[autismo-biologia] farmaci psicotropi

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Mer 28 Dic 2011 16:29:49 CET


 
Farei qualche altro commento alla
 
 MEMORIA PER LA XII COMMISSIONE PERMANENTE AFFARI SOCIALI
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI 
Prof. Stefano Vicari
 
 
 Oggetto:
Disposizioni concernenti l’impiego di farmaci psicotropi per la cura dei
bambini e degli adolescenti (proposte di legge C. 126 Bocciardo e C. 1414 De
Angelis) – audizione del 21 Ottobre 2008
 
 
“A livello nazionale presso
l’AIFA esiste un servizio che raccoglie tutti i rapporti spontanei circa gli
effetti tossici dei farmaci compresi gli psicotropi. Si dovrebbe raccomandare
accanto alla utilità di sensibilizzare operatori sanitari e genitori a
segnalare in particolare gli effetti tossici relativi a bambini ed adolescenti
che ricevono farmaci psicotropi. Il problema più urgente è la realizzazione di
una “Farmacovigilanza attiva” che non attende i rapporti spontanei, ma va alla
ricerca degli effetti tossici”
  

Per quanto riguarda i bambini
(e adulti) con autismo la necessità della farmacovigilanza attiva è di
un’importanza fondamentale.
Essi hanno una sensibilità
del tutto particolare ai farmaci, con una grande propensione agli affetti
collaterali e all’effetto paradosso. D’altra parte le indicazioni agli
psicofarmaci sono molto frequenti. 
Le indicazioni  più frequenti sono l’epilessia e i gravi
comportamenti esplosivi che spesso coesistono nello stesso bambino e che
pongono numerosi problemi: l’imprevedibilità della risposta al singolo farmaco,
gli effetti indesiderati e l’interazione tra farmaci.
. 
Nei
primi anni ‘80 alcuni autori ritenevano che la cura dell’epilessia  migliorasse anche i sintomi propri
dell’autismo e quelli ad esso frequentemente associati. Christopher Gillberg
aveva  perfino avanzato l’ipotesi che
l’autismo fosse esso stesso una forma di epilessia e che potesse scomparire con
la cura di quest’ultima.
Significativo
è il titolo di un suo lavoro
“Epilepsypresenting as infantile autism? Two case
studies, Gillberg C, Schaumann H, 
Neuropediatrics. 1983 Nov;14(4):206-12”
L’ottimismo  di Gillberg non solo non è stato confermato
dall’esperienza successiva, ma è risultato vero il contrario.
E’
di qualche mese fa il resoconto di un’inchiesta on line fatta a 733 genitori di
bambini con autismo ed epilessia dalla quale risulta che gli antiepilettici, pur
efficaci  sulle crisi epilettiche,
peggiorano l’attenzione, l’umore, la performance cognitiva, il sonno, la
comunicazione e il comportamento. 


" Richard E Frye, Swapna Sreenivasula, James B Adams. Traditional and 
non-traditional treatments for autism spectrum disorder with seizures: an 
on-line survey. BMC Pediatrics, 2011; 11: 37 DOI: 10.1186/1471-2431-11-37
 http://www.biomedcentral.com/content/pdf/1471-2431-11-37.pdf"
 “On average, treatments within the AED cluster were perceived as worsening 
clinical factors other than seizures (i.e., sleep, communication, behavior, 
attention and mood)”  
A
loro volta I neurolettici abbassano la soglia di comparsa delle crisi
epilettiche.

Il
rischio è che si creino dei circoli viziosi: il neurolettico scatena o aumenta
il numero delle crisi epilettiche, l’antiepilettico viene aumentato e peggiora
il comportamento, da cui l’aumento della posologia del neurolettico. Non sempre
viene fatta la correlazione causa-effetto anche perché spesso i due farmaci
vengono prescritti da specialisti diversi.  Il neurologo si cura delle crisi epilettiche, lo psichiatra si cura
delle crisi comportamentali. 


Sono passato più di tre anni dalla data
della MEMORIA PER LA XII COMMISSIONE PERMANENTE
AFFARI SOCIALI DELLA CAMERA DEI DEPUTATI. 
Mi auguro che le raccomandazioni in essa contenute vengano
raccolte al più presto e che venga istituita con urgenza una qualche forma di
farmacovigilanza attiva.
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