[autismo-biologia] shank 3

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Dom 20 Mar 2011 22:48:17 CET


Dal blog di Autism Speaks segnalo l’articolo
“Turning Medical Science into Medical Treatments: The Quest for Translation in 
Phelan-McDermid Syndrome”
leggibile al link
http://blog.autismspeaks.org/2011/03/19/turning-medical-science-into-medical-treatments-the-quest-for-translation-in-phelan-mcdermid-syndrome/

 
Phelan-McDermid Syndrome è sinonimo di “22q13 Deletion Syndrome”
Copio alcuni stralci dal link
“virtually all cases of chromosome 22 abnormalities that cause Phelan-McDermid 
Syndrome share damage to or loss of the SHANK3 gene as a common feature.  SHANK3 
gene mutations are also found in about 1% of the general autism population”
Ora faccio qualche considerazione di carattere generale.
Tutte le malattie che oggi sono curabili sono state incurabili prima che si 
scoprisse la cura. 

La scoperta di una cura è preceduta da un periodo, più o meno lungo, nel quale 
in pochi centri vengono concentrati il maggior numero di casi in modo tale che i 
gruppi si facciano un’esperienza sempre maggiore, mettano a punto le metodologie 
di ricerca più moderne, collaborino con gli altri gruppi che nel mondo si 
occupano dello stesso tema, facciano ipotesi di terapie e passino poi alla 
sperimentazione delle stesse
 
Naturalmente, a monte di tutto ciò, la malattia va diagnosticata e  indirizzata 
ai centri esperti.
 
Le famiglie con bambini gravi sono disposte a spostarsi anche molto lontano, ma 
non sempre è necessario.
 
Il centro esperto puo’ lavorare su campioni biologici inviati da qualsiasi 
distanza e, naturalmente, sui dati clinici per la cui trasmissione non ci sono 
problemi. 

 
Qualche anno fa a Bologna è stata fatta diagnosi di delezione di 22q13 in un 
bambino la cui mamma mi ha pregato di informarla nel caso trovassi dei centri di 
eccellenza dedicati, dovunque essi fossero.
Leggendo l’articolo sopra citato, ho imparato in quale parte del mondo si trova 
uno dei centri più avanzati a livello mondiale: a Milano. Il ricercatore di 
riferimento è il Professor Carlo Sala, che ora fa parte del nostro salotto 
virtuale e al quale do’ il benvenuto.


      


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