Nel libro della Genesi il
lavoro � presentato come una maledizione. In conseguenza del
peccato Dio dice ad Adamo: ”Lavorerai col sudore della fronte”.
Noi sappiamo che il lavoro ha talvolta questa caratteristica di
fatica, di costrizione, di penoso dovere contrapposto al piacere, ma
sappiamo anche che il lavoro ha tante valenze positive: la
soddisfazione di vedere il risultato del proprio lavoro, qualunque
esso sia, l’incontro con altre persone con le quali possono nascere
belle amicizie, un fattore che d� un ritmo alla giornata e
aumenta l’autostima, un valido motivo per alzarsi alla mattina,
oltre naturalmente alla soddisfazione dello stipendio alla fine del
mese.
Se questo � valido
per tutti, lo � molto di pi� per chi ha poche risorse.
Chi infatti ha cultura, interessi, amici, fantasia e soldi, sa
benissimo come passare piacevolmente il tempo anche senza lavorare,
ma questo non vale per chi non ha queste fortunate caratteristiche.
Al
convegno di Modena del 5 febbraio 2011 ad un certo punto c’�
stato un applauso
che non finiva pi�. Chi passava di l� poteva pensare
che l’Italia
avesse vinto ai mondiali. No! Veniva annunciata una vittoria molto
pi� grande. Ingrid Bonsi, dell’ASL di Bologna, aveva
ricevuto l’applauso
dopo avere detto “In giugno abbiamo ricevuto una telefonata che ci
comunicava che avevano intenzione di assumere Andrea alla cucina
dell’ospedale
con un regolare stipendio”
Dunque
� possibile. E speriamo che Andrea sia il primo di una lunga
serie. So
per certo che Ingrid, dopo questo successo, non vede l’ora di
cominciare
un altro inserimento per procurare alla nazione un altro contribuente.
Ma sentiamo la bella storia dalla viva voce di Ingrid
Nel
2008 l’ANGSA Emilia Romagna ha organizzato due convegni sul lavoro
delle persone con autismo.La videoregistrazione integrale dei convegni
� ai seguenti link
Mentre per
l’integrazione
dei bambini e adolescenti si ha un interlocutore privilegiato che �
la scuola, per gli adulti i luoghi di lavoro devono corrispondere
alle diverse inclinazioni della persona disabile, cos� come avviene
per ogni cittadino lavoratore.
Un lavoro che si addice a
molte persone con disturbi dello spettro autistico �
l’alimentarista, l’addetto a qualche mansione in ambienti in cui
si prepara del cibo.
Il lavoratore, in genere
di buon appetito, trova nell’ambiente stesso e nella finalit� del
lavoro lo stimolo e la motivazione, ma deve essere educato a
rispettare le regole dell’igiene e della prevenzione delle
tossinfezioni alimentari.
Nell’ASL di Bologna si �
creata una collaborazione molto costruttiva tra la Neuropsichiatria
Infantile, l’Handicap Adulti, il Dipartimento di Salute Mentale e
il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione del Dipartimento di
Sanit� Pubblica dell’ASL.
Quest’ultimo ha
segnalato ai Servizi le cucine industriali pi� adatte alle esigenze
dell’utente e ha educato l’educatore di sostegno al rispetto
delle regole di igiene in modo che l’educatore le trasferisse poi
all’utente.
Questa collaborazione �
stata cos� coinvolgente che il Direttore del Servizio di Igiene
degli Alimenti e Nutrizione dell’ASL, Dottoressa Emilia Guberti, ha
potuto tenere una relazione ad un convegno sulla disabilit� il
cui tema generale era “Equit� d’accesso come sfida nei Servizi
sanitari e socio-sanitari”
Per
le persone con disturbi dello
spettro autistico devono valere gli stessi principi che guidano
l’esistenza dei cittadini in generale.
Il lavoro dovrebbe essere uno degli
elementi fondamentali dell’essere adulto, ma per ogni persona
bisogna rispettare le sue abilit� e preferenze.
Per un inquadramento generale del
significato che il lavoro puo’ assumere per le persone con autismo,
anche a prescindere dalla riscossione dello stipendio, rimandiamo ad
un articolo del 2005 pubblicato sulla rivista “Integrazione
scolastica e sociale” della Erickson
Come
esperienze italiane, dopo avere
presentato alcune possibilit� offerte dalle cucine delle mense,
pubblichiamo due testimonianze che riguardano il lavoro in
biblioteca.
