[autismo-biologia] ancora sui neurolettici

daniela marianicerati marianicerati a yahoo.it
Lun 3 Ago 2009 19:02:32 CEST


La discussione iniziata da Simonetta Chiandetti sull’impiego dei neurolettici nell’autismo merita di essere ripresa.
Per molti anni tali farmaci sono stati usati nelle persone con autismo “off label”. Dopo decenni di tale impiego “selvaggio” solo il 6 ottobre 2006 l’FDA ha menzionato per la prima volta nella storia la parola “autismo” e ha approvato il risperidone per l’irritabilità ad esso associata
http://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/2006/ucm108759.htm
FDA Approves the First Drug to Treat Irritability Associated with Autism, Risperdal 
These behaviors are included under the general heading of irritability, and include aggression, deliberate self-injury, and temper tantrums.

Paola Visconti ci ha ricordato che l’uso dei farmaci deve essere sempre a complemento di un programma psicoeducativo e mai sostitutivo di quello.

Il problema dei farmaci nell’autismo, e in particolare dei neurolettici, non è solo se e a che dosi iniziarli, ma anche quando iniziare a sospenderli, naturalmente con una diminuzione lenta e graduale. I rischi connessi con l’uso prolungato di tali farmaci sono tanti. Io ne segnalo due:
 1) continuarli per forza d’inerzia senza porsi mai il problema  se vale o no la pena di provare a sospenderli o, quanto meno, a diminuirne il dosaggio;
 2) aumentare la dose per sintomi che potrebbero essere effetti collaterali dei farmaci. Copio dal foglietto illustrativo del Risperdal alcuni degli effetti collaterali: insonnia, agitazione, ansietà, irrequietezza motoria. Questi effetti collaterali, che assomigliano molto ai sintomi per i quali i neurolettici si prescrivono,  spesso migliorano con la riduzione del dosaggio e/o la sospensione dei neurolettici. 
La prescrizione di farmaci nei tempi lunghi è un’arte difficile sempre, ma nell’autismo lo è in modo particolare. Cordiali saluti
    Daniela




      


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