[autismo-biologia] adulti

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Sab 22 Gen 2011 21:39:43 CET


Il tema dell’età adulta è stato sollevato da Stefano Palazzi e se ne è discusso a lungo su questa lista.
L’aspettativa di vita delle persone con autismo non è diversa da quella del resto della popolazione, per cui dovrebbe essere logico che chi si dedica alla cura di queste persone lo faccia per l’arco della loro esistenza. 
Purtroppo l’orrore della cronicità e dell’insuccesso o, per lo meno, del successo non trionfale, ma parziale quando va bene, fa sì che gli operatori abbandonino il campo dopo l’attenzione data nell’infanzia.
Già nell’adolescenza la persona con autismo riceve sempre meno attenzione da parte dei servizi, a parte la maggiore agenzia italiana di assistenza e cura: la famiglia. 
Questi temi sono stati toccati in modo puntuale e caldo da Noemi Cornacchia, Presidente di ANGSA Ravenna e ANGSA Emilia Romagna ad un convegno che si è tenuto a Ravenna nell’ottobre 2009, in rete al link
http://www.autismo33.it/autismo_edu/conv_ravenna/index.html

Nel 2008 l’ANGSA Emilia Romagna, insieme all’ASL di Bologna, aveva dedicato due convegni all’età adulta, focalizzati su uno degli aspetti fondamentali dell’adultità: il lavoro.
Ora il fatto che gli adulti con autismo esistono sta uscendo dal sommerso e due convegni, uno a Cesena e uno a Modena, sono stati organizzati, all’insaputa l’uno dell’altro, da enti indipendenti che, casualmente, li hanno programmati a breve distanza di tempo: il 27 e 28 gennaio a Cesena 
www.specialeautismo.it 

e il 5 febbraio a Modena.
http://www.angsaonlus.org/lions_modena2011.pdf

Per il convegno di Modena si stava ponendo un problema che ricordava il vecchio detto “troppa grazia, Sant’Antonio!”
Il numero di iscritti aveva già superato la capienza della bella sala (Ermanno Gorrieri) che la Fondazione Sias (Servizi Iniziative E Attivita' Sociali) e la Fondazione Gorrieri avevano offerto per il convegno.
Ci siamo trovati tra due fuochi: la legge sulla sicurezza che vieta di fare accedere un numero di persone superiore a quello consentito, e la contraddizione insita nel rifiutare le richieste di iscrizione da parte di chi ha per mission quella di informare e sensibilizzare il maggior numero di persone su una realtà diffusa, grave e ignorata.
Con una visita alla sala Gorrieri abbiamo avuto la possibilità di aumentare di 70 unità il numero dei partecipanti utilizzando la sala attigua in teleconferenza.
Questo sempre grazie alla disponibilità della Fondazione Sias che ci offre così non più una, ma due belle  sale attrezzate per convegni.
A questo punto possiamo riprendere a fare un po’ di pubblicità, limitata a qualche sito e a qualche lista. Per una pubblicità di maggiore respiro dovremmo avere a disposizione lo stadio, ma per questo dovremmo forse cambiare la data. 




      


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