La biblioteca puo’ offrire del lavoro
sia a persone con abilit� di alto livello, competenti nell’uso del
computer, sia a persone meno dotate, che un Direttore intelligente e
solidale sa mantenere sempre in esercizio, evitando quella noia e
quell’inedia che sono alla base di tanti comportamenti problema,
anche molto gravi.
Esperienza Numero 1
Alberto
sta frequentando l’ultimo
anno di scuola secondaria superiore di secondo grado. Ha imparato
bene a usare il computer e dall’anno scorso frequenta per due
mattine la settimana una biblioteca dove ha il compito di
scannerizzare gli indici di tutti i libri.
Lo scorso anno si � fatto tanto
apprezzare che la direttrice gli ha proposto un tirocinio estivo di
un mese, con la retribuzione che si d� solitamente agli studenti
universitari che prestano un servizio occasionale nell’ambito
dell’Universit�.
Su questa esperienza hanno dato un loro
parere i genitori di Alberto e l’educatrice Ingrid Bonsi, la stessa
che ha guidato Andrea nel percorso che ha fatto di lui un cittadino
che lavora e paga le tasse
Ringraziando
per la possibilit� di
accedere alla relazione di Ingrid Bonsi, desideriamo far conoscere la
nostra recente esperienza in materia di inserimento lavorativo ed
integrazione; infatti nostro figlio Alberto di 17 anni, che frequenta
il 4� anno delle Superiori, a seguito di un progetto di formazione
lavorativa previsto dalla Provincia di Bologna (PIAFST), ha iniziato
quest'anno un percorso presso una Biblioteca dell'Universit� di
Bologna. Grazie alla preziosa opera dell'educatore Piero Gatto ed
alla capacit� di accoglienza dell'ambiente in cui � stato inserito,
Alberto ha cominciato ad offrire la sua collaborazione in campo
informatico provvedendo a digitalizzare i contenuti di alcuni testi
che poi vengono messi a disposizione degli studenti. Il progetto �
andato avanti molto bene tanto � che alla fine della scuola, insieme
alla NPI dott.ssa Agazzi, alla Pedagogista, dott.ssa Pesavento ed
all'educatore, � stata data la possibilit� ad Alberto, per il
periodo estivo, di una Borsa Lavoro che gli permettesse di
proseguire nel suo percorso di integrazione. Ovviamente tutto questo
non
sarebbe stato possibile se anche l'Universit� di Bologna non
avesse dato la sua disponibilit� ad accogliere il ragazzo.
Quest'esperienza permetter� ad Alberto di affinare le sue capacit�
e di ampliare le sue conoscenze; soprattutto gli permetter� di
impegnare il proprio tempo adesso che � finita la scuola. Proprio
come dice Daniela, "Trovare una mansione, scandire il tempo
della giornata, avere un motivo per alzarsi dal letto alla
mattina e stare insieme ad altre persone sono gi� dei valori....".
Speriamo che in futuro iniziative di questo tipo diventino la regola
e non un'eccezione.
I genitori di Alberto
La
parola all’educatrice
professionale dell’ASL Ingrid Bonsi
Sono
molto contenta che la borsa lavoro
di Alberto sia stata un successo.
Alberto � un ragazzo in gamba
con buone competenze. Se supportato adeguatamente sono certa che
potr� avere grandi soddisfazioni personali (e anche mamma e
pap�!).
Anche questa esperienza � risultata essere positiva
perch� tutti gli attori coinvolti (famiglia, scuola, ente di
formazione, ausl, universit�) hanno collaborato attivamente facendo
rete.
Come nel caso di Andrea, anche qui quello che ha fatto la
differenza (oltre alla professionalit� di Piero Gatto e di Chiara
Pesavento) � stato l'ambiente che ha accolto Alberto, un Ente
Pubblico che ha veramente accettato di essere pubblico.
Andrebbe
promossa ulteriormente questa cultura dell'accoglienza nelle aziende,
sia pubbliche che private. Un po' ci sta provando la Coop. CSAPSA con
i progetti sulla responsabilit� d'impresa, premiando ogni anno
aziende che si dimostrano "pi� responsabili" e pi�
collaborative nei progetti d'integrazione.
