liceo in classi
>normali, ottenendo pure alti voti ed apparteneva ad un club di alta
>tecnologia informatica col quale organizzava party.
>I compagni avevano notato le sue stranezze, timido, taciturno e con
>accessi di rabbia che, secondo una teste, curava con psicofarmaci. Non
>risulta che fosse stato sottoposto a nessuno di quei programmi per
>autistici che vengono normalmente attuati in USA.
>Stupisce che la madre avesse portato Adam a fare battute di caccia,
>insegnandogli  a sparare, e che non avesse tenuto sotto chiave tutte le
>armi che collezionava, fra le quali armi a ripetizione. Questa grave
>imprudenza è costata la sua vita e quella di tanti altri innocenti.
>Teniamo a precisare che le persone definite con autismo in Italia sono
>completamente diversi da Adam e non sarebbero in grado, neppure volendo, 
>di attuare una simile strage.
>Chiediamo alla stampa di fare maggiore attenzione, anche e sopra tutto nei
>titoli, alla realtà dei fatti ed al parere degli esperti, per evitare che
>si diffonda lo stigma a carico di persone come quelle con autismo, che già
>sono gravate da enormi problemi relazionali.
>Le persone con autismo non vogliono il male degli altri e non sarebbero
>mai capaci di organizzare un piano di strage così tremendo come quello di
>Newtown.
>
>La Presidente di Angsa onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti
>Autistici)
>Prof.Liana Baroni,        baroniliana a gmail.com
>
>nostri siti:
> www.angsaonlus.org
>www.autismo33.it
>
>
>
>
>-- 
>Convegni Autismo33.it
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