Complimenti ancora ad
Alberto!
Ingrid Bonsi
Esperienza Numero 2
Roberta
ha cominciato a frequentare una
biblioteca comunale un giorno alla settimana quando frequentava la
scuola superiore.
La direttrice e le impiegate l’hanno
sempre accolta con simpatia e non le hanno mai permesso di passare le
ore in biblioteca in ozio che, come dice Bendetto da Norcia, �
“nemico dell’anima”.
Finita la scuola, � stato stipulato un
contratto tra l’ASL e la biblioteca per continuare la frequenza
della stessa come “riabilitazione in situazione”
Ora Roberta ha trent’anni e continua
a frequentare la stessa biblioteca.
Roberta usufruisce di un coordinamento
pedagogico da parte di una educatrice esperta, che sceglie, insieme
alla Direttrice, le mansioni da affidarle. Queste le devono dare
soddisfazione e devono essere di un livello tale per cui Roberta le
possa eseguire in autonomia, relativa o assoluta.
La consulenza dell’educatrice �
indispensabile per la scelta del tipo di lavoro e per impedire che si
diano a Roberta lavori al di sopra delle sue possibilit�, come
inviterebbe a fare il suo aspetto di normalit�, che maschera una
disabilit� profonda, pur con qualche abilit� spendibile per
“lavorare”.
Un altro compito fondamentale
dell’educatrice � insegnare a Roberta ad eseguire un compito nuovo
utilizzando le strategie facilitanti dell’approccio
comportamentale: analisi del compito e sua suddivisione in azioni
semplici (task analysis);
aiuto fisico prima, imitativo e verbale poi
(prompt); diminuzione progressiva dell’aiuto fino all’estinzione
(fading).
Riportiamo alcuni dei lavori che
Roberta ha eseguito in tutti questi anni.
Ricopertura
libri.
La
Direzione della biblioteca ha deciso
di ricoprire tutti i libri con una copertina di plastica.
L’Educatrice ha fatto lo schema che
segue per insegnare a Roberta il lavoro. Un’altra educatrice l’ha
accompagnata per l’apprendimento.
Il lavoro si presta ad essere eseguito
in collaborazione, anche quando ben acquisito.
Questa attivit� ha tenuto occupata
Roberta per molti mesi e lei � diventata sempre pi� disinvolta
nell’esecuzione.
Timbratura
La
Direzione della biblioteca ha deciso
di timbrare tutti i libri alla pagina 63.
Per timbrarli Roberta deve tirare giu
un certo numero di libri dagli scaffali, sfogliare ogni libro in modo
da arrivare alla pagina 63, fare il timbro e rimettere i libri a
posto.
Nati
per leggere
La
Biblioteca ha partecipato
all’iniziativa “Nati per leggere”
http://www.natiperleggere.it/index.php?id=5
Nell’ambito di questa bella
iniziativa rivolta all’infanzia ha dato l’incarico alla nostra
Roberta di preparare delle borsine contenenti due librini, un
segnalibro e un piccolo calendario da distribuire ai nuovi nati della
citt� attraverso i pediatri.
Considerazioni
finali
Queste
e altre attivit� hanno tenuto
impegnata Roberta in un lavoro vero, di cui lei vede l’utilit�, un
lavoro che, se non fosse fatto da Roberta, dovrebbe essere fatto da
altri.
Sia Roberta che la famiglia sono molto
contente di questa frequentazione.
Roberta non � pagata e la biblioteca
non riceve nessun incentivo se non la riconoscenza della famiglia e
la soddisfazione di Roberta.
Ricordiamo ancora una volta che questi
inserimenti, che continuano in et� adulta l’integrazione iniziata
con la scuola, e che, in un mondo primitivo e rurale, potrebbero
essere fatti nell’ambito di casa e bottega, nella nostra Societ�
complessa sono possibili solo con la mediazione delle Istituzioni.
La Biblioteca � comunale. Roberta �
in carico all’ASL. La frequenza � regolamentata da un contratto
tra queste due Istituzioni e l’ASL paga una assicurazione per
coprire eventuali incidenti o altre problematiche che si dovessero
verificare sul “lavoro”